Dal Passo del Brattello al Monte Borraccia. (A/R)
near Bratto, Toscana (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Oggi il percorso è una rotta facile e consueta, quasi banale se non fosse per i panorami grandiosi che concede allo sguardo. Dal passo la sterrata si inerpica dolce e sinuosa fra boschetti e praterie a debole inclinazione. La neve abbondante consente di ciaspolare in modo agevole allargando la vista a 360 gradi: dallo Spiaggi fin oltre la dorsale dei tre confini, dal crinale del Parco dei cento laghi nell'angolatura del trittico Orsaro - Braiola - Marmagna fino alle Apuane Lunensi del Sagro, Pizzo d'Uccello, Pisanino.
Siamo sullo stradello di servizio ai ripetitori del Molinatico e la giornata di intenso sereno e l'accessibilità del luogo ci permettono di incontrare coppie di escursionisti con cui ci intratteniamo per una piacevole sosta. Memorabile il breve scambio con il presidente ottantenne del CAI di Pontremoli e della moglie che ci chiede una fotografia, ironizzando sul fatto che potrebbe essere una delle ultime in montagna. Questa donna è salita su tutti i quattromila della Valle d'Aosta e il marito ce lo ricorda con orgoglio. Il sole intreccia i suoi raggi alla ragnatela dei faggi inargentati e dipinge suggestioni di luce. Faldoni di neve, ogni tanto piegano i rami e cadono a terra in un tonfo sordo. Così, anche se oscurato per lunghi attimi, il sole di cotanta natura si accende sempre nella filigrana dei nostri cuori. Ma è giunto il momento di abbandonare la via e inoltrarci nella foresta. Quindici minuti di marcia ci riportano in una dimensione selvaggia. Entriamo nel Canale di Macchia grande per salutare il nostro Salto del frate, oggi gelido e scuro.
Siamo sullo stradello di servizio ai ripetitori del Molinatico e la giornata di intenso sereno e l'accessibilità del luogo ci permettono di incontrare coppie di escursionisti con cui ci intratteniamo per una piacevole sosta. Memorabile il breve scambio con il presidente ottantenne del CAI di Pontremoli e della moglie che ci chiede una fotografia, ironizzando sul fatto che potrebbe essere una delle ultime in montagna. Questa donna è salita su tutti i quattromila della Valle d'Aosta e il marito ce lo ricorda con orgoglio. Il sole intreccia i suoi raggi alla ragnatela dei faggi inargentati e dipinge suggestioni di luce. Faldoni di neve, ogni tanto piegano i rami e cadono a terra in un tonfo sordo. Così, anche se oscurato per lunghi attimi, il sole di cotanta natura si accende sempre nella filigrana dei nostri cuori. Ma è giunto il momento di abbandonare la via e inoltrarci nella foresta. Quindici minuti di marcia ci riportano in una dimensione selvaggia. Entriamo nel Canale di Macchia grande per salutare il nostro Salto del frate, oggi gelido e scuro.
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