774 PIAN DI VERRA LAGO BLEU
near Saint Jacques, Valle d’Aosta (Italia)
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Itinerary description
Oggi parcheggiamo alla fine della Val d'Ayas, in località Saint Jacques. Da qui prendiamo verso nord seguendo le indicazioni gialle per il sentiero numero 7. Dove troviamo una panchina in legno ci sediamo ed indossiamo i ramponcini, che oggi sostituiscono le ciaspole. Infatti la neve non è tanta, ma il ghiaccio è presente. Il sentiero parte abbastanza ripidamente, transita dal borgo di Fiery, poi Beau Bois e quindi il piano di Verra. Mantenendoci su traccia percorsa da altri escursionisti, continuiamo verso nord e raggiungiamo la conca del piccolo lago Bleu. Scattate parecchie foto ritorniamo sui nostri passi, ma al piano di Verra ci dirigiamo sul ponte e scendiamo a Saint Jacques su comoda e ampia strada forestale che zigzaga fino in paese.
Estratto da wikipedia
Ayas (Ayâs in patois valdostano[5], Ajats in walser) è un comune italiano sparso di 1 399 abitanti della Valle d'Aosta.
Indice
1 Geografia fisica
1.1 Territorio
1.2 Flora e fauna
1.3 Clima
2 Origini del nome
3 Storia
3.1 Simboli
4 Monumenti e luoghi d'interesse
4.1 Architetture civili
4.2 Architetture religiose
4.3 Architetture militari
5 Società
5.1 Evoluzione demografica
5.2 Tradizioni e folclore
5.3 Lingue e dialetti
6 Geografia antropica
6.1 Frazioni
6.2 Istituzioni, enti e associazioni
7 Cultura
7.1 Istruzione
7.2 Musei
8 Economia
8.1 Turismo
9 Amministrazione
10 Sport
11 Galleria d'immagini
12 Note
13 Bibliografia
14 Voci correlate
15 Altri progetti
16 Collegamenti esterni
Geografia fisica
Territorio
Il comune di Ayas occupa la parte alta della valle omonima ai piedi delle grandi vette appartenenti alle Alpi Pennine, che segnano il confine italo-svizzero, separandolo da Zermatt, nella Mattertal (Canton Vallese). Tra le cime più importanti bisogna ricordare il Monte Rosa nella valle rappresentato dal Castore (4.226 m), il Polluce (4.091 m) e il Breithorn (4.165 m) e che danno origine, tra l'altro, al Grande Ghiacciaio di Verraz, principale bacino di alimentazione del torrente Evançon che percorre tutta la Val d'Ayas e sfocia nella Dora Baltea.
Altra importante vetta è lo Zerbion, montagna a forma piramidale alta 2.720 m che sovrasta l'abitato di Ayas e separa questo Comune da quello di Saint-Vincent.
Classificazione sismica: zona 4 (sismicità molto bassa)[6]
Flora e fauna
Per quanto riguarda la flora, il paesaggio di Ayas è dominato dalle varie specie di flora alpina, come il mirtillo rosso (Vaccinium vitis-idaea), la genziana (Gentiana kochiana) e l'anemone (Anemone vernalis). Gli alberi che prevalgono nei boschi sono l'abete rosso (Picea excelsa), il pino cembro (Pinus cembra) e il larice (Larix decidua).
Le specie faunistiche che abitano il territorio di Ayas sono molto varie. Si possono trovare nelle zone lontane dai centri abitati le marmotte, nei boschi gli scoiattoli e le volpi e a volte nei cieli le aquile reali. Inoltre i fiumi e i laghi sono caratterizzati dalla presenza di pesci d'acqua dolce, come le trote marmorate.
Clima
Il clima è di tipo montano. Presenta inverni freddi ed estati fresche. Le precipitazioni sono più frequenti nelle stagioni intermedie. Durante la stagione estiva sono di tipo temporalesco, in quella invernale sono esclusivamente nevose. Essendo collocato in una valle con orientamento Nord-Sud, gode di buona insolazione durante tutto l'anno.
