Col Rosolo
near Piova, Veneto (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Imponente mole di neve che ci accompagna per tutto il percorso. Tanto da fare della cresta sommitale una prova tecnica non per tutti, per la presenza di anche 3 metri in alcuni punti, che costringe a "combattere" con i rami degli alberi che, normalmente, sono ben sopra la nostra testa.
Ma grandissima soddisfazione. Quella che è una cima "minore" per difficoltà, anche se primaria per panorami mozzafiato, ha acquistato provvisoriamente un grado di impegno tecnico necessario ben superiore al normale.
Ciaspole indispensabili. Filo di cresta che a sud presenta un distacco continuo di slavine, ma ben protetto dalla provvidenziale fila di abeti e larici che sembrerebbero messi li apposta. Altrimenti impraticabile con una coltre così importante.
Tutt'attorno, sia vicino, sia lontano, un corollario di cime ben note agli appassionati, degne di un volumetto del Berti di vecchia data. Ottimi spunti per la prossima stagione estiva.
Il percorso inizia a 1580mt sulla strada che sale a Casera Razzo. Parcheggio lungo la rotabile. Subito un bel due metri di scalino per prendere la silvo-pastorale che porta a casera Deona. Dalla casera si sale alla forcella che divide il Col Rosolo (cima principale) dal Monte Verna (slavinato totalmente a sud). Dalla forcella si seguono le tracce nella neve (se non le vedete, indispensabile gps e cartina). Si risale fino in cresta a bucare una continua ma non pericolosa cornice. Quindi ci si dirige a ovest verso la cima. Come detto sopra, cresta un po delicata. Fare attenzione (ma solo perchè c'è veramente tanta neve). Dalla panoramicissima cima (sembra un balcone costruito ad hoc) lo sguardo si perde in un turbinio di vette di una bellezza selvaggia. Molto in fondo ci guardano le Tre Cime con la colossale Croda dei Toni a fare da spalla. Verso est le tre terze, a nord i bellissimi Brentoni, poi il Crissin. A sud il Tudaio di Razzo, Il Tiarfin, Il Piova (semisconosciuta montagna di straordinaria bellezza). E avanti con tutta la processione. Davvero una selva di vette per veri appassionati.
Meglio scendere per il crinale ovest, per non rifare la cresta. pendenze importanti, ma non impossibili. Tracce di salita con gli sci. Quindi si ritorna a casera Doana e poi all'auto.
Merita veramente, considerando la relativa brevità del percorso e i circa 600mt D+ può essere effettuato in poco più di tre ore (pedalando).
Ma grandissima soddisfazione. Quella che è una cima "minore" per difficoltà, anche se primaria per panorami mozzafiato, ha acquistato provvisoriamente un grado di impegno tecnico necessario ben superiore al normale.
Ciaspole indispensabili. Filo di cresta che a sud presenta un distacco continuo di slavine, ma ben protetto dalla provvidenziale fila di abeti e larici che sembrerebbero messi li apposta. Altrimenti impraticabile con una coltre così importante.
Tutt'attorno, sia vicino, sia lontano, un corollario di cime ben note agli appassionati, degne di un volumetto del Berti di vecchia data. Ottimi spunti per la prossima stagione estiva.
Il percorso inizia a 1580mt sulla strada che sale a Casera Razzo. Parcheggio lungo la rotabile. Subito un bel due metri di scalino per prendere la silvo-pastorale che porta a casera Deona. Dalla casera si sale alla forcella che divide il Col Rosolo (cima principale) dal Monte Verna (slavinato totalmente a sud). Dalla forcella si seguono le tracce nella neve (se non le vedete, indispensabile gps e cartina). Si risale fino in cresta a bucare una continua ma non pericolosa cornice. Quindi ci si dirige a ovest verso la cima. Come detto sopra, cresta un po delicata. Fare attenzione (ma solo perchè c'è veramente tanta neve). Dalla panoramicissima cima (sembra un balcone costruito ad hoc) lo sguardo si perde in un turbinio di vette di una bellezza selvaggia. Molto in fondo ci guardano le Tre Cime con la colossale Croda dei Toni a fare da spalla. Verso est le tre terze, a nord i bellissimi Brentoni, poi il Crissin. A sud il Tudaio di Razzo, Il Tiarfin, Il Piova (semisconosciuta montagna di straordinaria bellezza). E avanti con tutta la processione. Davvero una selva di vette per veri appassionati.
Meglio scendere per il crinale ovest, per non rifare la cresta. pendenze importanti, ma non impossibili. Tracce di salita con gli sci. Quindi si ritorna a casera Doana e poi all'auto.
Merita veramente, considerando la relativa brevità del percorso e i circa 600mt D+ può essere effettuato in poco più di tre ore (pedalando).
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Comments (1)
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Giro interessante, relazione curatissima. Degno erede del Berti.