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Shanghai Express versione tutto crinali

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Trail stats

Distance
45.5 mi
Elevation gain
8,881 ft
Technical difficulty
Very difficult
Elevation loss
8,881 ft
Max elevation
3,870 ft
TrailRank 
36
Min elevation
181 ft
Trail type
Loop
Time
8 hours 15 minutes
Coordinates
1824
Uploaded
June 25, 2019
Recorded
June 2019

near Maliseti, Toscana (Italia)

Viewed 965 times, downloaded 17 times

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Itinerary description

Trail impegnativo del crinale appenninico Pratese, circa 40 km di puro single track ininterrotto! Il trail completo è di circa 73km di cui 18 in treno, il dislivello è di circa 1850mt.
Lasciata la macchina al parcheggio gratuito di prato borgonuovo di percorre la chinatown di Prato fino ad arrivare alla stazione Centrale, ovviamente dopo aver ammirato il bellissimo centro storico. Da qui si prende il treno per Vernio, affollato di cinesi pendolari che si spostano nella vicina Bologna, da ciò nasce il nome SHANGHAI EXPRESS, una volta scesi si inizia subito la salita che ci condurrà sul crinale all'alpe di Cavarzano.
Importante è fare una buona scorpacciata di Tordelli al rifugio Pacini che è situato più o meno a metà trail.
Il percorso di crinale è caratterizzato da un continuo sali scendi molto divertente, una volta arrivati su si percorrono circa 40 km sempre in single track e poca strada forestale.
Evitate questo trail nelle stagioni troppo calde. Rimarrete stupefatti dalla bellezza di questo angolo di Toscana inanaspettato!

http://tombiker.blogspot.com/2008/05/shanghai-express.html?m=1

http://mftt-anny.blogspot.com/2011/06/shanghai-express-prato-280511.html?m=1

Waypoints

PictographWaypoint Altitude 191 ft

Punto di partenza

Comments  (2)

  • 8Dave May 13, 2021

    SENZA PAROLE, FAVOLO-O-O-O-SO!!! Abbiamo percorso lo Shangai Express l’ 08/05/2021, anche se con qualche variante rispetto alla traccia postata. Non siamo fenomeni della MTB (ma ben che meno neofiti), ammetto che abbiamo messo piede a terra in alcuni passaggi ma siamo rimasti davvero entusiasti del giro. Si tratta comunque di un percorso faticoso e non semplice, occorre essere discretamente allenati ed avere una buona tecnica di conduzione per poterlo godere appieno.
    Rispetto alla traccia ad anello postata abbiamo scelto un itinerario lineare transappenninico, non tanto per il minor dislivello e per evitare il “portage”, ma perché – così facendo – l’itinerario potrebbe essere idealmente e suggestivamente collegato col l’ex “Via dei Santuari” (ora “Mater Dèi”) o addirittura alla “Via degli Dèi” (tramite la “AVP MTB Trail”) per così costituire una vera e propria traversata transappenninica da Bologna a Prato. Abbiamo infine variato la parte finale (dal passo degli Acquiputoli in poi) – come da te consigliato – abbandonando il crinale per un bellissimo percorso tecnico di discesa (sentieri “Ho Chi Minh” – le “Canicciaie” – il “Budello”).
    Siamo così partiti dal Lago di Brasimone, imboccando lo stradello per “La Succhiata” e deviando su comoda forestale alla Fontana del Boia. Senza alcuna difficoltà siamo arrivati al Poggio delle Vecchiette quindi al sentiero di crinale del Monte della Scoperta, dove ci siamo innestati sulla traccia postata.
    Siamo rimasti notevolmente sorpresi dalla bellezza del sentiero tra il Monte della Scoperta ed il Monte delle Scalette, probabile testimonianza ben conservata di una viabilità antica o comunque di confine, marcata da una serie di cippi datati 1850, immerso in un ambiente da fiaba: una suggestiva bruma artisticamente incisa dagli scuri fusti verticali dei faggi – molto netti quelli più vicini, sempre più diafani ed eterei quelli più distanti – ci avvolgeva; luogo da hobbit e da elfi, vera Lothlòrien del Signore degli Anelli!
    All’altezza del Monte delle Lamacce, e fino al Monte delle Scalette abbiamo optato per la “variante wild” di crinale (che ci hai consigliato) rispetto alla traccia postata: bellissima, particolare, ciclabile a tratti, ma è doveroso segnalare che ad un certo punto c’è un brevissimo tratto in contropendenza su brecciolino, su sentiero stretto e semifranato, da fare rigorosamente con la bici a mano sospesa nel vuoto e con molta attenzione (durante il giro era comunque ben fattibile, in futuro non è detto). Per chi è abituato al cicloalpinismo, all’esposizione, ai tratti di frana, questa variante è irrinunciabile e fantastica per la particolarità dell’ambiente attraversato e non particolarmente difficile, ma per tutti gli altri, che magari temono le vertigini o hanno pesanti e-bike, meglio che seguano la traccia postata, su forestale.
    Al Monte delle Scalette inizia il fantastico percorso di crinale dello “Shangai Express” (M2, BC con brevissimi tratti OC), coi suoi passaggi tecnici naturali in ambiente. Alcuni, tra il Monte delle Scalette ed il Passo dell’Alpe di Cavarzano (Tabernacolo), sono difficilotti, ma molto belli e divertenti. Poi si alternano tratti più semplici in discesa e ripide e faticosette salite, non tutte pedalabili ma sempre di grande soddisfazione. Arrivati al rifugio Pacini è consigliabile una sosta per ristorarsi con le specialità locali! In prossimità del rifugio ci sono dei ciliegi monumentali, purtroppo in pessimo stato di conservazione.
    Alla foce di Cerbiancana abbiamo optato per una doverosa variante di percorso, abbandonando momentaneamente il crinale, per andare a visitare il Faggione di Luogomano: veramente spettacolare, vero patriarca della Riserva dell’Acquerino, muto testimone di secoli di storia. Si tratta di una pianta monumentale, età stimata oltre 200 anni, alta 15-20m. Uno dei due fusti gemelli che la costituivano è purtroppo crollato nell’inverno 2013 sotto il peso della neve ed è stato pulito e lasciato sul posto. [continua]

