Pizzo Camarda - Canale Arlecchino

Salita abbastanza impegnativa in ambiente bellissimo, circondati da alte vette, boschi e circhi glaciali. La prima difficolta’, pero’, e’ raggiungere con la macchina il punto della sterrata della Val Chiarino fino dove una nuova frana l’ha resa impercorribile. Si arriva, comunque, poco prima della Masseria Cappelli. Le condizioni della strada continuano a peggiorare e in periodi di recenti piogge c’e’ anche da mettere in conto molto fango. In alternativa ci si puo’ incamminare fin dalla diga, ma rischierebbe di diventare troppo lunga e stancante.
*AGGIORNAMENTO 10/2018: La strada e' completamente percorribile fino alla masseria*
Una volta giunti alla radura de “il castrato”, dopo essersi immersi nel piacevole bosco del Chiarino ed aver camminato con il rumore delle acque del fosso omonimo, si arriva in breve al Rifugio Fioretti (attualmente chiuso probabilmente per la recente frana) e il panorama verso la zona delle Solagne e’ molto suggestivo, con le alte pareti S del Corvo sulla sx. Si continua lungamente nella radura fino a scorgere, sulla dx, la piramide rocciosa del Pizzo Camarda con la sua verticale parete NE ed i suoi due evidenti canali piu’ grandi, Arlecchino e Pulcinella, che scendono dalla cresta. Scavalcando un’altura, ci si dirige alla base del canale Arlecchino, il primo a NW (dx) della vetta. Il terreno e’ gia molto ripido fino all’inizio del restringimento, dove il canale piega a dx. Qui la pendenza aumenta ed e’ stimabile intorno ai 40-45° continui, per poi impennarsi (anche in base alle condizioni della neve sotto la cresta) superando i 50° in prossimita’ dell’uscita. Le cornici sono abbondanti ma, tenendosi a dx, di fianco alla roccia, si trova un varco migliore. Dalla cresta, a sx si giunge in breve sulla panoramicissima ed aguzza vetta. Per il ritorno, abbiamo provato a cercare l’ingresso del canale Pulcinella, poco a NW dopo l’Arlecchino, ma una nebbia fittissima ci ha costretto a rinunciare e proseguire per il sentiero estivo che scende al laghetto di Camarda e, con una svolta verso dx, passa dietro le pareti tra lo Jenca ed il Camarda. Questo tratto, essendo esposto a NE, richiede attenzione per un paio di traversi innevati, ripidi e a volte ghiacciati. Superatili, si scende verso il bosco, ripido anche questo, e si esce direttamente dietro al rifugio Fioretti. Da qui si ripercorre il tratto fatto all’andata.