Origini del nome
Il toponimo latino, testimoniato a partire dal medioevo, è Agatius[7], che sembrerebbe essere il nome del primo colono romano. Tuttavia l'etimologia del termine è incerta, sono molte le opinioni. Per esempio, in omofonia con il toponimo del torrente Ayasse, nella valle di Champorcher, Ayas potrebbe derivare dall'aggettivo latino aquatica e indicare quindi un corso d'acqua. Secondo un'altra ipotesi, largamente meno accreditata in ragione della distanza linguistica, potrebbe derivare da giàs, in dialetto piemontese il recinto del gregge (cfr "addiaccio").[8]
Storia
Per quanto riguarda i primi insediamenti umani nella valle, si pensa che Ayas fosse popolata inizialmente dai Salassi. Questi si dedicarono all'agricoltura, all'allevamento, alla caccia e alla pesca fino alla conquista dei Romani (intorno al 25 a.C.). La Val d'Ayas divenne un'importante via di passaggio verso gli altri territori dell'Impero. In seguito questo suo ruolo si consolidò e i rapporti con il Vallese aumentarono. Verso il 515, all'epoca della dominazione delle Alpi occidentali da parte dei Burgundi, il territorio di Ayas divenne parte dei territori (secoli dopo istituiti in feudo) controllati dai monaci di San Maurizio, che risiedevano nell'abbazia di Saint-Maurice d'Agaune (in Vallese). In questo contesto si impose ai montanari della zona il cristianesimo, al quale erano stati fino ad allora estranei. È in questo periodo che furono costruite le prime chiese e le strade che collegavano i villaggi si intensificarono. A questa data risale la prima testimonianza certa di Ayas. In seguito il controllo della Chiesa su Ayas si rafforzò, fino a che il Papa con la bolla del 1176 non diede al Vescovo di Aosta Aimone di Quart tutto il controllo della vallata, che era parte del Ducato di Aosta ma gestita dal potere ecclesiastico che vi possedeva varie parrocchie.
Verso il 1200, le terre della famiglia di Graines, che controllava allora Ayas, furono vendute alla famiglia di Challant, visconti di Aosta. La vallata prese allora il nome di Vallée de Challant-Ayas. Tuttavia non fu solo questa potente famiglia feudataria a controllare la valle, ma anche l'abbazia di Saint-Maurice d'Augaune, che aveva l'alta sovranità sulle terre e a cui gli Challant continuarono a riconoscere l'alta signoria. Gli Challant governarono sulla Val d'Ayas fino al XVIII secolo, quando la famiglia, in declino, ne perse il controllo.
Durante il medioevo, e specificamente a partire dal XII secolo, un flusso migratorio di popolazioni walser, di origine germanica, interessò la vallata, in particolare Saint-Jacques, localmente chiamato Canton des Allemands (Cantone dei Tedeschi). Questo cambiamento lasciò tracce nell'architettura, simile a quella del Vallese e dell'alta valle del Lys, e nella lingua, in quanto il patois dell'alta val d'Ayas presenta una fonetica e un lessico molto particolare rispetto agli altri patois valdostani. A differenza della vicina valle del Lys, questo territorio restò tuttavia arpitano, a riprova del fatto che la popolazione locale era preesisente alla colonizzazione walser, favorita da una fase di clima più caldo dell'attuale, in cui i passi erano sgombri da ghiacci, le foreste arrivavano anche quote di 2500 metri e l'agricoltura si praticava fino a quote molto elevate. Questa situazione, che aveva reso la zona prospero luogo di passaggio di ricche carovane commerciali, persino indicata su antiche mappe geografiche come Aiazzo o Krämerthal ("valle dei mercanti", in lingua tedesca), complice l'assenza di pedaggi sui colli del Teodulo, delle Cime Bianche, della Bettaforca e altri, venne meno con la "piccola età glaciale" che a partire dalla fine del Cinquecento chiuse i valichi e fece avanzare i ghiacciai. La vita della popolazione locale si fece pertanto più dura e isolata.
Come tutti gli altri comuni della Valle d'Aosta, anche Ayas fu colpito da flussi emigratori alla fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo. I principali paesi verso cui si diressero gli Ayassins sono la Francia e la Svizzera.
Durante i due conflitti mondiali, furono molti gli uomini di Ayas ad essere richiamati nell'esercito. Nel ventennio fascista si creò un sentimento di ostilità nei confronti del regime e nel 1944 ci fu una piccola azione partigiana. Inoltre i tedeschi arrivarono fino ad Ayas. Nel 1939 il toponimo venne italianizzato in Aias[9].
