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Anello Gran Sasso- Direttissima Corno Grande Cima Ovest - via normale in discesa

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Trail stats

Distance
5.86 mi
Elevation gain
3,136 ft
Technical difficulty
Difficult
Elevation loss
2,986 ft
Max elevation
9,549 ft
TrailRank 
92 4.6
Min elevation
9,549 ft
Trail type
One Way
Moving time
3 hours 6 minutes
Time
10 hours 10 minutes
Coordinates
1648
Uploaded
October 8, 2022
Recorded
October 2022
  • Rating

  •   4.6 3 Reviews

near Fonte Cerreto-(Base Funivia), Abruzzo (Italia)

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Itinerary description

Anello con partenza da Campo Imperatore, la cui "Direttissima" per la vetta Occidentale del Corno Grande è un itinerario alpinistico non attrezzato della lunghezza di 600 m che propone impegnativi passaggi su roccia di 1° e 2° grado, alcuni dei quali anche esposti, ed altri più rari di 3°, due dei quali maggiormente esposti.
In occasione dell'inizio di ottobre, la funivia di Assergi è in manutenzione, quindi si sale per circa 25 km sino a Campo Imperatore, ove al primo mattino vi è ampia disponibilità di parcheggio, in particolare nei pressi della chiesetta Santa Maria delle Nevi. L'escursione inizia attraverso uno stradello che tocca il Giardino Botanico e l’Osservatorio e al segnavia con numero 101, si impegna la sterrata ciottoloso-brecciolosa della Sella dei Grilli che attraversa in comodo falsopiano i pendii e le balze rocciose della Portella sino ad arrivare sulla Sella di Monte Aquila, con un brevissimo tratto che coincide con la pista ciclistica per e parti cui si attraversano gradoni di pietre raggruppati in gabbie di acciaio che rendono maggiormente agevole il passaggio. si continua andando al bivio verso sinistra, infatti al km 1,9 circa si segue il sentiero 104 che condurrà sulla sella del Corno Grande, accompagnati dai panorami superlativi della costa Adriatica dalle Marche fin quasi alle Puglie e le cime SE del Gran Sasso, quindi del sentiero del Centenario. Dal km 3,2 km l'ascesa inizia ad avere un'interessante impennata, con i segni che iniziano a divenire di colore giallo-rosso (ricordano la bandiera spagnola) ed il sentiero, decisamente ghiaioso, è individuabile in maniera meno netta rispetto ai passi già effettuati, compiendo anche alcune curve che comunque possono essere bypassate in sicurezza, ma con sforzo maggiore.
Arrivati al km 3,5 si costeggia il Sassone, che già si intravede nel corso del cammino di sella, con la sua caratteristica forma simil conica (la sfera che lo sormonta potrebbe dare l'idea di un cono gelato), emergendo dalle rocce, e recandosi a sx già si intravede la successiva parte di traversata orizzontale su una cresta di rocce e ghiaie. Si iniziano ad approcciare spazi maggiormente ristretti, fra roccette (alcune di II grado ma agevoli da valicare), sino a raggiungere al km 3,6 il bivio che a dx porta alla ferrata del Rifugio bafile, a sx per la Direttissima di circa 600 m per circa 300 m di dislivello di salita quasi verticale, per cui, prima di intraprenderla, a quota 2620 m, è bene sapere che questo tratto alpinistico non attrezzato (si trovano solo due ganci in 2 tratti maggiormente esposti) è molto difficile tornare indietro, soprattutto se non attrezzati (il minimo è una corda di sicurezza da 20 metri ed indispensabile un casco protettivo per proteggersi dalla caduta di pietre, anche provocata dai movimenti degli escursionisti stessi), nella consapevolezza che è un tratto che per l'ordinario escursionista, anche allenato, espone ad un pericolo da valutare molto razionalmente; la differenza con la via normale, utilizzata per la discesa, è notevole.
Le rocce sono abbastanza stabili, la ghiaia si riduce, in vari punti mancano appigli per mani e piedi, nonostante non si rasenti mai la verticalità, i tratti rocciosi più lisci e lunghi non garantiscono per niente stabilità e presa ed in queste circostanze può occorrere corda o altra attrezzatura ritenuta utile; alcuni sforzi di arrampicata possono essere di trazione pura e/o di tricipiti, in altri gli spazi angusti del canalone costituiscono un impedimento fisico all'attraversamento con il proprio zaino affardellato. I segnali iniziano a divenire verdi, non mancano alcuni con cerchi biancorossi o simil bandiera spagnola, in altri punti ci sono frecce direzionali fatte con vernice.
