borntotrek.it Via del Bombolone al Monte Tartaro e Monte Altare, monti della Meta, Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise
near Cervaro, Lazio (Italia)
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Lunghezza: 12km
Dislivello complessivo: 1.500mt (lunghezza del solo canale 200mt)
Punto di massima elevazione: Monte Tartaro (2.191mt)
Durata: 10h
Grado di difficoltà: F Facile
Data ultima modifica: Aprile 2022
Punto di partenza e arrivo: Val Canneto (1.030mt)
Gruppo montuoso: Monti della Meta, sottogruppo del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
Tipo di percorso: Andata e ritorno con anello in vetta
Percorribile in senso inverso: si ma sconsigliato
Considerazioni sulla giornata: Sempre magnifico fare avventure col mio amico Biondo (alias Federico) con il quale andiamo alla ricerca di zone mai calpestate per mantenere vivo il fuoco dell'esplorazione che arde in noi. Questa volta avevamo adocchiato un anello seguendo le orme di Francesco Laurenzi (percorso in calce al presente articolo) ma nel Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise le norme sulla percorrenza dei sentieri sono molto ferree, non si possono percorrere sentieri al di fuori di quelli con segnale CAI e alla partenza a Val Canneto ci ha raggiunto la guardia parco (probabilmente ci ha visto passare a Settefrati) impedendoci di fare il giro, quindi abbiamo ripiegato sul momento per questo giro alternativo che è risultato comunque estremamente bello e interessante. alla fine 1.500mt di dislivello per un totale di quasi 12h di avventura tra cammino e pisolini in cresta sotto il sole, bella esperienza in una zona davvero wild. In tutti i monti della Meta eravamo completamente soli, noi con mille camosci
Premessa: I Monti della Meta posti vicino all’ombelico dell’Italia sono un luogo unico nel loro genere, poste al centro del Parco Nazionale d’Abruzzo contemplano moltissime cime over 2.000 che si affilano una dopo l’altra in una lunga dorsale che parte da Forca Resuni e termina in cima al Monte Meta, elevazione massima del gruppo. Tutto intorno magnifici panorami sull’intero parco nazionale con le profonde valli sottostanti. Questa zona come tutto il Parco Nazionale è ricca di vegetazione e di fauna, quasi sicuramente sarete accompagnati nelle vostre escursioni da branchi di camosci con possibilità di avvistare qualche lupo o qualche orso.
Informazione molto importante da tenere a mente è il forte divieto previsto dall’ente parco di percorrere tracciati o percorsi fuori dai sentieri previsti e tracciati dal parco e per questo motivo diviene automatico il divieto a percorrere qualsiasi canale invernale in queste zone. Non è raro incontrare la guardia forestale all’attacco dei sentieri per il controllo in loco.
Il percorso descritto risale un canale invernale e per questo ne risulta proibita la percorrenza. Tuttavia, sebbene la vetta del monte Tartaro e del Monte Altare non siano percorse da alcun sentiero lo stesso ente parco prevede la possibilità di percorrere la cresta che si discosta dal percorso del sentiero N3, di fatto tutta la cresta dal monte Altare al Monte La Meta è percorribile. Il canale del Bombolone di breve lunghezza risale dal sentiero N3 ca.200mt fino alla cresta che collega il Tartaro alla Meta e può quindi essere considerato percorribile con le dovute cautele facendo sempre attenzione a concordarne l’ascesa con l’ente parco.
Il nome del canale è stato dato da noi che lo abbiamo percorso in quanto alla base del canale, non si sa come sia possibile, è presente una pesante bombola del gas che aiuta a individuare la via di salita.
Sebbene il canale risulti di scarso interesse e difficoltà alpinistica l’inserimento di questa ascesa in un contesto più ampio quale quello dei Monti della Meta permette di godere di un’esperienza a tutto tondo da non sottovalutare. La salita dalla Val Canneto contempla 1.000mt di salita molto ripida e i continui saliscendi sull’affilata cresta richiedono la dovuta attenzione soprattutto in presenza di cornici. Per i più allenati è possibile valutare il concatenamento anche del Monte Meta percorrendo la cresta dall’uscita del canale.
