Track della Memoria - I Partigiami di Valaperta VII
near Renate, Lombardia (Italia)
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Lo scorso sabato 3 gennaio 2024 sono passati esattamente settantanove anni dalla pagina più nera della Seconda guerra mondiale in Alta Brianza: quel giorno del 1945 in cui a Valaperta di Casatenovo quattro partigiani vennero fucilati per rappresaglia dopo l’omicidio del repubblichino Gaetano Chiarelli da parte di Nazzaro Vitali, ventiquattrenne di Bellano.
Pochi giorni dopo l’omicidio, senza processo, vengono fucilati ed uccisi lo stesso Vitali, il venticinquenne Natale Beretta di Arcore, Gabriele Colombo, 22 anni, sempre di Arcore e Mario Villa, ventitreenne di Biassono.
Erano circa le 16.30 di un lontano lunedì; gli abitanti di Valaperta che avevano assistito e conosciuto il fatto erano costernati: temevano la rappresaglia fascista.
Verso le 20.30 arrivarono a Valaperta il brigadiere della GNR (Guardia Nazionale Repubblicana) ed alcuni suoi uomini. Tentarono di far parlare gli abitanti ma tutti tacquero, terrorizzati.
Minacciarono allora di incendiare le case e l’intera frazione ma nessuno parlò. Come triste epilogo, verso le 22.30 piombò su Valaperta, da Merate, un gruppo di una quindicina di brigatisti neri e da Missaglia il Commissario Prefettizio e il Comandante del Distaccamento della Brigata Nera, Emilio Formigoni (padre del più noto Celeste).
Ci fu l'arresto dei quattro e la fucilazione, sulla strada che da Lomagna sale verso Valaperta.
Pochi giorni dopo l’omicidio, senza processo, vengono fucilati ed uccisi lo stesso Vitali, il venticinquenne Natale Beretta di Arcore, Gabriele Colombo, 22 anni, sempre di Arcore e Mario Villa, ventitreenne di Biassono.
Erano circa le 16.30 di un lontano lunedì; gli abitanti di Valaperta che avevano assistito e conosciuto il fatto erano costernati: temevano la rappresaglia fascista.
Verso le 20.30 arrivarono a Valaperta il brigadiere della GNR (Guardia Nazionale Repubblicana) ed alcuni suoi uomini. Tentarono di far parlare gli abitanti ma tutti tacquero, terrorizzati.
Minacciarono allora di incendiare le case e l’intera frazione ma nessuno parlò. Come triste epilogo, verso le 22.30 piombò su Valaperta, da Merate, un gruppo di una quindicina di brigatisti neri e da Missaglia il Commissario Prefettizio e il Comandante del Distaccamento della Brigata Nera, Emilio Formigoni (padre del più noto Celeste).
Ci fu l'arresto dei quattro e la fucilazione, sulla strada che da Lomagna sale verso Valaperta.
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