Da passo Fittanze al Corno d'Aquiglio
near Villaggio San Michele, Trentino - Alto Adige (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Questo percorso conduce da passo Fittanze (1399 m.), raggiungibile da Ala tramite la tortuosa strada della Sega (da non fare quando nevica mi raccomando!) al Corno d'Aquilio, uno sperone roccioso a strapiombo sulla valle dell'Adige e sul sottostante altipiano di Fosse e Sant'Anna d'Alfaedo.
Lasciata l'auto nel parcheggio presso il passo abbiamo puntato verso un'orribile costruzione in cemento che serve da supporto di alcuni ripetitori tv, situata su un'altura chiamata monte Cornetto, da dove speravamo poter vedere un più ampio panorama. A causa del brutto tempo incombente abbiamo però solo intravisto la catena del Baldo ed il gruppo del Carega ma non molto di più. Discesi, abbiamo seguito la traccia gps che segue una carrareccia in leggera salita verso malga Casera; continuando poi su falso piano siamo giunti nei pressi di una ex caserma della finanza. In questi luoghi, posti sul confine tra Austria e Italia, e ancor prima tra Tirolo e Lombardo Veneto, fu fiorente per secoli il contrabbando.
Poco lontano dalla caserma, protetto da un recinto, vi è l'ingresso ad uno degli abissi carsici più profondi del mondo (887 m.), lo Spluga della Preta, ma tutta la zona è interessata da questo fenomeno. Poco più in là e ben segnalata si trova un'altra grotta, la grotta del Ciabattino, dove all'entrata si possono vedere grandi stalattiti di ghiaccio. Arrivati sul Corno d'Aquilio (quasi 5 km dal parcheggio, quota 1552 m.), dove è posta una croce in ferro, il tempo s'è messo a peggiorare. Peccato perché da qui ci sarebbe stato molto da vedere. A metà del ritorno si è alzato il vento ed è sceso un nebbione fitto tanto da azzerare la visibilità. In questi casi il gps dà il meglio di sè, permettendo di continuare il cammino senza errori di sorta.
Un po prima di giungere al parcheggio, approfittando di una schiarita, siamo andati a vedere i ruderi di una stalla, la Casaretta delle Fittanze, che ha la particolarità di avere il tetto ad arcate ogivali portanti.
Lasciata l'auto nel parcheggio presso il passo abbiamo puntato verso un'orribile costruzione in cemento che serve da supporto di alcuni ripetitori tv, situata su un'altura chiamata monte Cornetto, da dove speravamo poter vedere un più ampio panorama. A causa del brutto tempo incombente abbiamo però solo intravisto la catena del Baldo ed il gruppo del Carega ma non molto di più. Discesi, abbiamo seguito la traccia gps che segue una carrareccia in leggera salita verso malga Casera; continuando poi su falso piano siamo giunti nei pressi di una ex caserma della finanza. In questi luoghi, posti sul confine tra Austria e Italia, e ancor prima tra Tirolo e Lombardo Veneto, fu fiorente per secoli il contrabbando.
Poco lontano dalla caserma, protetto da un recinto, vi è l'ingresso ad uno degli abissi carsici più profondi del mondo (887 m.), lo Spluga della Preta, ma tutta la zona è interessata da questo fenomeno. Poco più in là e ben segnalata si trova un'altra grotta, la grotta del Ciabattino, dove all'entrata si possono vedere grandi stalattiti di ghiaccio. Arrivati sul Corno d'Aquilio (quasi 5 km dal parcheggio, quota 1552 m.), dove è posta una croce in ferro, il tempo s'è messo a peggiorare. Peccato perché da qui ci sarebbe stato molto da vedere. A metà del ritorno si è alzato il vento ed è sceso un nebbione fitto tanto da azzerare la visibilità. In questi casi il gps dà il meglio di sè, permettendo di continuare il cammino senza errori di sorta.
Un po prima di giungere al parcheggio, approfittando di una schiarita, siamo andati a vedere i ruderi di una stalla, la Casaretta delle Fittanze, che ha la particolarità di avere il tetto ad arcate ogivali portanti.
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