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2017-08-26 Monte Avic- Anello

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Trail stats

Distance
10.61 mi
Elevation gain
6,109 ft
Technical difficulty
Difficult
Elevation loss
6,109 ft
Max elevation
9,880 ft
TrailRank 
55
Min elevation
4,244 ft
Trail type
Loop
Time
9 hours 45 minutes
Coordinates
3073
Uploaded
August 29, 2017
Recorded
August 2017
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near Covarey, Valle d’Aosta (Italia)

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Itinerary description

Una raccomandazione : questo itinerario rientra nella categoria di escursioni definibili alpinistiche pur essendo considerata come "Facile". La valutazione delle condizioni meteo e il possesso dell'attrezzatura opportuna eviteranno spiacevoli conseguenze. L'escursione va affrontata solo da persone esperte, in caso contrario si consiglia di ad un compagno di cordata esperto che possa fare assicurazione su qualche passaggio un po' delicato.
Per questa escursione, l’accesso migliore è quello di Veulla di Chevrère (1300 m), raggiungibile in auto da Champdepraz. Il percorso iniziale segue i sentieri del parco, ma termina con passaggi alpinistici di II grado nella piramide sommitale. Si è voluto salire il monte dalla parte Sud e successivamente scendere per la parte a Nord
Si segue la carrareccia in leggera salita sopra le case di Veulla, seguendo le indicazioni per il sentiero n.6 del Lago Gelato. Il sentiero n.6 segue proprio l’antico tracciato della strada mineraria. Raggiunta la località Magazzino (1460 m) dove la carrareccia termina in un piccolo piazzale che può ospitare qualche auto, si presenta un trivio, a sinistra (sud), penetra nel bosco il sentiero n.5 che porta verso la zona dei grandi laghi, a destra (nord) si distacca il secondo ramo del sentiero n.7 (questo sale più dolcemente fino all’alpeggio Pra Oursie (mt.1794) e diritto (ovest) continua il sentiero n.6, che conduce verso le miniere del Lac Gelé.
Il sentiero risale la lunga valle, con direzione ovest, mantenendo una pendenza costante attraversando un lungo bosco di pini uncinati, finché la vegetazione si dirada lasciando spazio a pietraie e bassi arbusti. (1900 m) La bella mulattiera, a tratti opera d'arte, continua a salire sotto delle altissime pareti sulla destra, mentre a sinistra in basso scorre il torrente, lungo delle enormi balconate rocciose segni di antichi ghiacciai.
Risalendo le fasce sommitali della valle, dopo una serie di tornanti, si raggiunge un colletto entrando così in un nuovo e più piccolo valloncello, con fondo in leggera pendenza e ricolmo di rocce e di sfasciumi. (2450 m) Si può sentire uno scrosciare d’acqua tra le rocce, senza vedere il torrente che proviene dal Lac Gelé e che porta il suo nome, poiché esso transita sotterraneo in questa zona per uscire più in basso nella valle formando piccoli risalti. Da notare la tipologia del sentiero, che è costruito con un manufatto in rilevato di pietre a secco, incastrate le une sulle altre. Questa è l’antica pista per slitte che era utilizzata per il trasporto del minerale di ferro, estratto dalle miniere adiacenti il Lac Gelé. La pista così costruita ha funzionato per più di tre secoli, durante i quali notevoli quantità di materiale sono state trasportate a valle con un gran numero di slitte. A destra si intravede a tratti la parete sud del Mont Avic. Qui si aprono due opzioni:
la via corta che, dal pianoro con degli ometti sulla destra posti su grossi massi, punta verso l'evidente canale in direzione Nord
la via lunga che prosegue per la mulattiera in direzione Sud.
Noi abbiamo scelto la via lunga che dopo una breve salita porta alle vecchie miniere di magnetite. Si continua a salire e ci si porta sulla destra orografica della valle con un ulteriore traverso. Si raggiunge lo spiazzo antistante l'ingresso della prima miniera (murato); un secondo cartello riporta "Ingresso e piazzale con materiale di risulta". Il sentiero, ora su terreno più friabile ma successivamente di nuovo su mulattiera utilizzata un tempo per trasportare a valle tramite slitte il minerale estratto, sale a destra del cartello, indicato da segni gialli sulle rocce.
Poco più in alto si incontra la seconda miniera; la mulattiera sta per finire ma si prosegue poi la salita su sentiero ben segnato fino ad incontrare la sponda nord del Lac Gelè, (2600 m) preceduta da un piccolo bacino secondario. Poco più in alto vi è un bivacco del Corpo Forestale del Parco Mont Avic. Qui si incontrano diverse indicazioni: a destra il sentiero 6A per il Colle di Raye Chevrère e per la via sud al Mont Avic, a sinistra il 6 per il Gran Lago e Rifugio Barbustel. Di fronte si erge la parete Est del Monte Iverta. (2939 m)
