Il Tempio (2.099m) - Via Normale dal versante Nord
near Tione degli Abruzzi, Abruzzo (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Via Normale dal versante Nord (AD+, II, III+, IV con 2 passi di V- e A0) - soste: attrezzate (in buone condizioni); protezione in situ: pochi chiodi vecchi e/o infidi; roccia: a tratti molto compatta, però lisciata dall'acqua e con prese spesso friabili, ghiaia e sassi.
Nota percorso: Il tiro chiave della via è lungo e non da sottovalutare. Si sviluppa su roccia poco appoggiata, lisciata, a tratti rotta, a tratti poco lavorata. È necessario saggiare quasi tutte le prese (usare le tacche!) con cura e liberare gli appoggi da ghiaia e sassolini. I chiodi della via non sono per niente affidabili e probabilmente non reggerebbero nemmeno una piccola scivolata! Per la quasi completa mancanza di fessure e fenditure adatte è pressoché impossibile protegersi adeguatamente.
Nota Condizioni: Salita intrapresa a meta agosto, con temperature non eccessive; cielo quasi sereno con poche nuvole.
Tempo effettivamente impegnato: ca. 10 ore totale (soste comprese)
Punto di partenza/d'arrivo: Prati del Sirente (parcheggio)
Avvicinamento: Attraversare il prato in leggera salita, puntando a una piccola costruzione in legno (edicola con tetto a punta), dove si entra nel bosco. Individuare il sentiero e seguire le tracce in salita fin dove si perdono. Piegare a sinistra e salire in diagonale verso la cresta del Colle Saraceno. Raggiunto la cresta si continua verso sinistra per una serie di cengie erbose e prati ripidi che conducono alla base di un canale o colatoio molto stretto. In fondo, tra le pareti, si intravede l'impressionante parete nord del Tempio.
Salita: Salendo per ghiaia e rocette si supera due risalti di roccia liscata e senza appigli (brevi passi di II+) e continua fino alla base di una parete verticale che chiude il colatoio.
Scalare la fessura fino a un chiodo (IV-, 4m), quindi traversare verso sinistra su cengia con roccia rotta (II) e vincere una placca molto liscia e compatta per raggiungre un chiodo con cordone (V-/A0). Seguono ca. 25m di III+ e IV piuttosto sostenuto (4 chiodi, 1 con cordone e moschettone) su poche prese buone e con appoggi quasi sempre molto in alto. -- Importante: evitare il diedro erboso sulla sinistra e non deviare verso destra, anche se lì a tratti il passaggio potrebbe sembrare più facile!! -- Dopo un ultimo passo di V-, si esce, la sosta già in vista, su roccette ed erba. Ancora qualche metro fino alla sosta (3 chiodi buoni con cordone e maglia rapida).
A destra della sosta si sale per rocce rotte (I+, 10m) fino a uscire definitivamente su un largo colatoio detritico. Salire il ghiaione, aggirando la lisca parete nord del Tempio (sx), e salire in diagonale verso l'intaglio che separa una crestina dalla facile parete sud del Tempio. (A qualche metro della base si trova un fix con corda fissa che potrebbe aiutare a orientarsi. Ma in realtà la linea è abbastanza evidente.) Si sale su roccia buona (II+ e II, 30m) fino a giungere alla sosta (2 fix con cordone e maglia rapida), dove finisce anche la corda fissa. Pochi metri fino in vetta del Tempio (2.099m).
Discesa & rientro: Dalla vetta si torna alla sosta. Con una breva calata (30m) si giunge di nuovo alla base della parete sud del Tempio. Da questo punto si sale il ripido ghiaione sulla sinistra di una crestina di roccia marcia per girare succesivamente verso destra. Per un secondo canalino si raggiunge il filo della crestina. Ora, seguendo degli ometti di pietra, si attraversa (verso sx) alcune cengie strette ed erboso. Una cengia più larga e legermente inclinata porta sotto un salto di roccia molto appoggiato. Superato questo passaggio si continua su erba e roccette fino a raggiungere la cresta principale.
Una volta arrivato in cresta, piegare verso destra e seguire le tracce di sentiero in direzione nord-ovest. Il sentiero passa per la vetta della Punta Macerola (2.258m) prima di scendere verso un netto intaglio tra l'ultima e la vetta del Sperone Tiburtini (2.128m). Raggiunto la sella si inizia a scendere per il ripido ghiaione, tra rocce di varia pezzatura ed erba. Prima di raggiungere il ciglio del bosco, piegare a destra e continuare a scendere per ghiaia e rocce ora più grosse. A un masso enorme (sx) con omino di pietra si entra in foresta dove dopo poco si intercetta il sentiero dell'andata.
