variante di Erbezzo
near Erbezzo, Veneto (Italia)
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Il giro prevedeva di sfruttare una traccia di sentiero che il GPS mi dava come opportunità, per risalire da Erbezzo verso Bivio del Pidocchio, senza fare l'asfalto. In realtà la salita si è rivelata un portage di un'ora su di un colle ripido e in contropendenza che tra erba altissima e un "bosco" di rose canine ha messo alla prova gambe, braccia, abbigliamento e orientamento. Ho dovuto anche aprire a fatica, e poi richiudere, una specie di passaggio nel filo spinato tipico delle recinzioni Lessiniche. Da fare solo per espiare colpe. Comunque arrivato oramai a metà salita ho deciso di finirla, così nei pressi di malga Busimo il panorama si è aperto ed è cominciata la pedalata. Facile, tenendo l'asfalto che sale da Erbezzo come sottofondo alla salita, fino al bivio di Bocchetta della Vallina, qui ci si reinnesta sull'asfalto per circa 1,5 km. Poi strade bianche e prati e single track sul sentiero E7 poco battuto dalle bici che segue in quota la strada bianca che sale da San Giorgio. Nessun problema fino a che in località dei Parpari, dove si fanno alcuni metri di asfalto, si prende il sentiero che scende verso il vajo di Squaranto. Primo pezzo nei prati che impegna un poco la guida, arrivati nel bosco invece il percorso diventa molto impegnativo scendendo per un single track ripido e con grossi sassi, un dieci metri li ho fatti con la bici al fianco visto che era anche molto umido. Arrivati in fondo al vajo, tra erba alta mista ad ortiche si prende il bivio che risale la valle verso Maregge. Salita in alcuni tratti difficile, stretta ripida e dal fondo mosso, per alcuni metri, non molti per la verità, ho spinto a piedi. Arrivati alla contrada Merli ritorna facile e per strade bianche si arriva alla statale che da Bosco va a San Giorgio in località Maregge (credo che purtroppo la locanda sia di nuovo chiusa, Covid?), cento metri e la si lascia, entrando nel bosco sulla sinistra, per risalire, prima con bici a spinta e poi volendo pedalando, fino a incrociare il cammino dei due santuari. Da qui si scende la valle erbosa e con saliscendi si arriva fino a Scandole. Si passano contrade semi abbondonate meravigliose, contrada Tinazzo e contrada Zamberlini. Arrivato a Scandole ho provato a seguire il sentiero dei due santuari ma non è percorribile, erba altissima e ortiche, nonostante fosse indicata la partenza con segnavia bianco/rosso CAI. Quindi risalgo e ritorno sull'asfalto per tornare ad Erbezzo 5 km. In totale l'afalto non sono più di 7 km. Per evitare il primo pezzo a mezza costa tenere l'asfalto fin poco dopo Sale, sulla sinistra parte un sentiero, abbastanza ostico, che porta verso il rifugio Dardo, è indicato, si tratta di un pezzetto impegnativo dato che si hanno le gambe fredde e il fondo è scalinato, ma sicuramente molto più agevole. Vedi l'itinerario "Ultima neve in Lessinia" per confronto inizio percorsi.
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