Castello di Moschesin
near Chiesa, Veneto (Italia)
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Itinerary description
Il castello di Moschesin è una stupenda elevazione che si erge come ultima a sud della "catena" san Sebastiano Tamer che finisce, appunto, alla forcella del Moschesin.
Si parte sotto il passo Duran, versante agordino, presso il primo grande tornante a dx (ampio parcheggio). Si prende prima il sentiero che sale a forcella la porta, per poi deviare subito per il 543 che attraversa in quota il versante sud ovest del Tamer e del Moschesin.
Si procede fino al bivio ben segnalato da apposite indicazioni per forcella larga (circa 1700mt). Da qui si inizia a salire verso l'evidente punto intermedio, con un percorso in linea quasi retta (ci sono diverse tracce), puntando all'imbuto della forcella. Per salire consiglio di tenere la dx del canalone anche se le continue bombe d'acqua hanno pressoché cancellato le tracce di passaggio. Raggiunta con qualche fatica la forcella, si piega a dx per evidenti tracce, ometti e bollini. Si segue sempre facendo attenzione ai tratti sporchi di detrito. Un unico accorgimento consigliato è perdere una ventina di metri per garantirsi una traversata meno rischiosa nei pressi di una stretta cengia (trovate i bollini sia sulla cengia, sia sul percorso consigliato). Stupenda ed isolata vetta con un maestoso panorama. Attenzione alla discesa, tutt'altro che facile, per la marcata copertura detritica della traccia. Ambiente grandioso, isolato e poco frequentato. Ripeto, attenzione ai detriti e ai due canali/gradone il primo (salendo) verso sx e il secondo verso dx. Elevata esposizione in alcuni punti. Nessun ancoraggio artificiale.
Si parte sotto il passo Duran, versante agordino, presso il primo grande tornante a dx (ampio parcheggio). Si prende prima il sentiero che sale a forcella la porta, per poi deviare subito per il 543 che attraversa in quota il versante sud ovest del Tamer e del Moschesin.
Si procede fino al bivio ben segnalato da apposite indicazioni per forcella larga (circa 1700mt). Da qui si inizia a salire verso l'evidente punto intermedio, con un percorso in linea quasi retta (ci sono diverse tracce), puntando all'imbuto della forcella. Per salire consiglio di tenere la dx del canalone anche se le continue bombe d'acqua hanno pressoché cancellato le tracce di passaggio. Raggiunta con qualche fatica la forcella, si piega a dx per evidenti tracce, ometti e bollini. Si segue sempre facendo attenzione ai tratti sporchi di detrito. Un unico accorgimento consigliato è perdere una ventina di metri per garantirsi una traversata meno rischiosa nei pressi di una stretta cengia (trovate i bollini sia sulla cengia, sia sul percorso consigliato). Stupenda ed isolata vetta con un maestoso panorama. Attenzione alla discesa, tutt'altro che facile, per la marcata copertura detritica della traccia. Ambiente grandioso, isolato e poco frequentato. Ripeto, attenzione ai detriti e ai due canali/gradone il primo (salendo) verso sx e il secondo verso dx. Elevata esposizione in alcuni punti. Nessun ancoraggio artificiale.
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