Il percorso regala anche delle perle per i credenti e pellegrini, all’inizio del percorso è presente l’Eremo della Madonna del Canneto sito in un luogo un tempo molto isolato e lungo la salita vi imbatterete nella Fonte Chiariglio dove una targa ricorda il giorno in cui papa Giovanni Paolo II bevve le sue acque utilizzando una lattina vuota di carne in scatola.
Descrizione: Nei pressi della Madonna del Canneto è presente una fonte e un cartellone con la segnaletica del parco. Dal parcheggio posto 100mt dopo il santuario si prende il sentiero che attraversa la piana in direzione delle montagne ad est attraversando un ponticello su torrente oltre il quale è presente la segnaletica del sentiero N3 che inizia la lunga salita sottobosco. Il sentiero rimane per lo più intuitivo e inizia la salita in maniera costante fino a diventare abbastanza ripida nei pressi dell’uscita dal bosco a quota ca. 1.650mt. Usciti dal bosco il sentiero giunge alla sorgente Chiariglio sita a quota 1.685mt che sgorga dalla roccia formando un torrente, in loco è presente una targa commemorativa del passaggio di Giovanni Paolo II nel 2007. Dalla fonte Chiariglio il sentiero comincia una traversata in zona più brulla e sassosa dove facendo attenzione a seguire il sentiero si prosegue verso nord fino a sbucare in zona più pianeggiante della località Cavallaro, in questo punto sono presenti ammassi di pietra di vecchi ripari pastorali. In questo punto si può proseguire verso destra seguendo la cresta fino a raggiungere il bivio con il sentiero N3/K3 che a destra risale al Passo dei Monaci mentre a sinistra riscende nel Cavallaro in direzione del Monte Tartaro. Se si vuole evitare il saliscendi dai ruderi pastorali si può proseguire senza prendere né perdere quota in direzione nordest addentrandosi nella conca del cavallaro seguendo delle indicazioni di legno ormai vetuste e dei segni su roccia.
Dal centro del Cavallaro si vede la vetta del monte Tartaro posta a nord, lungo la dorsale occidentale della vetta passa il sentiero N3 che percorre la vallata. Seguendo il sentiero si raggiunge la base delle pareti e a quota 1.830mt si raggiunge la base del canale del Bombolone (fino ad Aprile 2022 era presente una bombola di gas alla base del canale). Il canale risale costante e mai eccessivamente ripido fino alla cresta che congiunge il Monte Tartaro con il Monte Meta. Risalito il canale per 200mt si giunge in cresta dove si spalanca una magnifica mista sulle due vette e sul vallone de I Biscurri sul versante opposto.
Dall’uscita del canale si segue verso nord la cresta che punta al monte Tartaro del quale, dopo un paio di saliscendi, se ne raggiunge la cima (2.191mt). Dal monte Tartaro si prosegue lungo la cresta fino al bivio di discesa del sentiero N3. Per raggiungere il monte Altare si prosegue lungo la cresta raggiungendo prima il Valico Altare-Tartaro poi dopo un paio di saliscendi si raggiunge la cima del Monte Altare (2.174mt). Difronte a noi la vetta più alta è il monte Petroso (2.249mt).
Per la discesa si segue a ritroso il sentiero di cresta percorso fino al bivio dove si svolte a destra scendendo per sentiero da individuare mai ripido che percorre la dorsale comoda per poi buttarsi dentro al Cavallaro fino a ricongiungersi al sentiero di andata e seguendo il sentiero N3 in discesa si torna alla Val Canneto.
