Via degli dei (3a tappa): San Piero a Sieve - Fiesole
near La Luna, Toscana (Italia)
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Itinerary description
Terzo giorno sulla Via degli Dei
La fortezza medicea non è visitabile, per cui dopo aver pernottato in un bungalow del campeggio, ci facciamo dare la chiave dalla reception per uscire dall'uscita posteriore.
Un breve tratto di discesa prima di intraprendere la prima salita della giornata: Trebbio.
La strada è larga e ben battuta, però arriviamo in cima grondanti di sudore è già provati (1° segnavia). Una fontana ci rinfresca prima di iniziare la discesa con la quale andremo a perdere tutta la quota appena conquistata.
A Tagliaferro attraversiamo la strada asfaltata e ci prepariamo mentalmente alla seconda salita della giornata. Il primo tratto è pedalabile, con rampe tagliagambe che preferiamo fare a spinta. Arrivati però al 2° segnavia, la strada diventa sentiero ed è impossibile proseguire in sella. Spingiamo fino a quasi al 3° segnavia, dove vediamo da lontano un'abbazia abbandonata (Badia di Buonsollazzo).
Qui troviamo la strada asfaltata e la percorriamo fino a Bivigliano dove parte la terza salita della giornata: la salita al monte Senario (4° segnavia).
Arriviamo cotti, la fatica, il caldo e il sole ci hanno distrutto. Ci fermiamo un'ora a riposare e a mangiare qualcosa. Qui c'è pure una fontana.
Trovandoci nel punto più alto diventa spontaneo pensare che il più è fatto e ora non rimane che scendere a Fiesole, oppure a Firenze. Niente di più falso, comunque noi non lo sapevamo e l'illusione di essere ormai arrivati ci ha dato il coraggio di riprendere la strada.
Effettivamente la prima cosa che si fa è scendere, prima su asfalto fino al 5° segnavia, poi si prende un bellissimo sentiero in mezzo ai campi verso Poggio Capanne.
A vetta le Croci troviamo la strada che scende a Firenze e per un po' la tentazione di imboccarla per velocizzare l'ultimo tratto ci assale. Ma è questione di pochi attimi perché arrivati ad Olmo, invece di proseguire su asfalto imbocchiamo una stradicciola che dopo qualche metro si fa sterrata (6° segnavia).
Difficile descrivere nel dettaglio questo tratto di percorso perché è davvero vario. Prevalentemente si scende, però ci sono tratti ripidi da superare. Si percorrono strade secondarie, ma ci si addentra anche in oliveti e ci si trova a guadare un torrentello.
La quarta salita della giornata è quella che porta a Fiesole, il dislivello da superare è di soli 50 metri, una passeggiata se affrontata in una giornata normale... per noi è stato il nostro Calvario.
La fortezza medicea non è visitabile, per cui dopo aver pernottato in un bungalow del campeggio, ci facciamo dare la chiave dalla reception per uscire dall'uscita posteriore.
Un breve tratto di discesa prima di intraprendere la prima salita della giornata: Trebbio.
La strada è larga e ben battuta, però arriviamo in cima grondanti di sudore è già provati (1° segnavia). Una fontana ci rinfresca prima di iniziare la discesa con la quale andremo a perdere tutta la quota appena conquistata.
A Tagliaferro attraversiamo la strada asfaltata e ci prepariamo mentalmente alla seconda salita della giornata. Il primo tratto è pedalabile, con rampe tagliagambe che preferiamo fare a spinta. Arrivati però al 2° segnavia, la strada diventa sentiero ed è impossibile proseguire in sella. Spingiamo fino a quasi al 3° segnavia, dove vediamo da lontano un'abbazia abbandonata (Badia di Buonsollazzo).
Qui troviamo la strada asfaltata e la percorriamo fino a Bivigliano dove parte la terza salita della giornata: la salita al monte Senario (4° segnavia).
Arriviamo cotti, la fatica, il caldo e il sole ci hanno distrutto. Ci fermiamo un'ora a riposare e a mangiare qualcosa. Qui c'è pure una fontana.
Trovandoci nel punto più alto diventa spontaneo pensare che il più è fatto e ora non rimane che scendere a Fiesole, oppure a Firenze. Niente di più falso, comunque noi non lo sapevamo e l'illusione di essere ormai arrivati ci ha dato il coraggio di riprendere la strada.
Effettivamente la prima cosa che si fa è scendere, prima su asfalto fino al 5° segnavia, poi si prende un bellissimo sentiero in mezzo ai campi verso Poggio Capanne.
A vetta le Croci troviamo la strada che scende a Firenze e per un po' la tentazione di imboccarla per velocizzare l'ultimo tratto ci assale. Ma è questione di pochi attimi perché arrivati ad Olmo, invece di proseguire su asfalto imbocchiamo una stradicciola che dopo qualche metro si fa sterrata (6° segnavia).
Difficile descrivere nel dettaglio questo tratto di percorso perché è davvero vario. Prevalentemente si scende, però ci sono tratti ripidi da superare. Si percorrono strade secondarie, ma ci si addentra anche in oliveti e ci si trova a guadare un torrentello.
La quarta salita della giornata è quella che porta a Fiesole, il dislivello da superare è di soli 50 metri, una passeggiata se affrontata in una giornata normale... per noi è stato il nostro Calvario.
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