Poco sopra il lago, a nord, è posto un casotto ad uso del personale del Parco.
Da qui si prosegue in direzione del colle Raye Chevrère ma prima di giungervi si prosegue a destra compiendo un largo giro verso Nord-Est transitando anche su un pianoro con acqua.
In questo tratto esistono solo tracce ed ometti che aiutano nell'orientamento per raggiunge il canalone detritico che si risale, mantenendosi prevalentemente a sinistra, sino al suo culmine. Sempre seguendo gli ometti la traccia di sentiero con molte svolte e molta fatica conduce ai piedi del contrafforte roccioso ad Ovest della vetta, dove il canalone si restringe ed il sentierino si incunea tra le rocce sino a raggiungere un intaglio. (2920 m) Si attacca quindi la cresta Ovest, dove inizia la parte alpinistica dell'ascensione. Si risale un primo tratto di I° grado reso un po' infido da detriti sino a raggiungere una traccia che con qualche gradino e brevi cenge permette di risalire sino ai piedi di un roccione. Qui ci si porta sulla sinistra e, poco oltre, si supera una breve placca inclinata dove questo passaggio, ben appigliato, si supera in aderenza se si è esperti oppure ci si tira su grazie ai numerosi appigli presenti (I+). Poco dopo a sinistra si risale con un passaggio di II- un breve saltino grazie ad una comoda cengetta. Da qui si continua sino a portarsi sul filo della cresta. Proseguire con qualche passaggio malagevole sino a portarsi sulla destra della cresta e, successivamente, risalire uno scalino ben appigliato (II-). Ci si riporta sulla cresta per raggiungere l'anticima. Da qui occorre ancora abbassarsi all'intaglio stando su sentierino con pietre instabili, (sul lato nord sono presenti due spit per assicurarsi) e una brevissima risalita su roccette permette di raggiungere la madonnina di vetta. (3006 m)
La discesa avviene seguendo l’itinerario a Nord del Monte.
Si lascia la vetta in direzione Est seguendo la cresta, mantenendosi sotto il filo, prima sul fianco Nord e poi sul versante Sud, aiutandosi con le mani se necessario, tornando così sulla spalla Est.
Si scende sul primo passaggio con appigli ed appoggi evidenti ma piuttosto instabili facendo molta attenzione, fino ad un passaggio più delicato dove scendendo faccia a monte gli appoggi sono poco evidenti. È possibile utilizzare lo spit presente per assicurarsi con una corda, è sufficiente una mezza da 30 metri.
Il successivo passaggio, il primo che si incontra salendo, è più semplice e breve, ma permangono le condizioni di friabilità del terreno.
Tornati alla base della parete si prosegue la discesa su ripidi sfasciumi, con pendenza via via decrescente, fino alla pietraia sottostante e al colletto Nord.
Si lascia poi il colletto ancora su terreno ripido, dirigendosi verso il fondovalle sul versante est, seguendo gli ometti lungo la grande pietraia e andando poi ad intercettare le tracce del sentiero 7 che proviene dal Col Varotta. Trovato il sentiero lo si segue fino in fondo, rientrando nel bosco e uscendone nei pressi dell'agriturismo Pra Oursie. (1794 m)
Superato l'alpeggio si attraversano i due ponticelli, scartando poi la diramazione a sinistra (7B) che conduce al Barbeston.
Durante la discesa si supera il Ru Chevrere, sempre seguendo il sentiero ci si riunisce alla sterrata (5C/6) che unisce Voella (1370 m) con la località Magazzino, si svolta così a sinistra tornando in breve al punto di partenza.

Waypoints

PictographWaypoint Altitude 0 ft
Photo ofAttacco cresta Ovest Photo ofAttacco cresta Ovest

Attacco cresta Ovest

PictographWaypoint Altitude 8,530 ft
Photo ofBivacco Corpo Forestale Photo ofBivacco Corpo Forestale

Bivacco Corpo Forestale

PictographWaypoint Altitude 0 ft

Col Di Raye Chevrere

Col Di Raye Chevrere 2698m

PictographWaypoint Altitude 0 ft

Fié

PictographWaypoint Altitude 0 ft

Inizio Via Corta per il Monte Avic

PictographCar park Altitude 4,259 ft
Photo ofLa Veulla Photo ofLa Veulla

La Veulla

Voella

PictographWaypoint Altitude 0 ft
Photo ofLago Gelato

Lago Gelato

PictographWaypoint Altitude 4,793 ft

Magazzino

PictographWaypoint Altitude 0 ft
Photo ofMonte Avic cresta N-NE

Monte Avic cresta N-NE

PictographWaypoint Altitude 5,920 ft

Pra Oursie

25-lug-10 3:28:22pm

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