Catena di Bocche: Cima Bocche dal ponte della SP 81 sul Rio Juribrutto salendo per la Val Juribrutto

Dal ponte sul Rio Juribrutto parte una delle due vie normali per le ciaspole verso Cima Bocche.
Oggi ho seguito in discesa il pendio della via normale, seppur allontanandomi dalla linea migliore di un’eventuale salita perché volevo “pestare” un po’ di neve vergine.
In salita invece sono stato all’interno della Val Juribrutto fino ad arrivare all’altezza del Lago di Juribrutto (che ho sfilato lasciandolo un po’ alla mia destra) per poi riportarmi nel pendio per Cima Bocche salendo una breve rampa più ripida di tutto il resto della ciaspolata.
Vista questa rampetta (che richiede neve assestata) ho indicato difficoltà media nella valutazione complessiva del percorso, che altrimenti è senz’altro facile e spensierato.
Per risalire dal fondo Val Juribrutto fino all’altezza del lago e prima della rampa, sono stato sulla sinistra direzione salita o destra orografica: si possono fare delle linee più dolci di quelle che ho seguito io vista l’ottima neve.
In alternativa si potrebbe seguire (dall’altro lato della valle) più o meno l’itinerario del sentiero CAI che fa un giro più lungo e porta a passare accanto al Lago di Juribrutto.

Purtroppo in vetta è arrivata la “nuvoletta di Fantozzi” che ha ridotto la visibilità a pochissimi metri per gli ultimi 20 minuti di salita e per la prima parte di discesa.
Peccato per i panorami (vedi → Catena di Bocche: Cima Bocche da quota 1.625 su SP 81).
Non è una buona cosa la scarsa visibilità da queste parti: il pendio è facile ma si passa vicino a cornici e salti.
Ho proseguito perché lo conosco bene e avevo nella memoria del GPS le mie tracce precedenti.
Se si va per la prima volta (e anche per la seconda in cui aumenta molto la consapevolezza del tracciato), in queste condizioni è decisamente più sensato tornare indietro, e non importa se manca pochissimo alla vetta.
Qui non basta avere una traccia GPS da seguire se ci si vede poco.