  • 8Dave May 13, 2021

    [segue] Riguadagnato il crinale al Passo degli Acquiputoli, ormai era tardi ed eravamo un po’stanchi. Abbiamo allora deciso di abbandonare la faticosa traccia di crinale per una stratosferica variante (peraltro da te consigliata) seguendo i sentieri “Ho Chi Minh” (M0), “Canicciaie” (M2) e “Budello” (M3) per terminare il giro a Montale, riproponendoci di tornare in futuro per completare il crinale e scendere fino a Prato per visitare il suo bellissimo centro storico.
    L' “Ho Chi Minh” si è rivelato veramente stupendo. Lo abbiamo percorso estasiati, pur non avendo assolutamente difficoltà tecniche (M0, al massimo M1; MC) ed essendo praticamente in piano, la traccia è sinuosa e stretta tra la scarpata di monte e quella di valle e richiede molta attenzione nei tratti esposti (non ci siamo dati il tempo e la briga di guardare in giù, trooooppo belloooo!!!) in quanto il benché minimo errore avrebbe potuto avere conseguenze serie. Immerso nel bosco è la pace dei sensi, la quiete “prima” della “tempesta” (cit.)!
    Dopo un breve trasferimento su asfalto (2 km) arriviamo alla “tempesta” con le “Canicciaie”, che alza un po’ il livello tecnico e poi col “Budello”, che lo impenna decisamente.
    Le “Canicciaie”? Beh, da orgasmo! È un sentiero per MTB, da Bike Park… ci sono trampolini, passerelle… Non abbiamo fatto salti, che sono comunque tutti evitabili tranne uno (un salto “semi-naturale” non copiabile e non evitabile), ma è un sentiero bellissimo, stupendo, superlativo, un sentiero di quelli che ti stampano un sorriso perenne sulle labbra e che ti rimangono impressi nella memoria. Non difficilissimo, tuttavia occorre avere discrete capacità tecniche di guida (M2, BC) per poterlo fare tutto in sella e divertirsi.
    Abbiamo gradito molto anche il single-track finale, detto il “Budello” (M3, OC ), alcuni passaggi in rapida successione sono stati veramente belli e goduriosi; solo quattro o cinque tornanti erano un po' troppo tecnici per noi, siamo scesi e risaliti subito dopo, ma il sorriso e la soddisfazione era sulla bocca e nella mente di noi tutti. BELLO, BELLISSIMO, SUPERBO!!!
    Il giro è così diventato da 44 km, dislivello positivo 1250 m circa, dislivello negativo 2000 m circa. Niente “portage”, un po’ di “poussage”, tanta soddisfazione. Molto completo, dai tratti All Mountain a quelli più Free-Ride / Enduristici, dagli aspetti storici a quelli naturalistici a quelli gastronomici… in questo percorso c’è davvero di tutto e per tutti i palati!
    Grazie Silvano!

    Davide (col gruppo Off Road Reggio MTB)

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