Altre tracce in zona
Via dei Fratelloni dalla Val Canneto al Monte Altare di Francesco Laurenzi
https://it.wikiloc.com/percorsi-alpinismo/via-dei-fratelloni-16627712#wp-16627707
Waypoints
Sant. Madonna del Canneto
È meta di un antichissimo pellegrinaggio proveniente sia dai paesi esteri che da varie regioni italiane particolarmente intenso tra il 20 e il 22 agosto. Luogo di culto cristiano attestato già nel XIII secolo è in realtà sito di più antichi insediamenti pagani risalenti al IV-III secolo a.c. Vicino al santuario presente il cartellone del parco e una fonte
Parcheggio Val Canneto
Provenendo da Roma si prende l’uscita della A1 Ferentino e si seguono le indicazioni per Sora. Da Sora si seguono le indicazioni per Gal Versante Meridionale del Parco Nazionale d’Abruzzo e Cassino fino a raggiungere Broccostella e la Statale Sora-Cassino dove si svolta a destra verso Cassino. Raggiunta la località di Tavernola – Borgo Piscianello si svolta a sinistra seguendo le indicazioni per Alvito e poi Settefrati e una volta raggiunto il paese si attraversa recuperando la strada di tornanti seguendo le indicazioni per la Madonna del Canneto oltre la quale è presente un immenso prato con bar e parcheggio. Per chi Proviene da Napoli prende l’uscita della A1 Cassino seguendo le indicazioni per Atina, raggiunto il paese di supera in direzione di Settefrati e da qui fino alla Val Canneto.
Ponticello e attacco del Sentiero N3
Nei pressi della Madonna del Canneto è presente una fonte e un cartellone con la segnaletica del parco. Dal parcheggio posto 100mt dopo il santuario si prende il sentiero che attraversa la piana in direzione delle montagne ad est attraversando un ponticello su torrente oltre il quale è presente la segnaletica del sentiero N3 che inizia la lunga salita sottobosco.
Salita per il sentiero N3
Il sentiero rimane per lo più intuitivo e inizia la salita in maniera costante fino a diventare abbastanza ripida nei pressi dell’uscita dal bosco a quota ca. 1.650mt
uscita dal bosco
Il sentiero rimane per lo più intuitivo e inizia la salita in maniera costante fino a diventare abbastanza ripida nei pressi dell’uscita dal bosco a quota ca. 1.650mt
Fonte Chiariglio
Usciti dal bosco il sentiero giunge alla sorgente Chiariglio sita a quota 1.685mt che sgorga dalla roccia formando un torrente, in loco è presente una targa commemorativa del passaggio di Giovanni Paolo II nel 2007
sulle coste del sentiero N3
Dalla fonte Chiariglio il sentiero comincia una traversata in zona più brulla e sassosa dove facendo attenzione a seguire il sentiero si prosegue verso nord
bivio sentiero N3 con il sentiero K3
si segue il sentiero verso nord fino a sbucare in zona più pianeggiante della località Cavallaro, in questo punto sono presenti ammassi di pietra di vecchi ripari pastorali. In questo punto si può proseguire verso destra seguendo la cresta fino a raggiungere il bivio con il sentiero N3/K3 che a destra risale al Passo dei Monaci mentre a sinistra riscende nel Cavallaro in direzione del Monte Tartaro. Se si vuole evitare il saliscendi dai ruderi pastorali si può proseguire senza prendere né perdere quota in direzione nordest addentrandosi nella conca del cavallaro
direzione del Monte Tartaro
addentrandosi nella conca del cavallaro seguendo delle indicazioni di legno ormai vetuste e dei segni su roccia. Dal centro del Cavallaro si vede la vetta del monte Tartaro posta a nord, lungo la dorsale occidentale della vetta passa il sentiero N3 che percorre la vallata.
