2024-02-18 Bocchetto Sessera-Casa del Pescatore- Rifugio Piana del Ponte

Questa camminata con le racchette da neve ha come scenario i boschi dell'Oasi Zegna con faggete e boschi di conifere. L'itinerario è ad anello e inizia dal Bocchetto Sessera per scendere dolcemente alla Casa del Pescatore e, passando alla Piana del Ponte, per iniziare a risalire molto ripidamente fino al punto di partenza. Sarebbe più consigliabile farlo al contrario! Si lascia l’auto al parcheggio di Bocchetto Sessera dove si trova l’omonima locanda, bar e ristorante e anche il punto noleggio ciaspole dell'Associazione Amici del Fondo. (1372 m) I percorso inizia dal Colle Bocchetto dove si può vedere una parte dell’Alta Valsessera, fino alle cime che la dividono dalla Valsesia. Da qui si inizia la discesa sull’ampia strada interpoderale col N.1, N.2, N.2A e N.2B spaziando con lo sguardo verso valle o sui crinali con le faggete. Si raggiunge l’area picnic Druetto (1324 m) e si attraversa, poco dopo, l’omonimo rio. (1308 m) Proseguendo sempre il leggera discesa, si oltrepassa il Rio Montucccia (1265 m) e si arriva alla Casa del Pescatore (1205 m) poco distante dal ponte sul Torrente Sessera. (1195 m) Attraversato quest’ultimo si prosegue per la strada interpoderale con i segnavia N.2, N.3A, N.3B che prosegue, alla sinistra orografica del torrente, passando al di sopra dell’Alpe Rondolere, interessante sito Archeominerario. Si raggiunge così il Poggio Selletto Piccolo (1158 m) dove si scende passando nelle vicinanze dell’Alpe Selletto Piccolo (1110 m) e, dopo un tornante a sinistra, al Rifugio Piana del Ponte, temporaneamente chiuso (1056 m) Nelle vicinanze del ponte sul Torrente Sessera, si sono le rovine della fonderia della Piana del Ponte, dove funzionava un complesso insediamento metallurgico per il trattamento dei minerali estratti nella miniera dell' Argentera Superiore, con forni, gora, frantoio e condutture idriche. Alla metà del XVIII secolo si tentò di portare il minerale in Valsesia, per cui la fonderia della Piana del Ponte rimase abbandonata e poi riattivata pochi anni dopo. Nel 1813 era attiva solo la gora, mentre gli edifici protoindustriali furono riconvertiti al comparto agro-pastorale. In seguito l'edificio principale divenne locanda, sino alle distruzioni dell'ultimo conflitto. Attraversato l’antico ponte romano il sentiero, a tratti un po’ sconnesso, sale entrando nel bosco fino all’ampia radura dell’Alpe Baraccone (1060) dove inizia una larga carrareccia che inizia a salire ripidamente nel bosco di faggi. Superato il Rio Bocchetto (1148 m) il percorso si fa più ripido con alcuni tornanti fino all’incrocio con una strada interpoderale a sinistra. (1308 m) Proseguendo a destra con pendenza ridotta, si raggiunge nuovamente il Bocchetto di Sessera.