La prima parte di Direttissima-sentiero CAI 154 (riportato anche sulle rocce) si svolge in un ampio canalone, non esposto (o almeno non particolarmente), con passaggi principalmente di I grado, poi si giunge ad un canalino (passaggi di I e II grado) che porta a dx, in 10 metri, a una terrazza alla base di una paretina più compatta che ha alla sua base i caratteristici segnali verdi e che non ha particolari appigli per i piedi che può essere superata anche di forza (in trazione) con passo iniziale II+ o III grado; non essendoci ganci, si può decidere di legare la corda a rocce sicure e tenerla con forza, appena superati i tratti di II grado e aiutare chi ha leve meno lunghe alla salita.
Dal punto di appoggio della parete, si risale un angusto canale alle sue spalle con tratti di I e I+, la cui difficoltà può essere legata al passaggio del proprio zaino, arrivando poi, alla sua conclusione, ad un breve camino con buoni appigli di II grado che potrebbero sembrare persino più semplici del tratto precedente, tranne nella parte iniziale la cui parete è maggiormente liscia e anche qui potrebbe occorrere una prima trazione ed un po' di corda. Si prosegue su un pendio cui prevale un fondo sassoso, soprattutto alla base con accerchiamento da parte di pinnacoli di roccia. Lo si risale prima nella parte centrale, calpestando alcuni gradini di roccia di I grado. Il percorso di arrampicata continua andando verso la destra, ancora con passaggi di II grado (il primo con sollevamento del corpo di tricipiti per consentire ai piedi un appiglio), raggiungendo una più impervia selletta (detta Schiena d'Asino), cui si trovano anche 2 ganci piantati nella roccia. La stessa è esposta in un tratto di III grado che si affaccia direttamente sul canale Moriggia-Acitelli. Qui occorre concentrazione e la ricerca degli appigli presenti che permettono di fare leva con i propri arti inferiori ed affrontare in salita l´erto spigolo roccioso soprastante, dirigendosi verso la sinistra. questo è l'ultimo tratto più impegnativo che porta ad una crestina esposta da entrambi i lati, ma si affronta senza particolari problematiche. Finita la stessa, si riprende a camminare in orizzontale in una conca ghiaiosa decidendo di andare fuori traccia, tagliando sino alla via ordinaria o proseguire per roccette di I grado, verso dx. Si intravedono gli ultimi segnali CAI che portano alla vetta occidentale del Corno Grande 8al km 4,2) che permette di ammirare: ad E la vetta centrale e quella orientale, seguite da Monte Brancastello, Prena e Camicia con lo sfondo l’intera provincia di Pescara e Chieti; a SE la Maiella ed il tratto di mare Adriatico compreso tra San Benedetto e scendendo a sud sino a Vasto; a S-SO Monte Velino, il Sirente Campo Imperatore, l’Aquila e Provincia, il Terminillo, Pizzo Cefalone, Pizzo Intermesoli; ad O il lago di Campotosto, i Monti della Laga e salendo verso NO i Sibillini, quindiTeramo e la sua provincia.
Per la via di ritorno vi è la possibilità di percorrere la via Normale o quella delle Creste (che ha alcuni punti esposti, tratti di I grado, ma molto panoramica).
Il ghiacciaio è pressoché scomparso, per quanto ridotto.
La via normale si trova a destra in direzione nord molto ben segnata con bolli rotondi bianchi- rossi, incrocia la via delle creste che a sua volta va verso N-NO ed in questo primo tratto, classificato EE è ripida e declive (passa accanto al calderone ed è denominata 3A), lievemente esposta e con fondo petroso-ghiaioso ed alcuni lastroni rocciosi, difatti la si affronta meglio riducendo il baricentro, aiutandosi con le mani, alternando un regolare cammino, per 1 km, sino alla Conca degli invalidi ove inizia un comodo falsopiano, ben indicato dai classici segnali CAI simili a bandiera polacca che porta al km 5,7 al percorso 103-Sella del Brecciaio, ove per 500m inizia un non comodissimo ghiaione che ne porta il nome. Si arriva senza difficoltà al sentiero 101 che da Campo Pericoli, riporta nuovamente alla Sella di Monte Aquila ed infine a Campo imperatore.

