(2 di 2) - Rifugio Mantova - Capanna Margherita - Punta Indren - Funivor Passo dei Salati - Telecabina Gabiet - Stafal
near Staffal, Valle d’Aosta (Italia)
Viewed 145 times, downloaded 4 times
Trail photos
Itinerary description
Nel giorno precedente, la salita era stata pressoché una passeggiata prima da Stafal tramite i tre tronconi di cabinovia fino a Punta Indren, poi un breve trekking verso il rifugio città di Mantova. Tutte le info sulla salita qui:
https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/indren-rifugio-mantova-145847295
La sveglia suona presto, alle 3:30. Un salto al bagno per lavarsi la faccia, gli ultimi controlli per assicurarsi che ci sia tutto il necessario nello zaino, e via al piano di sotto per la colazione delle 04:00. Ne approfitto anche per uscire 5 minuti ad ammirare il panorama notturno e, in alto, uno sguardo al rifugio Gnifetti ancora illuminato nel buio. La colazione arriva puntuale con bevande calde self service. Non c'è tempo per dilungarsi troppo con le chiacchiere tra gli occhi ancora semi chiusi e si sale al volo a prendere gli zaini per scendere poi giù a lasciare le crocs per indossare gli scarponi. Proviamo le torce, la guida alpina verifica tutto con attenzione, tutti fanno finta di essere rilassati, ma la tensione è alta. Ci si avvia nel buio con le frontali accese quasi brancolando nel buio a seguire la nostra guida. Percorriamo appena 500 metri fino ad imboccare il ghiacciaio del Garstelet dove la guida si ferma e ci consiglia di indossare i ramponi. Allo stesso tempo, quasi smarriti, vediamo la guida tirare in ballo la corda e preparare i nodi che faranno parte della giornata a seguire. La cordata è pronta e si prosegue incrociando altre cordate che erano partite poco prima dal rifugio Mantova e dal rifugio Gnifetti. Ci accorgeremo col la luce del sole che attraverseremo diversi crepacci sotto la sicurezza della cordata. La salita è lunga e faticosa nel primo tratto fino raggiungere il Colle del Lys (4246m slm), costeggiando la Piramide Vincent (4215m slm), il Cristo delle Vette (4167m slm) e il Corno Nero (4322m slm). Qui inizia un tratto immersi nel ghiacciaio del Lys quasi pianeggiante per iniziare nuovamente una salita che sembra infinita fino a raggiungere ai piedi dell'ultima salita verso la Capanna Margherita. Ci fermiamo per prendere un po' di fiato, abbandoniamo i bastoncini da trekking e prendiamo in mano la piccozza. Si prosegue per questa ripida salita fino a raggiungere il rifugio più alto d'Europa: la Capanna Margherita (4554m slm). Il panorama da qui è indescrivibile, quasi un sogno. Ne approfittiamo per qualche foto, video e un giro veloce per il rifugio. Non è possibile dilungarsi troppo perchè col caldo le condizioni dei crepacci sul ghiacciaio sono imprevedibili. Il sole ormai si sta alzando sopra l'orizzonte. Si riprende il cammino lasciandosi la Capanna Margherita alle spalle facendo attenzione, questa volta, alla discesa. Piccozza sempre in mano e pronta all'uso fino a raggiungere il punto in cui avevamo lasciato i bastoncini da trekking dove la riagganciamo allo zaino. Con la luce la discesa è magica, ma allo stesso tempo, timorosa se si fissa lo sguardo verso le pareti del ghiacciaio Lys, i crepacci e i seracchi. Ora è chiaro il senso della guida alpina e il cammino in cordata cercando sempre di mantenere la corda sempre tesa tra i componenti della cordata. La discesa procede senza problemi con una meravigliosa vista dall'alto sul rifugio Gnifetti e, a seguire, sul rifugio Mantova. Proseguendo la discesa, si raggiunge il rifugio Mantova, ma questa volta si procede per le due piccole ferrate e il percorso sulla pietraia che riporta alla cabinovia di Punta Indren. Da qui si riprende la telecabina che riporta al Passo dei Salati. Si prosegue con la Telecabina Gabiet e la successica fino a raggiungere nuovamente Stafal. Il giro su due giorni è concluso, l'adrenalina si è esaurita, ancora non si è in grado di realizzare quanto è stato fatto. Ci sarà tempo per rivivere il sogno.
Il percorso è indicato per esperti in quanto è consigliabile eseguire il percorso in cordata e, preferibilemnte, con guida alpina.
Da sollineare l'importanza di un buon allenamento per il percorso con dislivello di circa 1200m su ghiacciaio.
Prestare anche molta attenzione agli orari dei vari tronconi delle cabinovie onde evitare di rimanere bloccati nei punti intermedi a causa delle pausa durante l'ora di pranzo.