Materiale: corda singola da 60m (oppure due mezze corde), qualche friend piccolo (BD C4 0.3 - 0.75, cordini, martello + qualche chiodo piatto (a lama); bastoncini e scarponi alti
Nota percorso: Il tiro chiave della via è lungo e non da sottovalutare. Si sviluppa su roccia poco appoggiata, lisciata, a tratti rotta, a tratti poco lavorata. È necessario saggiare quasi tutte le prese (usare le tacche!) con cura e liberare gli appoggi da ghiaia e sassolini. I chiodi della via non sono per niente affidabili e probabilmente non reggerebbero nemmeno una piccola scivolata! Per la quasi completa mancanza di fessure e fenditure adatte è pressoché impossibile protegersi adeguatamente.
Nota Condizioni: Salita intrapresa a meta agosto, con temperature non eccessive; cielo quasi sereno con poche nuvole.
Tempo effettivamente impegnato: ca. 10 ore totale (soste comprese)
Punto di partenza/d'arrivo: Prati del Sirente (parcheggio)
Avvicinamento: Attraversare il prato in leggera salita, puntando a una piccola costruzione in legno (edicola con tetto a punta), dove si entra nel bosco. Individuare il sentiero e seguire le tracce in salita fin dove si perdono. Piegare a sinistra e salire in diagonale verso la cresta del Colle Saraceno. Raggiunto la cresta si continua verso sinistra per una serie di cengie erbose e prati ripidi che conducono alla base di un canale o colatoio molto stretto. In fondo, tra le pareti, si intravede l'impressionante parete nord del Tempio.
Salita: Salendo per ghiaia e rocette si supera due risalti di roccia liscata e senza appigli (brevi passi di II+) e continua fino alla base di una parete verticale che chiude il colatoio.
Scalare la fessura fino a un chiodo (IV-, 4m), quindi traversare verso sinistra su cengia con roccia rotta (II) e vincere una placca molto liscia e compatta per raggiungre un chiodo con cordone (V-/A0). Seguono ca. 25m di III+ e IV piuttosto sostenuto (4 chiodi, 1 con cordone e moschettone) su poche prese buone e con appoggi quasi sempre molto in alto. -- Importante: evitare il diedro erboso sulla sinistra e non deviare verso destra, anche se lì a tratti il passaggio potrebbe sembrare più facile!! -- Dopo un ultimo passo di V-, si esce, la sosta già in vista, su roccette ed erba. Ancora qualche metro fino alla sosta (3 chiodi buoni con cordone e maglia rapida).
A destra della sosta si sale per rocce rotte (I+, 10m) fino a uscire definitivamente su un largo colatoio detritico. Salire il ghiaione, aggirando la lisca parete nord del Tempio (sx), e salire in diagonale verso l'intaglio che separa una crestina dalla facile parete sud del Tempio. (A qualche metro della base si trova un fix con corda fissa che potrebbe aiutare a orientarsi. Ma in realtà la linea è abbastanza evidente.) Si sale su roccia buona (II+ e II, 30m) fino a giungere alla sosta (2 fix con cordone e maglia rapida), dove finisce anche la corda fissa. Pochi metri fino in vetta del Tempio (2.099m).
Discesa & rientro: Dalla vetta si torna alla sosta. Con una breva calata (30m) si giunge di nuovo alla base della parete sud del Tempio. Da questo punto si sale il ripido ghiaione sulla sinistra di una crestina di roccia marcia per girare succesivamente verso destra. Per un secondo canalino si raggiunge il filo della crestina. Ora, seguendo degli ometti di pietra, si attraversa (verso sx) alcune cengie strette ed erboso. Una cengia più larga e legermente inclinata porta sotto un salto di roccia molto appoggiato. Superato questo passaggio si continua su erba e roccette fino a raggiungere la cresta principale.
Una volta arrivato in cresta, piegare verso destra e seguire le tracce di sentiero in direzione nord-ovest. Il sentiero passa per la vetta della Punta Macerola (2.258m) prima di scendere verso un netto intaglio tra l'ultima e la vetta del Sperone Tiburtini (2.128m). Raggiunto la sella si inizia a scendere per il ripido ghiaione, tra rocce di varia pezzatura ed erba. Prima di raggiungere il ciglio del bosco, piegare a destra e continuare a scendere per ghiaia e rocce ora più grosse. A un masso enorme (sx) con omino di pietra si entra in foresta dove dopo poco si intercetta il sentiero dell'andata.
Materiale: corda singola da 60m (oppure due mezze corde), qualche friend piccolo (BD C4 0.3 - 0.75, cordini, martello + qualche chiodo piatto (a lama); bastoncini e scarponi alti
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