Dopo la seconda guerra mondiale ci fu una ripresa economica e si avviò l'attività turistica ad Ayas, che portò alla costruzione di alberghi, case, strade e ad un cambiamento di economia.
Un altro evento importante per Ayas, risalente al XX secolo, è la divisione della parrocchia, da cui nacquero la parrocchia di Antagnod e quella di Champoluc.
Estratto da wikipedia
Ayas (Ayâs in patois valdostano[5], Ajats in walser) è un comune italiano sparso di 1 399 abitanti della Valle d'Aosta.
Indice
1 Geografia fisica
1.1 Territorio
1.2 Flora e fauna
1.3 Clima
2 Origini del nome
3 Storia
3.1 Simboli
4 Monumenti e luoghi d'interesse
4.1 Architetture civili
4.2 Architetture religiose
4.3 Architetture militari
5 Società
5.1 Evoluzione demografica
5.2 Tradizioni e folclore
5.3 Lingue e dialetti
6 Geografia antropica
6.1 Frazioni
6.2 Istituzioni, enti e associazioni
7 Cultura
7.1 Istruzione
7.2 Musei
8 Economia
8.1 Turismo
9 Amministrazione
10 Sport
11 Galleria d'immagini
12 Note
13 Bibliografia
14 Voci correlate
15 Altri progetti
16 Collegamenti esterni
Geografia fisica
Territorio
Il comune di Ayas occupa la parte alta della valle omonima ai piedi delle grandi vette appartenenti alle Alpi Pennine, che segnano il confine italo-svizzero, separandolo da Zermatt, nella Mattertal (Canton Vallese). Tra le cime più importanti bisogna ricordare il Monte Rosa nella valle rappresentato dal Castore (4.226 m), il Polluce (4.091 m) e il Breithorn (4.165 m) e che danno origine, tra l'altro, al Grande Ghiacciaio di Verraz, principale bacino di alimentazione del torrente Evançon che percorre tutta la Val d'Ayas e sfocia nella Dora Baltea.
Altra importante vetta è lo Zerbion, montagna a forma piramidale alta 2.720 m che sovrasta l'abitato di Ayas e separa questo Comune da quello di Saint-Vincent.
Classificazione sismica: zona 4 (sismicità molto bassa)[6]
Flora e fauna
Per quanto riguarda la flora, il paesaggio di Ayas è dominato dalle varie specie di flora alpina, come il mirtillo rosso (Vaccinium vitis-idaea), la genziana (Gentiana kochiana) e l'anemone (Anemone vernalis). Gli alberi che prevalgono nei boschi sono l'abete rosso (Picea excelsa), il pino cembro (Pinus cembra) e il larice (Larix decidua).
Le specie faunistiche che abitano il territorio di Ayas sono molto varie. Si possono trovare nelle zone lontane dai centri abitati le marmotte, nei boschi gli scoiattoli e le volpi e a volte nei cieli le aquile reali. Inoltre i fiumi e i laghi sono caratterizzati dalla presenza di pesci d'acqua dolce, come le trote marmorate.
Clima
Il clima è di tipo montano. Presenta inverni freddi ed estati fresche. Le precipitazioni sono più frequenti nelle stagioni intermedie. Durante la stagione estiva sono di tipo temporalesco, in quella invernale sono esclusivamente nevose. Essendo collocato in una valle con orientamento Nord-Sud, gode di buona insolazione durante tutto l'anno.
