Stallone (Civita, Trisulti) - Fontana San Giovanni - rifugio Pietra Acquara (sentiero 612) e ritorno ad anello
near Civita, Lazio (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Percorso suggestivo 100% sterrato.
Nonostante il chilometraggio breve è piuttosto faticoso anche per i molti tratti a spinta che ho trovato per via del manto fangoso e pieno di foglie che nascondeva le numerose radici nei single track.
Partenza dallo Stallone (un edificio abbandonato di proprietà della vicina Certosa di Trisulti molto evidente), si inizia subito a salire lungo una strada sterrata percorsa anche da fuoristrada con pendenze medie intorno all'8% per l'intera ascesa ma con punte superiori ma mai proibitive.
Dopo un km si attraversa un rio dove si potrebbe incontrare acqua d'inverno.
Numerosi i punti in cui è possibile ammirare la Certosa.
Dopo 4,5 km si arriva al bivio di Cerreto con una madonnina in alto sulla destra e delle stalle in basso. Qui si risbucherà al ritorno. Prendere la strada in salita a destra.
Ancora un km e 700 metri di salita e dopo un duro tratto di salita si arriva a fontana San Giovanni dove è possibile riempire le borracce (l'unico altro modo di farlo è arrivare al rifugio di Pietra Acquara).
Si continua a salire e nell'arco di un km si incontrano: a destra, in prossimità di un tornante, il bivio che permette di ricollegarsi a Prato di Campoli; sempre a destra quella che sembra una grotta/buca; a sinistra una grossa croce ed una lapide di un amante della montagna; ancora a destra il bivio per la madonna delle Pratelle con immagini sacre affisse a 3 alberi.
La salita si interrompe con un breve tratto di discesa molto panoramico (visibili Rotonaria, Monna e Viglio) ed arrivati a Fosso Colaceo la strada si interrompe e si inizia su sentiero.
Fare bene attenzione a non seguire le frecce disegnate sulle rocce, ma fare il giro un po' più a largo e passare a destra del filo spinato (come se sembrasse di essere passati dalla parte sbagliata). Seguendo il sentiero infatti (oltre ad essere difficoltoso attraversare il fosso) ci si ritrova con un filo spinato molto ben fatto che rende impossibile il passaggio.
Da qui si pedala ben poco visto il poco grip su fango e radici. Ad un certo punto la visuale si apre lungo quella che dovrebbe essere la Costa degli Asini. Costeggiata la montagna (si pedala a tratti ma si ha l'impressione di essere molto precari lungo il ripido pendio) ci si reimmette nel bosco per un lungo single track sicuramente molto più pedalabile in estate.
Dopo qualche tratto a mano in discesa ripida si prende una via scorrevole che prima sale e poi scende molto ripida e sconnessa nonostante qualche tratto di strada cementata (o quello che rimane).
Sicuramente la presenza di neve a quelle quote ha reso ancora più difficile il mio passaggio.
Arrivati ad un attraversamento di quello che sembra un letto di un fiume, si percorrono poche centinaia di metri e si arriva al bivio per tornare indietro mentre ad un km scarso c'è il rifugio di Pietra Acquara nella Valle dell'Inferno.
Il sentiero per il ritorno non è facilmente individuabile (almeno non con tutte le foglie che ho incontrato io) e all'inizio ha qualche tratto da fare a mano in discesa.
Poi però la strada diventa bella e molto pedalabile per un lungo tratto (1,5 km circa), salvo ad un certo punto tornare ad essere un sentiero che in un punto prevede la discesa fra grosse pietre giù in un fosso.
Da lì si prosegue sempre su un sentiero in sali e scendi fino a incrociare di nuovo una strada sterrata (dopo un altro tratto in ripida discesa), sterrata che porterebbe alle sorgenti di Capo Fiume.
Dopo 300 metri la strada è interrotta (sarebbe impossibile attraversare con un fuoristrada).
Da lì si percorre un km di saliscendi e l'ultima salita di 800 metri per tornare a Cerreto. Ora ci si può divertire con la lunga discesa che ci riporta allo Stallone.
Mi scuso per la qualità delle foto.. purtroppo scarsissima..
Nonostante il chilometraggio breve è piuttosto faticoso anche per i molti tratti a spinta che ho trovato per via del manto fangoso e pieno di foglie che nascondeva le numerose radici nei single track.
Partenza dallo Stallone (un edificio abbandonato di proprietà della vicina Certosa di Trisulti molto evidente), si inizia subito a salire lungo una strada sterrata percorsa anche da fuoristrada con pendenze medie intorno all'8% per l'intera ascesa ma con punte superiori ma mai proibitive.
Dopo un km si attraversa un rio dove si potrebbe incontrare acqua d'inverno.
Numerosi i punti in cui è possibile ammirare la Certosa.