Attacco del Canale del Bombolone
Seguendo il sentiero si raggiunge la base delle pareti e a quota 1.830mt si raggiunge la base del canale del Bombolone (fino ad Aprile 2022 era presente una bombola di gas alla base del canale)
lungo il canale
Il canale risale costante e mai eccessivamente ripido fino alla cresta che congiunge il Monte Tartaro con il Monte Meta.
uscita in cresta tra monte Meta e monte Tartaro
Risalito il canale per 200mt si giunge in cresta dove si spalanca una magnifica mista sulle due vette e sul vallone de I Biscurri sul versante opposto.
sulle creste verso il monte Tartaro
Dall’uscita del canale si segue verso nord la cresta che punta al monte Tartaro
cima del monte Tartaro
dopo un paio di saliscendi, se ne raggiunge la cima (2.191mt)
Valico Altare-Tartaro (2.118mt)
Dal monte Tartaro si prosegue lungo la cresta fino al bivio di discesa del sentiero N3. Per raggiungere il monte Altare si prosegue lungo la cresta raggiungendo prima il Valico Altare-Tartaro
cima del Monte Altare
dopo un paio di saliscendi si raggiunge la cima del Monte Altare (2.174mt). Difronte a noi la vetta più alta è il monte Petroso (2.249mt).
il ritorno lungo le creste
Per la discesa si segue a ritroso il sentiero di cresta percorso fino al bivio
bivio di discesa sent. N3
Per la discesa si segue a ritroso il sentiero di cresta percorso fino al bivio dove si svolta a destra scendendo per sentiero da individuare mai ripido che percorre la dorsale comoda per poi buttarsi dentro al Cavallaro
discesa verso la conca del Cavallaro
si percorre la dorsale comoda per poi buttarsi dentro al Cavallaro fino a ricongiungersi al sentiero di andata e seguendo il sentiero N3
al centro della conca sottostante le creste
percorre la dorsale comoda per poi buttarsi dentro al Cavallaro fino a ricongiungersi al sentiero di andata e seguendo il sentiero N3
ritorno sul sentiero di discesa
Ci si ricongiunge al sentiero di andata e seguendo il sentiero N3 in discesa si torna alla Val Canneto
discesa sottobosco
ricongiungersi al sentiero di andata e seguendo il sentiero N3 in discesa si torna alla Val Canneto
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Moderate
Un giro eccezionale tirato fuori dal cappello da Fabietto con il quale ogni tanto ci parte la brocca del wild e dell'esplorazione di zone ignote e ogni volta scopriamo posti eccezionali fuori dal caos. Mi è dispiaciuto non fare il giro inizialmente progettato (un po' mi dà fastidio che qualcuno ti dica dove poter o non poter andare ma probabilmente avranno le loro ragioni) ma comunque il giro alternativo è stato comunque estremamente bello e salire a vista un canale (del bombolone) decidendo sul momento è stato molto emozionante. Bellissima la cresta e in generale tutto l'ambiente!
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Moderate
I Monti della Meta sono ingiustificatamente poco frequentati rispetto altre più note zone appenniniche. Bellissimi ambienti, peccato ci siano tante proibizioni ma giustificate per la salvaguardia della fauna locale, non è un caso se nel PNALM ci sono migliaia di camosci, lupi, caprioli, orsi, volpi, etc etc
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Moderate
Il canale risulta sicuramente Facile da salite ma se unito al lunghissimo avvicinamento fatto su ambiente completamente innevato l'intera escursione diventa davvero impegnativa. La fatica però è ripagata da paesaggi davvero eccezionali e unici, la cresta è spettacolare
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Tempo fa volli salire con la mia Jaguar al Cavallaro ma il NOS mi si esaurì e a quel punto abbandonai in loco il bombolone
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Moderate
Traccia perfetta. Hai fatto bene a specificare che nel Parco si possono percorrere solo i sentieri segnati dall'ente
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Moderate
Descrizione perfetta come sempre, quella zona del Parco Nazionale è davvero selvaggia, molto bella e impegnativa
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Moderate
Bellissimo anello, consigliatissimo col dovuto allenamento, meglio partire presto la mattina
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Moderate
Un dislivello da non sottovalutare, probabilmente è per questo motivo che in questa zona non si incontra altro che aitanti camosci