La via del minerale
near Domusnovas, Sardegna (Italia)
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Itinerary description
Il villaggio di Arenas, oggi abbandonato (anche se ci fu un progetto di riqualificazione con una cospiqua somma di danaro per renderlo fruibile al pubblico che non portò mai i suoi frutti), ci riporta ai tempi aurei dove il minerale nostrano rappresentava un punto di riferimento a livello nazionale e non.
Il boom minerario, infatti, oltre a portare una rapida espansione economica portò allo sviluppo di agglomerati umani che orbitavano intorno alle miniere (si pensi che una delle città più giovani d’Italia è proprio Carbonia) che come rapidamente si svilupparono, rapidamente diventarono fantasmi inabitati innalzati nel mezzo del nulla.
Ci troviamo a 800 mt sopra al livello dl mare, tra i boschi dell’Oridda e la strada centrale percorre un complesso di qualche casa e una vecchia chiesa, anch’essa ristrutturata e poi abbandonata, regalando un lato sinistro a questo piccolo villaggio montano. Ospitava i lavoratori della vicina miniera di Arenas, una miniera che come si evince dalla vasta estensione in superficie, predilegeva un metodo estrattivo a cielo aperto.
Per tale motivo, in qualche fotogramma si apprezza la piccola torre in metallo che serviva il pozzo Lheraud che per dimensioni non è paragonabile a quelle trovate a Serbariu dove l’estensione della miniera era sotterranea.
Finiamo con il Villaggio minerario di Malacalzetta, un villaggio che si erge nel nulla, avvolto dal silenzio delle montagne e dove nella roccia riecheggia l’eco degli abitanti e dei lavoratori della vicina miniera, adibita ad estrazione di piombo e Zinco.
Il boom minerario, infatti, oltre a portare una rapida espansione economica portò allo sviluppo di agglomerati umani che orbitavano intorno alle miniere (si pensi che una delle città più giovani d’Italia è proprio Carbonia) che come rapidamente si svilupparono, rapidamente diventarono fantasmi inabitati innalzati nel mezzo del nulla.
Ci troviamo a 800 mt sopra al livello dl mare, tra i boschi dell’Oridda e la strada centrale percorre un complesso di qualche casa e una vecchia chiesa, anch’essa ristrutturata e poi abbandonata, regalando un lato sinistro a questo piccolo villaggio montano. Ospitava i lavoratori della vicina miniera di Arenas, una miniera che come si evince dalla vasta estensione in superficie, predilegeva un metodo estrattivo a cielo aperto.
Per tale motivo, in qualche fotogramma si apprezza la piccola torre in metallo che serviva il pozzo Lheraud che per dimensioni non è paragonabile a quelle trovate a Serbariu dove l’estensione della miniera era sotterranea.
Finiamo con il Villaggio minerario di Malacalzetta, un villaggio che si erge nel nulla, avvolto dal silenzio delle montagne e dove nella roccia riecheggia l’eco degli abitanti e dei lavoratori della vicina miniera, adibita ad estrazione di piombo e Zinco.
Waypoints
Comments (1)
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la Sardegna deve essere il posto nel mondo con maggior concentrazione di fantasmi dall'era nuragica fino ad ora. Il trend non accenna a cambiare
grazie per tutte queste considerazioni