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Al Forte Dossaccio

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Trail stats

Distance
5.04 mi
Elevation gain
1,047 ft
Technical difficulty
Easy
Elevation loss
1,047 ft
Max elevation
6,002 ft
TrailRank 
24
Min elevation
4,925 ft
Trail type
Loop
Coordinates
413
Uploaded
December 27, 2021
Recorded
December 2021
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near Forte Buso, Trentino-Alto Adige (Italia)

Viewed 98 times, downloaded 6 times

Itinerary description

Pascoli imbiancati, baite di legno, foreste di abeti rossi ed un forte austroungarico sono gli ingredienti di questa gita con le ciaspole.

https://maps.visitfiemme.it/it/tour/sentiero-ciaspole/al-forte-dossaccio/55696374/#dmdtab=oax-tab2

L’itinerario non è molto impegnativo e non vi è pericolo di valanghe.

Il Forte Dossaccio in estate è meta di escursioni a piedi o di tour in mountain bike. In inverno rappresenta il punto di arrivo di una comoda gita con le ciaspole. La salita è costante e poco impegnativa. Nel primo tratto del percorso si cammina in mezzo a pascoli soleggiati che regalano ampie vedute sulla Catena del Lagorai. Successivamente ci si immerge nella rigogliosa foresta del Parco Naturale di Paneveggio che porta i segni della tempesta Vaia (ottobre 2018). Raggiunto il baluardo della prima guerra mondiale lo sguardo sarà catturato dal Cimon della Pala che spunta maestoso dietro al forte.

Direzioni da seguire
Calzate le ciaspole ci si incammina sull'evidente stradina che sale in mezzo alle distese di neve. Gli imponenti ma radi larici e cirmoli non impediscono la vista sulle cime imbiancate della Catena del Lagorai. Le baite in legno coronano questo caratteristico paesaggio alpino. Successivamente il bosco diventa più fitto impedendo la vista delle montagne. Giunti nel punto più alto dove sorge l'imponente Forte Dossaccio la vista si apre nuovamente sulla Catena del Lagorai e sulle maestose Pale di San Martino.

Il rientro avviene sullo stesso percorso, con una piccola variante non obbligatoria.

Waypoints

PictographWaypoint Altitude 5,994 ft

Forte Dossaccio

Forte Dossaccio è uno dei più spettacolari manufatti bellici del Trentino orientale, situato a quota 1.838 m nei pressi di Paneveggio, a 13 km da Predazzo. / È un forte austroungarico costruito tra il 1890 e il 1895 e faceva parte del grande sistema di fortificazioni austriache al confine italiano. Ideato per combattimenti a lunga distanza, aveva lo scopo di sbarrare un’eventuale invasione italiana attraverso la Val di Travignolo e il vicino Passo San Pellegrino. / Durante la Grande Guerra si trovò molto vicino alla prima linea del fronte ma nonostante questo non ebbe mai un ruolo attivo: già nel 1915 venne completamente disarmato e trasformato in magazzino. / Negli scorsi anni sono stati eseguiti importanti lavori di risanamento e restauro anche per permetterne la visita attraverso il posizionamento di idonee recinzioni e punti informativi per la sosta.  / Forte Dossaccio si raggiunge a piedi partendo da Paneveggio in circa 1,30 min.

PictographWaypoint Altitude 5,994 ft

Forte Dossaccio

Insieme a forte Buso, compone lo sbarramento delle Valli di Fiemme e Fassa, concepito in seguito alla rinuncia da parte dello Stato Maggiore austriaco di costruire la cintura fortificata del Primiero e della Bassa Valsugana (1881-1882). / Nel 1883 il Colonnello Julius Vogl individuò la nuova linea difensiva all’altezza di Paneveggio da una parte e presso Moena dall’altra. / Forte Dossaccio doveva garantire il controllo del Passo del Valles e della valle del torrente Travignolo, nonchè un’eventuale penetrazione del nemico all’Alpe di Lusia. / Costruito fra il 1886 e il 1900 a 1838 m di quota sul monte omonimo, forte Dossaccio era una casamatta a pianta pentagonale costruita in conci di porfido accuratamente lavorati e calcestruzzo. Lungo tutto perimetro la fortificazione era protetta da un fossato profondo frontalmente circa sei metri e due sulla gola, nonché da fasce di reticolati profonde 12 metri. / Il fossato frontale era protetto da un cofano in calcestruzzo che accoglieva un gruppo di mitragliatrici, mentre una galleria (poterna) collegava un’opera avanzata e la torre dove si trovavano tre riflettori, alimentati da un gruppo elettrogeno a benzina. Un campo esterno di reticolati con profondità di 12 metri serviva per la difesa ravvicinata.Il forte era stato dipinto in grigio-verde per garantirne il mimetismo. / Era dotato di tre osservatori corazzati; l’armamento consisteva in 4 obici da 10 cm in cupola corazzata, 4 cannoni da 12 cm in casematte di pietra con scudo corazzato e 12 mitragliatrici. La guarnigione poteva raggiungere quasi 200 soldati.

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