Schio-Caltrano-Tezze-Foraoro-Pau-Magnaboschi-Cesuna-Roana-Rotzo-Pedescala-Cogollo-Piovene-Schio

La traccia è l'unione di un giro fatto in 2 gg.

La salita è condotta lungo la tagliafuoco che parte dalle Tezze di Caltrano e finisce sulla strada delle malghe, in prossimità di malga Foraoro. La tagliafuoco ha perso il vecchio carattere di mulattiera perché è diventata una vera e propria strada visto che hanno cementato tutta la prima parte. La pendenza è invece rimasta uguale, per cui armatevi di pazienza e affrontatela solo se allenati perché è..... sfidante.
Poco dopo aver superato la parte cementata il fondo diventa più accidentato e la pendenza non cala per cui ci siamo trovati a dover spingere la bici per superare l'ultimo ostacolo.
(N.B. parlando poi con altri ciclisti ci è stato consigliato che la via più agevole sarebbe stata quella di virare verso malga Serona invece di proseguire diritti verso malga Foraoro. Se consultate la cartina il bivio appena nominato si trova fra il 2° e il 3° segnavia)
Arrivati sulla strada delle malghe (4° segnavia) la si percorre in senso orario, si oltrepassa bocchetta Paù e si arriva alla strada che scende a Magnaboschi di Cesuna, vicino al bar Alpino.
Scesi a Magnaboschi ci siamo fermati ai cimiteri della Grande Guerra (5° segnavia).

La via del ritorno è condotta inizialmente percorrendo la strada del trenino fino a Canove, poi lungo la strada provinciale Roana-Rotzo con una piccola deviazione per arrivare a Castelletto. Da qui si prende il sentiero 631 (6° segnavia), anche noto come sentiero delle Banchette, che scende a Pedescala con tortuosi tornanti.
Il fondo è abbastanza mosso con presenza di sassi anche grossi (si veda foto 10° segnavia). Il percorso offre spunti panoramici che lo sguardo fisso sul sentiero vi farebbe perdere, per cui ogni tanto fermatevi (però questo è soltanto un mio consiglio).
Arrivati a Pedescala si seguono le indicazioni della pista ciclabile della Valdastico e la si percorre fino a contrada Schiri. Passerete per la famosa "Pria", la spiaggia di Arsiero.
Agli Schiri si lascia la pista ciclabile e si prende il sentiero alto, il cui primo tratto (200-300 metri) è da fare a spinta. Dopo aver guadagnato un po' di quota si può salire in sella (13° segnavia) e percorrere il sentiero che si interrompe a Casale per poi riprendere subito dopo e finisce a Mosson.
Il sentiero è completamente immerso nel bosco, un refrigerio nelle calde giornate estive.
Il ritorno a Schio è su comoda strada asfaltata