VILLACIDRO lago 2020-07-19 085718
near Villacidro, Sardegna (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Giro in senso orario del lago Montimannu su fondo misto sterrato/asfalto, senza troppe difficoltà di ordine tecnico e altimetrico.
Partenza dal parco di Villascema dove è presente un'area alberata, adatta per picnic e una fonte d'acqua potabile dalla quale è possibile rifornirsi prima di iniziare il giro.
Si parte in discesa, su asfalto, verso il lago, incontrando subito (alla propria sinistra) la chiesa campestre di San Giuseppe. Un olivastro secolare funge da spartitraffico centrale. La chiesa sembra abbandonata e non visitabile.
Giunti al lago si prosegue in discesa verso il centro abitato fino a incontrare uno stradello sulla destra, che riporta verso il secondo waypoint di giornata: la chiesa campestre di San Sisinnio, immersa in un parco di olivi secolari, altro possibile punto di partenza per l'escursione.
Da verificare il guado sul Rio Leni in periodo autunnale/invernale/primaverile. Qualora fosse impraticabile occorre proseguire su asfalto per circa 2 km fino a quando sarà possibile svoltare a destra e eventualmente raggiungere la chiesa seguendo le apposite indicazioni (asfalto e qualche breve strappo).
Dopo la visita al sagrato della chiesa si torna sulla così detta "strada comunale Gariazzo", asfaltata, in salita, con pendenze abbastanza morbide (tra il 5 e il 10% circa) per circa 3 km e un dislivello di 150 m.
Si svolta a destra su una stradina asfaltata in discesa, ripida e stretta con curve cieche, da affrontare con prudenza in quanto è possibile incrociare altri ciclisti in risalita e trekkers. La strada riporta sulla riva opposta del lago rispetto a quella di partenza, esattamente all'altezza della diga.
Lo stradello sfila sinuoso seguendo fedelmente il bordo lago con una serie di falsopiani in continuo e piacevole sali scendi fino alla pineta di "campus de monti".
Qui è possibile optare per il ritorno al punto di partenza, oppure (come ho fatto io) proseguire verso la foresta demaniale di Monti Mannu per qualche km di sterrato in salita, abbeverarsi alla fonte di Segabogas, vedere qualche galleria mineraria dismessa e godere dello spettacolo del Rio Leni che scorre a lato del sentiero.
È presente un breve single track che corre in mezzo al bosco e che ho percorso sulla via del rientro; l'attacco al single track si trova all'altezza della "dispensa Antola" segnata come waypoint.
Alcuni brevi tratti di contro pendenza e fondo pietroso rendono necessaria attenzione e un minimo di tecnica di guida.
Il ritorno è tutto su asfalto, sempre in sali scendi, lungo la riva sinistra del lago fino a incrociare il bivio per il parco di Villa Scema e tornare al punto di partenza.
Per chi ha ancora un po' di gamba, qualche km più a monte possono essere viste due "pinnettas" ; proseguendo ulteriormente è possibile vedere ruderi segnalati, su carta IGM, come "dispense".
Ringrazio per la condivisione delle loro tracce in particolare Sorres, Stefano Sanna e Gagliano.
Partenza dal parco di Villascema dove è presente un'area alberata, adatta per picnic e una fonte d'acqua potabile dalla quale è possibile rifornirsi prima di iniziare il giro.
Si parte in discesa, su asfalto, verso il lago, incontrando subito (alla propria sinistra) la chiesa campestre di San Giuseppe. Un olivastro secolare funge da spartitraffico centrale. La chiesa sembra abbandonata e non visitabile.
Giunti al lago si prosegue in discesa verso il centro abitato fino a incontrare uno stradello sulla destra, che riporta verso il secondo waypoint di giornata: la chiesa campestre di San Sisinnio, immersa in un parco di olivi secolari, altro possibile punto di partenza per l'escursione.
Da verificare il guado sul Rio Leni in periodo autunnale/invernale/primaverile. Qualora fosse impraticabile occorre proseguire su asfalto per circa 2 km fino a quando sarà possibile svoltare a destra e eventualmente raggiungere la chiesa seguendo le apposite indicazioni (asfalto e qualche breve strappo).
Dopo la visita al sagrato della chiesa si torna sulla così detta "strada comunale Gariazzo", asfaltata, in salita, con pendenze abbastanza morbide (tra il 5 e il 10% circa) per circa 3 km e un dislivello di 150 m.
Si svolta a destra su una stradina asfaltata in discesa, ripida e stretta con curve cieche, da affrontare con prudenza in quanto è possibile incrociare altri ciclisti in risalita e trekkers. La strada riporta sulla riva opposta del lago rispetto a quella di partenza, esattamente all'altezza della diga.
Lo stradello sfila sinuoso seguendo fedelmente il bordo lago con una serie di falsopiani in continuo e piacevole sali scendi fino alla pineta di "campus de monti".
Qui è possibile optare per il ritorno al punto di partenza, oppure (come ho fatto io) proseguire verso la foresta demaniale di Monti Mannu per qualche km di sterrato in salita, abbeverarsi alla fonte di Segabogas, vedere qualche galleria mineraria dismessa e godere dello spettacolo del Rio Leni che scorre a lato del sentiero.
È presente un breve single track che corre in mezzo al bosco e che ho percorso sulla via del rientro; l'attacco al single track si trova all'altezza della "dispensa Antola" segnata come waypoint.
Alcuni brevi tratti di contro pendenza e fondo pietroso rendono necessaria attenzione e un minimo di tecnica di guida.
Il ritorno è tutto su asfalto, sempre in sali scendi, lungo la riva sinistra del lago fino a incrociare il bivio per il parco di Villa Scema e tornare al punto di partenza.
Per chi ha ancora un po' di gamba, qualche km più a monte possono essere viste due "pinnettas" ; proseguendo ulteriormente è possibile vedere ruderi segnalati, su carta IGM, come "dispense".
Ringrazio per la condivisione delle loro tracce in particolare Sorres, Stefano Sanna e Gagliano.
Waypoints
Waypoint
1,039 ft
Laveria
Laveria
Waypoint
1,106 ft
Dispensa Antola - Inizio single track
Dispensa_Antola
Waypoint
861 ft
Gutturu Siliqua
Gutturu_Siliqua
Comments (2)
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Mi piace molto lo stile con cui condividi i tuoi percorsi, da essi trapela sia l'aspetto sportivo-tecnico, che ci impegna in un continuo miglioramento di noi stessi, e nel contempo la evidente curiosità con la quale esploriamo nuovi territori, alla ricerca delle bellezze naturalistiche e di quanto l'uomo abbia modificato, nel bene o nel male in quei territori.
Grazie Stefano, cerco di dare più informazioni possibili a chi, eventualmente, percorrerà le miei tracce in modo che arrivi già "pronto" a vivere l'escursione così come l'ho vissuta io e come tu hai colto.
l'aspetto tecnico, quello ludico, quello culturale e quello naturalistico/archeologico sono componenti di ogni "viaggio" in una terra di cui, in fin dei conti, conosciamo poco.