Consultare gli orari e tutti i riferimenti sul sito https://monterosaski.eu/
Info guida contattata per la cordata:
https://instagram.com/wbguides?igshid=NTc4MTIwNjQ2YQ==
https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/indren-rifugio-mantova-145847295
La sveglia suona presto, alle 3:30. Un salto al bagno per lavarsi la faccia, gli ultimi controlli per assicurarsi che ci sia tutto il necessario nello zaino, e via al piano di sotto per la colazione delle 04:00. Ne approfitto anche per uscire 5 minuti ad ammirare il panorama notturno e, in alto, uno sguardo al rifugio Gnifetti ancora illuminato nel buio. La colazione arriva puntuale con bevande calde self service. Non c'è tempo per dilungarsi troppo con le chiacchiere tra gli occhi ancora semi chiusi e si sale al volo a prendere gli zaini per scendere poi giù a lasciare le crocs per indossare gli scarponi. Proviamo le torce, la guida alpina verifica tutto con attenzione, tutti fanno finta di essere rilassati, ma la tensione è alta. Ci si avvia nel buio con le frontali accese quasi brancolando nel buio a seguire la nostra guida. Percorriamo appena 500 metri fino ad imboccare il ghiacciaio del Garstelet dove la guida si ferma e ci consiglia di indossare i ramponi. Allo stesso tempo, quasi smarriti, vediamo la guida tirare in ballo la corda e preparare i nodi che faranno parte della giornata a seguire. La cordata è pronta e si prosegue incrociando altre cordate che erano partite poco prima dal rifugio Mantova e dal rifugio Gnifetti. Ci accorgeremo col la luce del sole che attraverseremo diversi crepacci sotto la sicurezza della cordata. La salita è lunga e faticosa nel primo tratto fino raggiungere il Colle del Lys (4246m slm), costeggiando la Piramide Vincent (4215m slm), il Cristo delle Vette (4167m slm) e il Corno Nero (4322m slm). Qui inizia un tratto immersi nel ghiacciaio del Lys quasi pianeggiante per iniziare nuovamente una salita che sembra infinita fino a raggiungere ai piedi dell'ultima salita verso la Capanna Margherita. Ci fermiamo per prendere un po' di fiato, abbandoniamo i bastoncini da trekking e prendiamo in mano la piccozza. Si prosegue per questa ripida salita fino a raggiungere il rifugio più alto d'Europa: la Capanna Margherita (4554m slm). Il panorama da qui è indescrivibile, quasi un sogno. Ne approfittiamo per qualche foto, video e un giro veloce per il rifugio. Non è possibile dilungarsi troppo perchè col caldo le condizioni dei crepacci sul ghiacciaio sono imprevedibili. Il sole ormai si sta alzando sopra l'orizzonte. Si riprende il cammino lasciandosi la Capanna Margherita alle spalle facendo attenzione, questa volta, alla discesa. Piccozza sempre in mano e pronta all'uso fino a raggiungere il punto in cui avevamo lasciato i bastoncini da trekking dove la riagganciamo allo zaino. Con la luce la discesa è magica, ma allo stesso tempo, timorosa se si fissa lo sguardo verso le pareti del ghiacciaio Lys, i crepacci e i seracchi. Ora è chiaro il senso della guida alpina e il cammino in cordata cercando sempre di mantenere la corda sempre tesa tra i componenti della cordata. La discesa procede senza problemi con una meravigliosa vista dall'alto sul rifugio Gnifetti e, a seguire, sul rifugio Mantova. Proseguendo la discesa, si raggiunge il rifugio Mantova, ma questa volta si procede per le due piccole ferrate e il percorso sulla pietraia che riporta alla cabinovia di Punta Indren. Da qui si riprende la telecabina che riporta al Passo dei Salati. Si prosegue con la Telecabina Gabiet e la successica fino a raggiungere nuovamente Stafal. Il giro su due giorni è concluso, l'adrenalina si è esaurita, ancora non si è in grado di realizzare quanto è stato fatto. Ci sarà tempo per rivivere il sogno.
Il percorso è indicato per esperti in quanto è consigliabile eseguire il percorso in cordata e, preferibilemnte, con guida alpina.
Da sollineare l'importanza di un buon allenamento per il percorso con dislivello di circa 1200m su ghiacciaio.
Prestare anche molta attenzione agli orari dei vari tronconi delle cabinovie onde evitare di rimanere bloccati nei punti intermedi a causa delle pausa durante l'ora di pranzo.
Consultare gli orari e tutti i riferimenti sul sito https://monterosaski.eu/
Info guida contattata per la cordata:
https://instagram.com/wbguides?igshid=NTc4MTIwNjQ2YQ==
Waypoints
Comments (2)
You can add a comment or review this trail
Bravo Michele 😘💪 che invidia vorrei esserci anch'io ma ancora non mi è possibile, divertiti e goditela 👍💪👍💪😍
Grande Mike! L'anno prossimo ci ritorneremo 👍🏻💪🏻