Monte Castello di Gaino dalla cresta S/W

In questo lunedì primaverile insieme a Paolo e Giancarlo ci dirigiamo verso il Lago di Garda. Questo innalzo delle temperature con un pericolo valanghe consistente non ci permette di effettuare un escursione in alta quota. Quindi torniamo sulla roccia, torniamo al calcare, torniamo alla primavera. Con la macchina arriviamo nell'abitato di Gaino e parcheggiamo comodamente nello spiazzo (presenti vari pannelli solari) nei pressi del sentiero che porta al Monte Castello di Gaino. La nostra meta odierna! Percorreremo la suggestiva e bellissima cresta S/W. On line abbiamo trovato varie relazioni, dalle più disparate alle più tecniche, riguardo l'attrezzatura portiamo con noi scarpette, imbrago, moschettone e qualche rinvio, oltre alla corda (spoiler non useremo nulla). Sono le 7 quando partiamo e ci dirigiamo sul chiaro sentiero della "normale" fino all'evidente bivio per la palestra di roccia, sentiero n. 221. In pochi minuti eccoci alla falesia dove una splendida roccia domina la scena. L'attacco per la cresta si trova alla fine del settore A, dove una placca avvisa l'inizio del "sentiero avventura riservato ad alpinisti". Si trova nei pressi di un piccolo canaletto a fianco di una chiodatura segnata 5a (stando sulla destra noterete che le difficoltà si abbassano). Qui Giancarlo apre la via, io seguo dietro e Paolo chiude. Il primo tiro Gianca lo effettua con la corda per mettere in sicurezza Paolino ma alla prima sosta vedendo poche difficoltà la suddetta corda torna bellamente nello zaino. Io avanzo leggermente e arrivato alla fine del tiro noto finalmente la numerazione sulla placca del sentiero della cresta S/W. Siamo sulla buona strada! La Via è veramente appagante, la vista sul lago impagabile e sempre su una roccia clamorosa. La via è facile da seguire, si snoda su tutta la cresta, diversi bolli e frecce aiutano. Da notare alcuni bei passaggi per chi volesse di IV e V su alcune placche, facilmente arginabili dal lato. Giunti all'anticima si prosegue sulla cresta finale area ma mai pericolosa. Un ultimo salto di roccia e arriviamo alla croce, l'onore di arrivare primo spetta a Paolo dato che è il suo compleanno. Dopo varie foto e una pausa proseguiamo dal lato opposto scendendo dalla normale prima su roccette dove è presente un cavo (totalmente inutile a mio avviso) d'acciaio e poi piegando a destra nel fitto bosco fino a giungere sulla mulattiera che in breve ci riporta alla macchina. Una via Alpinistica bellissima, uno sviluppo di 500mt e massimo un III°+. Effettuata con scarpe da avvicinamento, mai avuto bisogno di corde soste o altro. Onestamente è tutto fattibile e molto alla portata, un allenamento veramente appagante in un ambiente meraviglioso. Alla prossima gnari, El fùrner.