La Direttissima-CAI 154 è classificata come EE/AF+ e non è attrezzata, pertanto è da considerarsi un percorso "Per Esperti" (nella classificazione di ordinario escursionismo) a causa di un importante sforzo fisico, se non attrezzati, e un livello di rischio elevato; per coloro che praticano alpinismo è definibile come moderata.
Qualcuno ha definito questa via di arrampicata più ostica della ferrata di Bivacco Bafile.
Il giudizio di difficile è dovuto ad una compensazione di vedute fra le 2 attività sportive, fermo restando che non va sottovalutata e si consiglia utilizzo del casco anche nel primo km di discesa/ultimo di salita (a seconda del senso di percorrenza) della Via normale 3A. Fondamentale la previsione meteo, le rocce asciutte hanno aderenza maggiore rispetto a quando umide, in condizioni di neve e ghiaccio occorre andare attrezzati.

Waypoints

PictographWaypoint Altitude 7,084 ft
Photo ofWaypoint

Waypoint

PictographIntersection Altitude 7,245 ft
Photo ofIntersezione

Intersezione

PictographWaypoint Altitude 7,286 ft
Photo ofWaypoint

Waypoint

PictographPanorama Altitude 7,330 ft
Photo ofPanorama

Panorama

PictographPanorama Altitude 7,416 ft
Photo ofPanorama

Panorama

PictographIntersection Altitude 7,673 ft
Photo ofIntersezione

Intersezione

PictographIntersection Altitude 7,641 ft
Photo ofIntersezione

Intersezione

PictographWaypoint Altitude 7,984 ft
Photo ofWaypoint

Waypoint

PictographWaypoint Altitude 8,239 ft
Photo ofWaypoint

Waypoint

PictographPanorama Altitude 8,311 ft
Photo ofIl Sassone

Il Sassone

PictographWaypoint Altitude 8,420 ft
Photo ofIl Sassone

Il Sassone

PictographWaypoint Altitude 8,485 ft
Photo ofWaypoint

Waypoint

PictographWaypoint Altitude 8,518 ft
Photo ofRoccette II livello

Roccette II livello

PictographIntersection Altitude 8,596 ft
Photo ofIntersezione

Intersezione

PictographWaypoint Altitude 9,103 ft
Photo ofWaypoint

Waypoint

PictographWaypoint Altitude 9,408 ft
Photo ofWaypoint

Waypoint

PictographWaypoint Altitude 9,515 ft
Photo ofWaypoint

Waypoint

PictographMountain pass Altitude 9,551 ft
Photo ofValico

Valico

PictographSummit Altitude 9,549 ft
Photo ofGran Corno, Vetta Occidentale

Gran Corno, Vetta Occidentale

PictographPanorama Altitude 9,549 ft
Photo ofPanorama

Panorama

PictographWaypoint Altitude 9,540 ft
Photo ofWaypoint

Waypoint

PictographWaypoint Altitude 9,399 ft
Photo ofWaypoint

Waypoint

PictographWaypoint Altitude 9,379 ft
Photo ofWaypoint

Waypoint

PictographWaypoint Altitude 8,818 ft
Photo ofWaypoint

Waypoint

PictographWaypoint Altitude 8,610 ft
Photo ofConca degli Invalidi

Conca degli Invalidi

PictographIntersection Altitude 8,167 ft
Photo ofIntersezione

Intersezione

Comments  (6)

  • Photo of Susy7
    Susy7 Oct 12, 2022

    Veduta che non ha eguali in tutto il Meridione d'Italia, consiglio tuttavia di affrontare il percorso con attrezzature da alpinismo per evitare pericolosi incidenti.

  • Photo of Il Marchese 18
    Il Marchese 18 Oct 12, 2022

    La seconda veduta potrebbe essere Pizzo San Michele. Suggerimento giusto, prudenza nei 700 m della Direttissima (e non solo)

  • Photo of Susy7
    Susy7 Oct 12, 2022

    Pizzo San Michele è super!!

  • Photo of Franchetiello Frauc Faruk
    Franchetiello Frauc Faruk Jul 6, 2023

    Bellissimo, su a tutto sembra il paradiso e la fatica deve essere stata tabta!

  • Toaff Aug 24, 2023

    I have followed this trail  View more

    Percorso da affrontare solo se allenati e con una certa esperienza oppure capaci comunque di mantenere la concentrazione e avere avere un passo sicuro.

  • Photo of Il Marchese 18
    Il Marchese 18 Aug 24, 2023

    Ti ringrazio per il riscontro Toaff, soprattutto di aver rimarcato che non è un sentiero banale, poiché alpinistico, come d'altronde ho sottolineato anche evidenziando la necessità di qualche gancio per utilizzare al meglio il cavo di sicurezza. Tuttavia dissento dal tuo giudizio sul panorama, oggettivamente spazia addirittura sino alle coste balcaniche e permette di vedere in giornate limpide scorci che raramente si osservano sull'Appennino. Buone escursioni.

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