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Risalendo il vallone di Rio Seguret

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Trail stats

Distance
12 mi
Elevation gain
3,832 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
3,832 ft
Max elevation
7,147 ft
TrailRank 
39
Min elevation
3,499 ft
Trail type
Loop
Moving time
4 hours 12 minutes
Time
6 hours 17 minutes
Coordinates
3022
Uploaded
February 20, 2022
Recorded
February 2022
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near Casermette, Piemonte (Italia)

Viewed 269 times, downloaded 4 times

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Itinerary description

Percorso molto suggestivo e con scenari mozzafiato, nel quale si risale il Rio Seguret dal guado nei pressi di Auberge fino alle sue sorgenti, in ambiente selvaggio e fuori sentiero. Il percorso non richiede nessuna attrezzatura (anche se una corta mezza corda potrebbe tornare utile in situazioni di emergenza o nel caso che, avendo sbagliato traccia, fosse necessario effettuare delle brevi calate). Registro comunque il percorso come "itinerario alpinistico" perché sono presenti dei facili e brevi passaggetti di arrampicata (sicuramente non oltre il II grado), e richiede una certa esperienza nell'orientarsi fuori sentiero e nel muoversi in un ambiente che a tratti può diventare esposto. La percorribilità dipende anche da eventuale presenza di neve e dalla portata del torrente.

Da Beaume si imbocca il sentiero che parte sulla sinistra idrografica del torrente e sale ripidamente fino ad Auberge. Si continua a salire per Auberge superiore e poi si tiene la sinistra prendendo il sentiero che porta al guado sul Rio Seguret, a circa 1500 m di quota. A questo punto si lascia il sentiero e si inizia a risalire il torrente, che in questo tratto è abbastanza pianeggiante. Occorre guadare diverse volte il torrente per trovare la via più facile. Dopo circa 500 m la vallata si restringe e il torrente entra in uno stretto orrido nel quale si può entrare fino ad arrivare ad una spettacolare cascata che sbarra la strada. Dopo una doverosa pausa per ammirare la magia di questo luogo, bisogna ritornare leggermente indietro e risalire sulla sinistra idrografica subito prima dell'inizio della gola. Occorre inerpicarsi sul pendio tra i pini (rimanendo sul terreno ed evitando i punti rocciosi, visto che in questo punto la roccia è molto friabile). Una volta risaliti 20-30 m di dislivello circa si gira a sinistra e si prosegue in traverso parallelamente alla direzione del torrente. In questo tratto occorre fare la massima attenzione a non scivolare e ricordarsi che alla propria sinistra alla fine del pendio c'è la gola. Superata la lunghezza della gola (circa 100-150 m) il bosco finisce e si sbuca in una sassaia un po' franosa dalla quale si può abbastanza agevolmente riscendere fino al torrente. A questo punto si riprende a risalire il rio. Più avanti si incontra una nuova strettoia, meno pronunciata, che si riesce a superare direttamente dal letto del torrente (purché la portata non lo impedisca). Pian piano la vallata inizia ad aprirsi e si possono ammirare in lontananza le magnifiche formazioni di roccia dolomitica del monte Pramand e del monte Seguret. In questo tratto, sempre abbastanza pianeggiante, la presenza di alberi caduti da scavalcare può rallentare la progressione. Per seguire il ramo principale del torrente bisogna tenere la propria sinistra (nella traccia GPX ho erroneamente seguito un affluente secondario sulla destra, dopo poco ho corretto il tiro). Il percorso diventa un po' più ripido, e si incontra un'altra cascatella, che si può di nuovo superare tornando un po' indietro e aggirandola sulla sinistra idrografica. Intorno a 1900 m di quota la vallata si apre ulteriormante e il bosco di pini lascia spazio ad un ripido prato. Si può risalire il prato fino ad incontrare i ruderi di quella che probabilmente era una vecchia fonte, poi si tiene la destra (oppure si può anche provare a continuare a risalire il ramo più a destra del torrente, al quale ci si dovrà comunque ricongiungere). La direzione da seguire è quella del paretone con le evidenti grotte (purtroppo a questo punto per sbaglio ho spento il gps e non ho registrato la traccia precisa della salita finale). Gli ultimi 200 m di dislivello circa sono da percorrere su uno sfasciume di rocce costeggiato da alti dirupi che si innalzano su entrambi i lati (attenzione a dove si mettono i piedi: alcuni sassi sono alquanto instabili!). Infine si raggiunge il sentiero che costeggia la base dell'imponente falesia (circa 2200 m di quota). Qua il ramo del torrente che stavo seguendo, diventato ormai un piccolo rivolo, scompare definitivamente dentro una grotta abbastanza grande da permettere di essere percorsa camminando chini con una lampada frontale, almeno inizialmente.

Per ritornare si segue il sentiero verso destra (guardando verso monte) in direzione colletto Pramand. Dopo poco si entra in una piccola galleria che si ricongiunge subito alla grande Galleria dei Saraceni (si tratta di un tratto di galleria molto corto ma può essere utile una lampada frontale, soprattutto se le temperature permettono la formazione di ghiaccio sul cemento della strada). Si prosegue su strada sterrata fino al colletto Pramand. Da qui si tiene la destra imboccando un sentiero segnato che, costeggiando inizialmente la base della falesia del monte Pramand, scende verso Auberge. Una volta arrivati ad Auberge superiore, si riscende a Beaume seguendo lo stesso sentiero della salita.

Waypoints

PictographWaypoint Altitude 6,712 ft
Photo ofFalesia Pramand

Falesia Pramand

PictographWaypoint Altitude 7,153 ft
Photo ofGrotta con sorgente

Grotta con sorgente

PictographWaypoint Altitude 6,837 ft
Photo ofCanalone

Canalone

Canalone finale da risalire seguendo la direzione delle grotte.

PictographWaypoint Altitude 5,077 ft
Photo ofOrrido con cascata Photo ofOrrido con cascata Photo ofOrrido con cascata

Orrido con cascata

PictographWaypoint Altitude 5,969 ft
Photo ofCascatella

Cascatella

PictographWaypoint Altitude 4,805 ft
Photo ofInizio percorso fuori sentiero Photo ofInizio percorso fuori sentiero

Inizio percorso fuori sentiero

Da qui si inizia a risalire il torrente verso monte. Guardando verso valle, invece, si può vedere il Rio Seguret inforrarsi tra alte pareti di roccia. Questo tratto finale ed estremamente ripido del torrente, spesso chiamato orrido di Oulx, può essere percorso solamente in discesa e con l'adeguata attrezzatura da canyoning.

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