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Rocca La meja da Preit

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Trail stats

Distance
7.11 mi
Elevation gain
4,081 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
4,081 ft
Max elevation
9,322 ft
TrailRank 
34
Min elevation
6,570 ft
Trail type
Loop
Time
7 hours
Coordinates
5175
Uploaded
August 19, 2023
Recorded
August 2023
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near Preit, Piemonte (Italia)

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Itinerary description

Valle Maira

- Col del Preit
- Rocca La meja
- Lago della Meja

La Meja e' sicuramente la montagna piu' attraente degli estesi altipiani pascolivi Gardetta-Margherina-Bandia.Cima molto visitata,di norma viene raggiunta dal versante Sud che, se in buone condizioni, presenta un percorso abbastanza facile, pur richiedendo la dovuta cautela per l'esposizione in alcuni tratti della cengia, su fondo scivoloso, e per la presenza di detriti sul fondo del ripidissimo canale di salita.
Indispensabile il casco.
Dalla vetta estesissimo panorama su tutte le montagne del cuneese.

Da Dronero percorrere la val Maira fino a Ponte Marmora. Qui svoltare a sinistra, salire a Canosio, quindi a Preit . Proseguire sulla stretta strada asfaltata fino a giungere a un grande parcheggio sulla sinistra, poco sotto il colle del Preit.


Descrizione
Lasciando a destra la strada d’altura che si allunga in direzione del rifugio della Gardetta, si segue il tronco che passa presso l’azienda agrituristica delle Grange Ciampasso.
Subito dopo si scende a sinistra nel vallone in direzione di due baite diroccate sull’altro lato.Si attraversa su un ponticello il corso d’acqua e si sale a lato delle baite. Il sentiero poco evidente piega a destra e incontra dopo poco una bella traccia proveniente da nord. La si segue in direzione sud-est e si continua con salita regolare su bei pascoli. Ci si avvicina alla sterrata in prossimità del Gias della Margherina e si prosegue piegando gradualmente verso nord-est. Giunti agli ultimi pascoli in alto si incontra un bivio a sinistra segnato con due ometti. Si segue la traccia che va verso nord. Qui si hanno due possibilità :
– seguire il primo costone verso l’evidente cengia. Alcuni radi ometti ci portano verso la parete. Puntare sul ciaplè verso quello che sembra uno scarico di pietre ed invece è il sentiero verso la cengia. Salita faticosissima, (un passo avanti e due indietro) su ghiaia, fino a pervenire alla parete
– attraversare sulla destra i prati, puntando ad una evidente traccia di color marrone che attraversa il ciaplè e che è.il sentiero proveniente dal colle d’Ancoccia Giunti sul sentiero basta salire verso sinistra fino all’attacco della parete.
Svoltando a destra si supera il salto basale, aiutati da due corde metalliche. Attenzione che gli spit in basso sono saltati e l’ancoraggio non appare molto sicuro (situazione settembre 2018).Quindi un tratto gradinato porta sull’ampio cengione, percorso da un sentiero ghiaioso, che taglia la parete diagonalmente verso levante. A tratti è un po’ esposto e sempre molto ripido.
Quasi al termine il cengione piega a sinistra e giunge nei pressi della frastagliata cresta Sud-est. Sulla sinistra, si apre un incassato e lungo canalino, interrotto a metà da un tratto meno ripido..
Con molta prudenza, specie se vi sono altre persone sul percorso, si sale tenendosi preferibilmente sulla parte sinistra, più rocciosa, e con buoni appigli sulle lame di roccia, mentre quella di destra è più detritica e con appigli meno buoni.
Il canalino nella parte alta si stringe e vi è un tratto più ostico dove è posizionata una corda metallica giuntata in alto a una catena (la corda non è fissata ed è sconsigliato usarla in salita, mentre viene utile in discesa- situazione settembre 2018). Superato il tratto difficile , si perviene a un ripiano e poi si riprende a salire sempre tenendosi preferibilmente a sinistra. Si perviene ad un colletto e da lì la traccia piega a destra, superando un passaggio malagevole su roccia non molto appigliata.
Dopo di questo tratto gli ultimi metri sono facili e si raggiunge a sinistra la lunga vetta, su cui è posta una croce arrugginita con libro di vetta.( gulliver)

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