VareseLigure M.Ventarola P.Centocroci P.Cappelletta M.Pizzofreddo Servadesco Lisorno Buto
near Varese Ligure, Liguria (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Magnifico anello da Varese Ligure passando per il crinale ligure-emiliano con toccata e fuga sulla neve intorno al M. Pizzofreddo.
Da Varese Ligure abbiamo cominciato a salire utilizzando la scalinata attraverso il borgo sulla destra idrografica del rio Cravana, al di là del bel ponte in pietra del '400. Abbiamo voluto provare la scalinata perché pensavamo di pedalare , ma subito ci siamo resi conto che la salita è troppo ripida e gli scalini troppo corti per cui poco dopo l'attacco siamo scesi e abbiamo proseguito a spinta fino alla strada asfaltata. La scalinata può essere evitata semplicemnte prendendo subito dal centro storico di Varese la strada asfaltata.
Dall'innesto sulla strada asfaltata lunga salita tutta pedalata fino al largo sterrato di crinale ai piedi del monte Ventarola. Nel suo insieme direi che è una ideale: fondo ottimo, interamente pedalabile e con pedenze e difficoltà crescenti. Inizia asfaltata con pendenza moderata, prosegue come sterrato con pendenze più impegnative, poi diventa uno stradello da trattore ripido con tratti tecnici, infine una lunga serie di rampe di crinale con fondo terroso/erboso, a volte anche molto ripide ma mai estenuanti perché dopo una breve rampa che ti lascia senza fiato arriva sempre il meritato recupero.
Dal m. Ventarola la lunga strada di crinale è interamente pedalabile e molto piacevole per le pendenze quasi nulle e i panorami incantevoli. Anche il largo stradone sterrato dopo il passo della Cappelletta è tutto pedalabile e rilassante, ma poi giunti alla fine dello stradone inizia il sentiero CAI 116 (verso la sella del Pizzofreddo) e qui la musica cambia drasticamente: ripida e/o ripidissima salita fatta tutta a spinta fino all'inizio della discesa verso la sella Servadesco.
A rallentare la progressione ha contribuito anche un manto nevoso che salendo di quota si è fatto piuttosto spesso (fino a 30cm) con neve umida pesante e debolemente crostosa nelle zone in ombra. Anche nei tratti più pianeggianti o in leggera discesa abbiamo dovuto spingere per la neve poco incline a farsi da parte per lasciarci passare. Comunque la progressione nella neve, benché faticosa e lenta, è secondo noi sempre appagante ed emozionante: la neve è magica e regala sempre sensazioni e ricordi indelebili.
LA discesa dalla sella Servadesco è per lungo tratto (quasi fino a Groppo) su un bello stradello forestale facile-facile, poi un tratto di leggera salita su sterratone larghissimo e compatto, infine lungo tratto asfaltato con qualche mangia-bevi.
La valutazione Difficile si riferisce in special modo alla parte di progressione a spinta nella neve pesante. Con le condizini che abbiamo trovato oggi, anche quella parte non sarebbe Difficile perché il piede affondava ancora nella neve, ma visto il meteo sempre alrtalenante dei periodi primaverili le condizioni del manto nevoso potrebbero cambiare rapidamente ed anche nell'arco della stessa giornata (versante inombra, nuvolosità, Vento freddo, abbassamento temperatura) e in mezzo a quel tipo di neve potrebbe trovarsi intrappolato senza possibilità di proseguire né di tornare sui suoio passi.
Da Varese Ligure abbiamo cominciato a salire utilizzando la scalinata attraverso il borgo sulla destra idrografica del rio Cravana, al di là del bel ponte in pietra del '400. Abbiamo voluto provare la scalinata perché pensavamo di pedalare , ma subito ci siamo resi conto che la salita è troppo ripida e gli scalini troppo corti per cui poco dopo l'attacco siamo scesi e abbiamo proseguito a spinta fino alla strada asfaltata. La scalinata può essere evitata semplicemnte prendendo subito dal centro storico di Varese la strada asfaltata.
Dall'innesto sulla strada asfaltata lunga salita tutta pedalata fino al largo sterrato di crinale ai piedi del monte Ventarola. Nel suo insieme direi che è una ideale: fondo ottimo, interamente pedalabile e con pedenze e difficoltà crescenti. Inizia asfaltata con pendenza moderata, prosegue come sterrato con pendenze più impegnative, poi diventa uno stradello da trattore ripido con tratti tecnici, infine una lunga serie di rampe di crinale con fondo terroso/erboso, a volte anche molto ripide ma mai estenuanti perché dopo una breve rampa che ti lascia senza fiato arriva sempre il meritato recupero.
Dal m. Ventarola la lunga strada di crinale è interamente pedalabile e molto piacevole per le pendenze quasi nulle e i panorami incantevoli. Anche il largo stradone sterrato dopo il passo della Cappelletta è tutto pedalabile e rilassante, ma poi giunti alla fine dello stradone inizia il sentiero CAI 116 (verso la sella del Pizzofreddo) e qui la musica cambia drasticamente: ripida e/o ripidissima salita fatta tutta a spinta fino all'inizio della discesa verso la sella Servadesco.
A rallentare la progressione ha contribuito anche un manto nevoso che salendo di quota si è fatto piuttosto spesso (fino a 30cm) con neve umida pesante e debolemente crostosa nelle zone in ombra. Anche nei tratti più pianeggianti o in leggera discesa abbiamo dovuto spingere per la neve poco incline a farsi da parte per lasciarci passare. Comunque la progressione nella neve, benché faticosa e lenta, è secondo noi sempre appagante ed emozionante: la neve è magica e regala sempre sensazioni e ricordi indelebili.
LA discesa dalla sella Servadesco è per lungo tratto (quasi fino a Groppo) su un bello stradello forestale facile-facile, poi un tratto di leggera salita su sterratone larghissimo e compatto, infine lungo tratto asfaltato con qualche mangia-bevi.
La valutazione Difficile si riferisce in special modo alla parte di progressione a spinta nella neve pesante. Con le condizini che abbiamo trovato oggi, anche quella parte non sarebbe Difficile perché il piede affondava ancora nella neve, ma visto il meteo sempre alrtalenante dei periodi primaverili le condizioni del manto nevoso potrebbero cambiare rapidamente ed anche nell'arco della stessa giornata (versante inombra, nuvolosità, Vento freddo, abbassamento temperatura) e in mezzo a quel tipo di neve potrebbe trovarsi intrappolato senza possibilità di proseguire né di tornare sui suoio passi.
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