Origini del nome
Il toponimo latino, testimoniato a partire dal medioevo, è Agatius[7], che sembrerebbe essere il nome del primo colono romano. Tuttavia l'etimologia del termine è incerta, sono molte le opinioni. Per esempio, in omofonia con il toponimo del torrente Ayasse, nella valle di Champorcher, Ayas potrebbe derivare dall'aggettivo latino aquatica e indicare quindi un corso d'acqua. Secondo un'altra ipotesi, largamente meno accreditata in ragione della distanza linguistica, potrebbe derivare da giàs, in dialetto piemontese il recinto del gregge (cfr "addiaccio").[8]
Storia
Per quanto riguarda i primi insediamenti umani nella valle, si pensa che Ayas fosse popolata inizialmente dai Salassi. Questi si dedicarono all'agricoltura, all'allevamento, alla caccia e alla pesca fino alla conquista dei Romani (intorno al 25 a.C.). La Val d'Ayas divenne un'importante via di passaggio verso gli altri territori dell'Impero. In seguito questo suo ruolo si consolidò e i rapporti con il Vallese aumentarono. Verso il 515, all'epoca della dominazione delle Alpi occidentali da parte dei Burgundi, il territorio di Ayas divenne parte dei territori (secoli dopo istituiti in feudo) controllati dai monaci di San Maurizio, che risiedevano nell'abbazia di Saint-Maurice d'Agaune (in Vallese). In questo contesto si impose ai montanari della zona il cristianesimo, al quale erano stati fino ad allora estranei. È in questo periodo che furono costruite le prime chiese e le strade che collegavano i villaggi si intensificarono. A questa data risale la prima testimonianza certa di Ayas. In seguito il controllo della Chiesa su Ayas si rafforzò, fino a che il Papa con la bolla del 1176 non diede al Vescovo di Aosta Aimone di Quart tutto il controllo della vallata, che era parte del Ducato di Aosta ma gestita dal potere ecclesiastico che vi possedeva varie parrocchie.
Verso il 1200, le terre della famiglia di Graines, che controllava allora Ayas, furono vendute alla famiglia di Challant, visconti di Aosta. La vallata prese allora il nome di Vallée de Challant-Ayas. Tuttavia non fu solo questa potente famiglia feudataria a controllare la valle, ma anche l'abbazia di Saint-Maurice d'Augaune, che aveva l'alta sovranità sulle terre e a cui gli Challant continuarono a riconoscere l'alta signoria. Gli Challant governarono sulla Val d'Ayas fino al XVIII secolo, quando la famiglia, in declino, ne perse il controllo.
Durante il medioevo, e specificamente a partire dal XII secolo, un flusso migratorio di popolazioni walser, di origine germanica, interessò la vallata, in particolare Saint-Jacques, localmente chiamato Canton des Allemands (Cantone dei Tedeschi). Questo cambiamento lasciò tracce nell'architettura, simile a quella del Vallese e dell'alta valle del Lys, e nella lingua, in quanto il patois dell'alta val d'Ayas presenta una fonetica e un lessico molto particolare rispetto agli altri patois valdostani. A differenza della vicina valle del Lys, questo territorio restò tuttavia arpitano, a riprova del fatto che la popolazione locale era preesisente alla colonizzazione walser, favorita da una fase di clima più caldo dell'attuale, in cui i passi erano sgombri da ghiacci, le foreste arrivavano anche quote di 2500 metri e l'agricoltura si praticava fino a quote molto elevate. Questa situazione, che aveva reso la zona prospero luogo di passaggio di ricche carovane commerciali, persino indicata su antiche mappe geografiche come Aiazzo o Krämerthal ("valle dei mercanti", in lingua tedesca), complice l'assenza di pedaggi sui colli del Teodulo, delle Cime Bianche, della Bettaforca e altri, venne meno con la "piccola età glaciale" che a partire dalla fine del Cinquecento chiuse i valichi e fece avanzare i ghiacciai. La vita della popolazione locale si fece pertanto più dura e isolata.
Come tutti gli altri comuni della Valle d'Aosta, anche Ayas fu colpito da flussi emigratori alla fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo. I principali paesi verso cui si diressero gli Ayassins sono la Francia e la Svizzera.
Durante i due conflitti mondiali, furono molti gli uomini di Ayas ad essere richiamati nell'esercito. Nel ventennio fascista si creò un sentimento di ostilità nei confronti del regime e nel 1944 ci fu una piccola azione partigiana. Inoltre i tedeschi arrivarono fino ad Ayas. Nel 1939 il toponimo venne italianizzato in Aias[9].
Dopo la seconda guerra mondiale ci fu una ripresa economica e si avviò l'attività turistica ad Ayas, che portò alla costruzione di alberghi, case, strade e ad un cambiamento di economia.
Un altro evento importante per Ayas, risalente al XX secolo, è la divisione della parrocchia, da cui nacquero la parrocchia di Antagnod e quella di Champoluc.
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Information
Easy to follow
Scenery
Moderate
Percorso classico in val d'Ayas per gli amanti delle ciaspole.