Tofana di Rozes per ferrata Lipella
near Pocol, Veneto (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
La Tofana di Rozes è senza dubbio la più nota delle tre omonime elevazioni. Caratterizzata da una via normale abbastanza facile, che, partendo dal Dibona sale al Giussani e poi, attraverso una serie di gradoni sempre molto sporchi (di detriti) ci conduce alla spalla ovest, quindi alla bellissima cima. A parte il dislivello (circa 1200mt) è, di fatto facile, uno dei tremila più facili delle Dolomiti. Quindi piuttosto frequentata.
Di altro tenore è la salita attraverso la via ferrata Lipella. Piuttosto lungo tutto il tragitto, richiede resistenza e capacità di affrontare qualche passaggio difficile (direi non oltre). Inoltre è quasi tutta all'ombra (se si parte in orari congrui per affrontare queste salite, non a mezzogiorno...), quindi piuttosto fredda. Spettacolare la salita della galleria del Castelletto. Da meditare su quanti hanno perso la vita su quelle fredde rocce nel primo conflitto mondiale.
Si parte dal Dibona, si sale verso ovest, si oltrepassa la stazione di partenza della funicolare del Giussani e si tiene la dx, salendo verso le pareti sud della Tofana. Se siete tra i primi, o meglio ancora, proprio i primi (in tal caso bisogna iniziare il percorso verso le 6, in estate) sicuramente vedrete i numerosi camosci che stanziano su quei ghiaioni.
Seguite le indicazioni per la galleria del Castelletto e in un'oretta arrivate proprio ai piedi delle scale di ingresso. Indispensabile una pila perchè il tunnel è molto lungo e completamente buio. Se volete, ma non lo consiglierei abbinato alla Lipella, potete anche visitare la Grotta de Tofana, un enorme antro naturale, che corre in circolo all'interno della montagna, molto suggestivo, ma richiede tempo, magari riservatelo per una capatina ad hoc (diciamo 45' molto comodi per salire, percorrerlo, fermarsi un po' e poi ritornare sul sentiero). Naturalmente sempre pila obbligatoria.
Usciti dalla galleria del Castelletto si percorre lungamente una banca ghiaiosa inclinata perdendo molti metri di dislivello (ci sono altre due cenge degradanti che vi riporatno sempre alla quota di 2600mt che lascerete definitivamente solo sotto le tre dita.
Appunto le Tre Dita è un punto per una possibile via d'uscita per coloro che non se la sentono di proseguire. Tracce marcate vi condurranno verso il rif. Giussani, senza attrezzature fisse e con poca difficoltà. Dal bivio, si va verso est salendo per comoda cengia fino ad incontrare l'attacco della seconda parte della ferrata. Subito su di forza per splendidi passaggi fino ad entrare nello spettacolare anfiteatro che caratterizza la parte terminale, sotto i ghiaioni sommitali. In poco più di un'ora siate alla fine del percorso attrezzato. Mancano gli ultimi 200mt da percorrere sulla spalla ovest, per tracce (un'infinità) facili, fino alla cima. Panorama mozzafiato, se la giornata è serena e limpida, lo sguardo si perde a 360°, con una vista superlativa sulla vicina Tofana di Mezzo.
La discesa avviene come per la salita fino alla spalla, quindi si piega a dx per tracce e si scende al Giussani (o passando per l'ex rifugio Cantore, come in questo caso) e poi al punto di partenza. Da fare attenzione ai numerosi gradoni, a volte insidiosi per i detriti. Molta attenzione in caso di ghiaccio (tipo verglas) perchè una semplice discesa potrebbe trasformarsi in un incubo.
Itinerario tra i più famosi, e non a caso, delle Dolomiti, con una cima stupenda e un panorama davvero mirabile.
Lo sviluppo è corretto, il dislivello è di 1350mt.
Di altro tenore è la salita attraverso la via ferrata Lipella. Piuttosto lungo tutto il tragitto, richiede resistenza e capacità di affrontare qualche passaggio difficile (direi non oltre). Inoltre è quasi tutta all'ombra (se si parte in orari congrui per affrontare queste salite, non a mezzogiorno...), quindi piuttosto fredda. Spettacolare la salita della galleria del Castelletto. Da meditare su quanti hanno perso la vita su quelle fredde rocce nel primo conflitto mondiale.
