2014-11-08 Cima delle Saline da Carnino Inferiorre

La Cima delle Saline è la terza vetta delle alpi liguri, supera quota 2600 metri ed è geograficamente collocata il Monte Mongioie ed il Monte Marguareis ed ha le stesse caratteristiche morfologiche di accessibilità.
Lasciata l'auto nel parcheggio di Carnino inferiore si sale per due tornanti, seguendo la strada asfaltata che porta alle case. Superata la chiesa una palina indica diversi percorsi, compreso il nostro.(1387 m) Si segue la mulattiera ed il sentiero che taglia una carrareccia, raggiungendo poco dopo il bivio Tetti delle Donzelle (1540 m) che a destra, porta al rifugio Mongioie.
Qui si svolta a sinistra ed un centinaio di metri dopo, in prossimità del rifugio Ciarlo Bossi, si giunge ad un secondo bivio dove si continua a destra salendo verso il Passo delle Saline. La mulattiera, con fondo in terra battuta e roccia, risale con discreta pendenza lungo il versante Ovest delle Rocce del Manco. Questo gruppo roccioso posto alla nostra destra nasconde il sole quindi lungo questo primo tratto fa abbastanza freddo.
Il sentiero raggiunge la stretta e rocciosa Gola delle Saline, (1761 m) all'interno della quale prosegue con qualche tornante, alla sinistra orografica di un piccolo torrente e prosegue poi sempre su fondo roccioso attraversando la gola e restando sul lato destro del fiume. Si passa così sul versante Est del monte Pian Ballaur. Superata la piccola croce commemorativa in metallo, si prosegue con pendenza costante in direzione Nord su mulattiera dal fondo erboso fino a raggiungere l’ampia e panoramica valle del Gias delle Saline (2000 m) dove troviamo una palina con indicati diversi percorsi tra i quali anche quello per la Cime delle Saline che noi faremo al ritorno. Poco più avanti alla sinistra si trova un casolare abitato in pietra, in perfetto stato con il tetto praticamente nuovo. Continuando a camminare su un gradevole fondo erboso appena riattraversato il torrente, la mulattiera sale all'interno della vallata fino a raggiungere il Passo delle Saline. (2174 m)
Qui un cartello dell'alta via indica ancora un’ora e dieci minuti per la cima. Si continua con una salita decisa a tratti su ghiaia, a tratti su piano erboso. Chi è già stato sul Mongioie, potrà facilmente trovare molte somiglianze in quest'ultimo tratto del percorso. In ogni caso non è caratterizzato da eccessivi pericoli, ha solo una decisa pendenza resa difficile, nel nostro caso, dalla neve gelata che ha richiesto l’uso dei ramponi.
Giunti in vetta si trova la classica croce, e qualche metro più in basso una seconda croce commemorativa di una precedente spedizione. Ottima la visuale sul monte Mongioie, in tutto il suo maestoso splendore.
Per il ritorno si è preso il percorso che a sinistra, in direzione Ovest, porta alla Cima Pian Ballaur. Giunti sull’orlo Sud Est dell’altipiano, si scende con molta attenzione il canalino delle Saline, con alcuni tratti in ombra, sovrastato dall'imponente e “dolomitica" parete. Attenzione: in questo tratto, in caso di nebbia, possono esserci grosse difficoltà di orientamento. Nel nostro caso, inoltre, sono occorsi la piccozza i ramponi e molta prudenza. In assenza di neve occorre lo stesso molta prudenza su terreno misto di rocce ed erba, seguendo semore il canalino che scende sotto la grande parete. Alcune rocce sono segnate da contrassegni rossi “sbiaditi”. Raggiunte le chine erbose ai piedi dell’imponente parete rocciosa si prosegue in direzione Sud- Sud Ovest fino alla palina descritta precedentemente per l’andata. Da qui si ritorna a Carnino Inferiore per la stessa via dell’andata.