Abetone, Monte Maiori, Libro Aperto e ritorno

05 02 2021 Finalmente un giro con il sole e neve! Partenza dalle Piramidi dell'Abetone con nubi basse. Giro mediamente impegnativo, da segnalare solo la pendenza dell'ultimo tratto, seppur breve, che raggiunge la cima del Monte Rotondo a 1937 m slm, la più alta delle due che formano il Libro Aperto. Imbocchiamo la ex pista di fondo e prima dei casottini in legno saliamo a sx per il sentiero Cai 00. Percorriamo il bosco lambendo alcune case. È mattina presto, il sole sta facendo capolino da dietro i monti e il bosco si tinge di sfumature di rosso. Sempre affascinante. La neve non è malaccio, si vede che ha sofferto il caldo dei giorni passati, ma ancora tiene. Il sentiero, dal quale ho fatto una deviazione sulla sx che potete tralasciare, ci porta direttamente alla fontana all'incrocio di molti percorsi. La neve ha ricoperto tutto, e della fontana non vi è nessuna traccia, sepolta completamente. Proseguo sul sentiero 00 che in salita, ci porta fino alla sommità del Monte Maiori. Una volta arrivato al culmine faccio una piccola deviazione a sx, affacciandomi sul versante modenese per scattare alcune foto, è una terrazza naturale su Fiumalbo. Torno indietro fino a riprendere il sentiero 00 che scende fino alla ex pista di fondo presso la Verginetta. Supero la Casetta di Lapo, sommersa di neve, e inizio la salita al Libro Aperto. La neve al sole inizia a cedere, nonostante sia mattina presto e per questo cerco di evitare le zone dove in estate sono presenti massi. Ciò nonostante un paio di volte sprofondo nella neve che cede sotto i miei passi. Per fortuna tutto bene! Appena in quota appare la pianura, sommersa da un mare di nuvole. Non c'è stacco tra il bianco della neve e il bianco delle vallate. Giungo in cima al monte Belvedere, scendo alla forcella del Libro Aperto e risalgo sulla cima del Monte Rotondo. La giornata permette una vista a 360 gradi, che ripaga della salita appena terminata. Mi rifocillo e riprendo la via del ritorno, ripercorrendo il solito tragitto fino alla Casetta di Lapo. Da lì in poi ricalco la vecchia pista da sci di fondo che, (sigh!) è impietosamente chiusa ed abbandonata. In breve rientro al punto di partenza dove mi accoglie di nuovo la nebbia.
Non mi rimane altro che augurarvi una buona ciaspolata e come sempre vi ricordo che è sempre meglio trascorrere un'ora a contatto con la natura che dieci in palestra.
Alla prossima!!