Si parte dal Dibona, si sale verso ovest, si oltrepassa la stazione di partenza della funicolare del Giussani e si tiene la dx, salendo verso le pareti sud della Tofana. Se siete tra i primi, o meglio ancora, proprio i primi (in tal caso bisogna iniziare il percorso verso le 6, in estate) sicuramente vedrete i numerosi camosci che stanziano su quei ghiaioni.
Seguite le indicazioni per la galleria del Castelletto e in un'oretta arrivate proprio ai piedi delle scale di ingresso. Indispensabile una pila perchè il tunnel è molto lungo e completamente buio. Se volete, ma non lo consiglierei abbinato alla Lipella, potete anche visitare la Grotta de Tofana, un enorme antro naturale, che corre in circolo all'interno della montagna, molto suggestivo, ma richiede tempo, magari riservatelo per una capatina ad hoc (diciamo 45' molto comodi per salire, percorrerlo, fermarsi un po' e poi ritornare sul sentiero). Naturalmente sempre pila obbligatoria.
Usciti dalla galleria del Castelletto si percorre lungamente una banca ghiaiosa inclinata perdendo molti metri di dislivello (ci sono altre due cenge degradanti che vi riporatno sempre alla quota di 2600mt che lascerete definitivamente solo sotto le tre dita.
Appunto le Tre Dita è un punto per una possibile via d'uscita per coloro che non se la sentono di proseguire. Tracce marcate vi condurranno verso il rif. Giussani, senza attrezzature fisse e con poca difficoltà. Dal bivio, si va verso est salendo per comoda cengia fino ad incontrare l'attacco della seconda parte della ferrata. Subito su di forza per splendidi passaggi fino ad entrare nello spettacolare anfiteatro che caratterizza la parte terminale, sotto i ghiaioni sommitali. In poco più di un'ora siate alla fine del percorso attrezzato. Mancano gli ultimi 200mt da percorrere sulla spalla ovest, per tracce (un'infinità) facili, fino alla cima. Panorama mozzafiato, se la giornata è serena e limpida, lo sguardo si perde a 360°, con una vista superlativa sulla vicina Tofana di Mezzo.
La discesa avviene come per la salita fino alla spalla, quindi si piega a dx per tracce e si scende al Giussani (o passando per l'ex rifugio Cantore, come in questo caso) e poi al punto di partenza. Da fare attenzione ai numerosi gradoni, a volte insidiosi per i detriti. Molta attenzione in caso di ghiaccio (tipo verglas) perchè una semplice discesa potrebbe trasformarsi in un incubo.
Itinerario tra i più famosi, e non a caso, delle Dolomiti, con una cima stupenda e un panorama davvero mirabile.
Lo sviluppo è corretto, il dislivello è di 1350mt.
Waypoints
Waypoint
8,428 ft
Tracce per scendere direttamente dal Cantore (tagliando gran parte del sentiero). Saranno per la prossima volta.
Comments (2)
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Information
Easy to follow
Scenery
Very difficult
Escursione fantastica sotto ogni profilo: la ferrata in salita, la cima, il panorama mozzafiato in ogni momento, la discesa che chiude l'anello.
La ferrata richiede una buona preparazione fisica: tratti in verticale ed esposti; da terne conto.
Il tempo poi è stato provvidenzialmente favoloso in un periodo di ormai cambio stagione.
Greanes nella sua descrizione è sempre molto esaustivo.
Senz'altro un'esperienza da vivere.
BEWARE: We went a week before Rifugio Angelo Dibona opened (early June) and had quite a bit of unmelted snow in a couloir before the Amphitheatre, which is also a section not secured by via Ferrata. We crossed at our own risk but very sketchy in those conditions.
I made a video on this trip and the history of the route on my YouTube channel @TrainToSummit
Overall this was probably the best via Ferrata I've ever done, totally recommend!