Dopo 4,5 km si arriva al bivio di Cerreto con una madonnina in alto sulla destra e delle stalle in basso. Qui si risbucherà al ritorno. Prendere la strada in salita a destra.
Ancora un km e 700 metri di salita e dopo un duro tratto di salita si arriva a fontana San Giovanni dove è possibile riempire le borracce (l'unico altro modo di farlo è arrivare al rifugio di Pietra Acquara).
Si continua a salire e nell'arco di un km si incontrano: a destra, in prossimità di un tornante, il bivio che permette di ricollegarsi a Prato di Campoli; sempre a destra quella che sembra una grotta/buca; a sinistra una grossa croce ed una lapide di un amante della montagna; ancora a destra il bivio per la madonna delle Pratelle con immagini sacre affisse a 3 alberi.
La salita si interrompe con un breve tratto di discesa molto panoramico (visibili Rotonaria, Monna e Viglio) ed arrivati a Fosso Colaceo la strada si interrompe e si inizia su sentiero.
Fare bene attenzione a non seguire le frecce disegnate sulle rocce, ma fare il giro un po' più a largo e passare a destra del filo spinato (come se sembrasse di essere passati dalla parte sbagliata). Seguendo il sentiero infatti (oltre ad essere difficoltoso attraversare il fosso) ci si ritrova con un filo spinato molto ben fatto che rende impossibile il passaggio.
Da qui si pedala ben poco visto il poco grip su fango e radici. Ad un certo punto la visuale si apre lungo quella che dovrebbe essere la Costa degli Asini. Costeggiata la montagna (si pedala a tratti ma si ha l'impressione di essere molto precari lungo il ripido pendio) ci si reimmette nel bosco per un lungo single track sicuramente molto più pedalabile in estate.
Dopo qualche tratto a mano in discesa ripida si prende una via scorrevole che prima sale e poi scende molto ripida e sconnessa nonostante qualche tratto di strada cementata (o quello che rimane).
Sicuramente la presenza di neve a quelle quote ha reso ancora più difficile il mio passaggio.
Arrivati ad un attraversamento di quello che sembra un letto di un fiume, si percorrono poche centinaia di metri e si arriva al bivio per tornare indietro mentre ad un km scarso c'è il rifugio di Pietra Acquara nella Valle dell'Inferno.
Il sentiero per il ritorno non è facilmente individuabile (almeno non con tutte le foglie che ho incontrato io) e all'inizio ha qualche tratto da fare a mano in discesa.
Poi però la strada diventa bella e molto pedalabile per un lungo tratto (1,5 km circa), salvo ad un certo punto tornare ad essere un sentiero che in un punto prevede la discesa fra grosse pietre giù in un fosso.
Da lì si prosegue sempre su un sentiero in sali e scendi fino a incrociare di nuovo una strada sterrata (dopo un altro tratto in ripida discesa), sterrata che porterebbe alle sorgenti di Capo Fiume.
Dopo 300 metri la strada è interrotta (sarebbe impossibile attraversare con un fuoristrada).
Da lì si percorre un km di saliscendi e l'ultima salita di 800 metri per tornare a Cerreto. Ora ci si può divertire con la lunga discesa che ci riporta allo Stallone.
Mi scuso per la qualità delle foto.. purtroppo scarsissima..
Waypoints
Fountain
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Fontana 1
Fountain
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Fontana 2
Waypoint
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Stallone
Religious site
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San Nicola
Intersection
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Bivio San Nicola
Intersection
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Cerreto
Wilderness hut
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Rifugio Pietra Acquara
Intersection
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Fine sentiero - bivio per Capo Fiume
Religious site
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Certosa Trisulti
Comments (7)
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Complimenti sei un ottimo narratore, scrivendo cosi farai innamorare tutti di questo posto bellissimo.
Grazie :)
Mi piace percorrere percorsi trovati qui su wikiloc e ben descritti! Quindi spero di essere utile facendo altrettanto!!
Io sono sintetico...non ho questa dote....continua così bravo.
Abbiamo seguito ieri questo percorso, oramai la traccia in alcuni tratti non è più visibile e bisogna proseguire a vista, i mezzi pesanti per il taglio degli alberi hanno causato un disastro ed anche la normale strada è diventata una pietraia dove in salita e in discesa bisogna spingere per evitare di farsi del male. Il percorso è bello e suggestivo ma duro, bisogna essere abbastanza preparati.
I have followed this trail verified View more
Information
Easy to follow
Scenery
Difficult
Ottima esperienza.
A distanza di due anni ho ripercorso la traccia, le condizioni sono migliorate molto e i segnali completamente ripristinati, confermo la bellezza dei posti
Oggi 18 dicembre 2022, con un’ottima temperatura ho fatto questo giro aggiungendo però un anello fino al rifugio La Liscia. Ottime strade carrarecce, il tratto a spinta ci sta tutto. Peccato per il fango iniziale o finale partendo dallo stallone. Nessuna particolare difficoltà.