Serra Dolcedorme (2.267m) - Via dei Gendarmi di Pietra (invernale, notturna)

Nota percorso: Classica salita alla vetta di Serra Dolcedorme dal suo lato più selvaggio e impervio (cioè dal versante sud). Le difficoltà tecniche, generalmente valutate PD, si limitano a pochi risalti rocciosi incontrati nella parte bassa e possono variare sia in base all'innevamento che a seconda della variante di uscita (Direttissima) scelta. Il dislivello complessivo insieme ai lunghi tratti fuori sentiero e in completa assenza di segnaletica rendono questo itinerario in ogni caso un percorso abbastanza impegnativo, soprattutto se - come nel caso nostro - affrontato in pieno inverno e in notturna.

Punto di partenza/d'arrivo: Valle Piana (Castrovillari) - La strada che porta al sottopassagio della autostrada A3 non è più percorribile in macchina; forse con fuoristrada (4x4). Bisogna parcheggiare nei pressi dell'ultimo bivio prima del sottopassaggio (segnavia). - Si aggiungano quindi altri 10 minuti di camminata all'avvicinamento già per sé lungo e un po' monotono (sterrata con spaccature sempre più pronunciate e profonde).

Tempo effettivamente impegnato: ca. 10 ore per il percorso intero, tutte le soste comprese.

Nota Condizioni: Salita intrapresa a meta marzo, con temperature rigide (-2°C al punto di partenza, circa -12°C in alto); cielo sereno (stellato), con vento costante ma molto leggero da N. Neve spesso portante da 1.300m, ghiaccio duro da ca. 1.950m fino in cresta).

Salita: Seguire il sentiero, che sale per un costone boscoso, fino a raggiungere un primo bivio dove si continua su sentiero (sx), seguendo le indicazioni per Varco di Pollino. Dopo una serie di tornanti il sentiero spiana. Un masso sulla destra con delle frecce rosse indica il punto dove bisogna abbandonare il sentiero (dx). Si sale l'ampio canalone ramificato, a tratti invaso dalla vegetazione e ingombro di massi e alberelli abbattuti da slavine, sfruttando dove possibile i vari costoni. Raggiunto le due torrioni di roccia (i cosidetti "Gendarmi di Pietra", spesso anche nominati "Scilla e Cariddi") si supera un primo breve risalto e poi un'altro più alto (10 metri, max. 55° o II). Si prosegue nel canale semper più ampio (40-45°) fino a raggiungere l'anfiteatro sotto delle pareti rocciose. Tenendosi nel canale subito a sinistra della parete si sale per il ramo principale della "Direttissima". Scalando una crestina facile e molto panoramica ci si porta alla vicina cresta Est poco lontano dalla vetta.

Discesa: Dalla vetta si scende in direzione nord ovest fino a raggiungere una sella ("Passo di Valle Piana") posta tra Serra Dolcedorme e Timpa di Valle Piana. Un pendio facile porta in vetta a quest'ultima. Tenendosi sempre in cresta, si scende man mano verso il punto più panoramico che coincide con la "vetta" di Celsa Bianca. Da questo punto la cresta scende più ripidamente verso il "Varco del Pollinello" dove si intercetta il sentiero CAI che porta a Valle Piana e al punto di partenza.

In alternativa è ovviamente anche possibile scendere più facilmente per il Vallone di Faggio Grosso (e il Passo di Valle Cupa) oppure - condizioni permettendo - lungo la stessa via di salita.

Attrezzatura: scarponi da montagna (preferibilmente ramponabili), bastoncini da trekking (consigliabili), piccozza & ramponi, caschetto (consigliabile)