Catenanuova-monte Scalpello, dalla vecchia strada tracciata dai monaci basiliani
near Catenanuova, Sicilia (Italia)
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Di Monte Scarpello ne parlò e scrisse, intorno al '900, tale fra Fulgenzio di Caccamo, allorquando si tentava di cacciare o, per meglio dire, di integrare i musulmani in Sicilia; che, pertanto esistesse un monastero basiliano intorno a questo periodo è quasi certo; è quasi certo inoltre, che una comunità di monaci si insediò alla sommità di questo mitico monte e che era ispirata al Santo bizantino per eccellenza e che risponde al nome di Basilio. Successivamente e fino agli anni '60 esisteva ancora una comunità di monaci, appartenente ad un ordine non ufficialmente riconosciuto dalla autorità ecclesiastica ed io mi ricordo l'ultimo frate Francesco che accoglieva benevolmente tutti i pellegrini che ivi si recavano, almeno 2 volte l'anno: la prima domenica di Maggio e la prima domenica di ottobre. Ma prima del periodo sopra evocato cosa c'era su monte Scarpello? Sicuramente una città sicula, forse meno importante di Morgantina e che qualcuno ipotizza si chiamasse Himhacara. I resti delle mura sono ancora lì ben evidenti, così come le cisterne d'acqua ed altri manufatti. Decidiamo, quindi, di ripercorrere la vecchia via che da Catenanuova conduceva al monte, attraversando il Dittaino, inerpicandoci per la montata rossa fino a raggiungere la fonte "acquanova, tutt'ora copiosa di acque e che stà ad alimentare il più che millenario olivo di S.Paolo che per cingerlo a braccia d'uomo ne bastano una dozzina. Bisogna ritrovare da qui l'antico tracciato che i monaci disegnarono e sul quale vi costruirono una bellissima strada mulattiera; ahimè oggi è scomparsa, la natura se l'è ripresa; esiste l'iniziale tornante fino a quota mt.300, altri 200 metri di dislivello bisogna percorrerli facendosi largo tra giunchi e, come li chiamiamo noi, stingi. Alla fine ci siamo, proprio in vetta da dove si domina tutta la vallata catanese e siracusana da una parte, i nebrodi, gli erei e persino le madonie. Ad aprile, come si sà, in Sicilia esplodono i colori e gli odori ed allora si che più si sale e più si ha l'impressione di raggiungere il cielo, ecco perchè i monaci vi si insediarono! Per i funghi di tapici è gia tardi ma è' tempo di mazzarelle, ed allora, nella discesa sul versante opposto, tra le cave abbandonate, ci limitiamo a riempirne le borse. Così fino al rientro a casa. Scusate, ma vi sembra poco? Ed allora, prepariamoci per la prossima prima domenica di maggio,sarà ancora tempo di odori e colori e Scarpello ci aspetta.
Waypoints
Waypoint
1,837 ft
eremo di Monte Scarpello
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