Via dei Soci al primo dente della Pania Secca
near Cornola, Toscana (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Via divertente ma con chiodatura a tratti vaga e da integrare, il che di per sè non sarebbe una pecca se non per il fatto che a causa della conformazione della parete la linea di salita non è molto evidente ed è facile trovarsi fuori via. Gli apritori tuttavia hanno pensato bene di attrezzare tutte le soste con due piastrine e un robusto cordone giallo ad unire i due ancoraggi e questo è quasi sempre ben visibile dal basso fornendo quindi un buon punto di orientamento per l'ascensione.
Per la discesa abbiamo optato per il percorso di cresta fino alla vecchia cava e poi giù dove una volta passava la lizza che purtroppo è oramai del tutto invisibile. La discesa , fatta tutta in libera, è stata piuttosto laboriosa e delicata. Il tratto in discesa dal primo dente è delicato ed esposto ma molto panoramico e remunerativo, direi quindi consigliabile se si ha dimestichezza col tipico terreno apuano di rocce rotte, friabili frammiste a paleo ripido. La seconda parte dopo la cava è invece un lungo e un po' noioso traverso per pendii scoscesi e delicate discese per ripidi gerbidi e canaletti franosi, direi quindi sconsigliabile. Probabilmente dalla cava al Piglionico sarebbe stato meglio seguire il percorso di cresta.
La via non è difficile ma la giornata era molto fredda (-3 al mattino) e durante il giorno il sole si è fatto vedere pochissimo per cui abbiamo arrampicato dall'inizio alla fine con mani fredde e piedi marmati, il che ha reso tutto un po' più impegnativo.
Salita effettuata con Jeanclaude Pucci.
Per la discesa abbiamo optato per il percorso di cresta fino alla vecchia cava e poi giù dove una volta passava la lizza che purtroppo è oramai del tutto invisibile. La discesa , fatta tutta in libera, è stata piuttosto laboriosa e delicata. Il tratto in discesa dal primo dente è delicato ed esposto ma molto panoramico e remunerativo, direi quindi consigliabile se si ha dimestichezza col tipico terreno apuano di rocce rotte, friabili frammiste a paleo ripido. La seconda parte dopo la cava è invece un lungo e un po' noioso traverso per pendii scoscesi e delicate discese per ripidi gerbidi e canaletti franosi, direi quindi sconsigliabile. Probabilmente dalla cava al Piglionico sarebbe stato meglio seguire il percorso di cresta.
La via non è difficile ma la giornata era molto fredda (-3 al mattino) e durante il giorno il sole si è fatto vedere pochissimo per cui abbiamo arrampicato dall'inizio alla fine con mani fredde e piedi marmati, il che ha reso tutto un po' più impegnativo.
Salita effettuata con Jeanclaude Pucci.
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