San Dona - Jesolo

Grande successo per l’improvvisata MAGICA di giugno che ha visto ben 8 magici + 1
futuro cimentarsi in un percorso ‘nostrano’, ma non per questo ricco di insidie, soprattutto
gogliardiche. Partiti di presto mattino ed armati di buone intenzioni, il gruppo magico si
dirige attraverso la ciclabile del Sile verso la prima meta di giornata. Il percorso del Sile regala ogni volta sorprese paesaggistiche, tuttavia l’attenzione oggi era anche rivolta a schivare con le ruote non solo le pozze d’acqua, ma anche qualche evidente ricordo del passaggio di qualche cavallo. Giunti al ponte di barche di Caposile una fila di auto ci accoglie, ricordandoci che l’estate è iniziata e la corsa al mare pure. Dopo qualche chilometro si giunge alla prima sosta di giornata: il chiosco ‘Salsi’, dove la gentilissima oste accoglie sempre con un sorriso. Vista l’ora un caffè è d’obbligo, anzi no, per qualcuno è meglio la prima birretta. Rifocillati si risale in sella direzione Jesolo costeggiando
nuovamente il Sile ed ecco profilarsi in lontananza una maglia ‘Magica’: non c’è dubbio, lo
stile di pedalata è inconfondibile, si tratta di Paolo. Come concordato il buon
magico ci sta infatti raggiungendo per unirsi alla compagnia. Dopo i dovuti saluti,
rigorosamente a distanza di regolamento, ecco il lampo di genio di Cristiano: ‘Perchè non
andiamo a fere il bagno?’. Una proposta che suona come la carica dei 101 e solo l’idea
della frescura dell’acqua del mare mette il pepe alle gambe. Ripartiti ci si confronta su
quale potrebbe essere il percorso ideale per raggiungere l’Adriatico e si decide per
percorrere gli sterrati nascosti della pineta jesolana. Ed ecco al sorpresa: attraversando
l’abitato immerso nella pineta si nota come ogni casa abbia dipinto un murales nel muro
maestro. Si tratta infatti del borgo dei murales cioè un paese che con i
suoi dipinti ricorda il borgo di Cibiana, con l’unica differenza di essere a 0 metri s.l.m. o
forse anche meno: sicuramente il nostro ‘vice’ con la sua insaziabile curiosità non
mancherà di indagare su questa folkloristica attrazione. Finalmente ci siamo, all’orizzonte
si scorge lui, la meta dai riflessi cristallini che ci accoglie con la sua immensità, ma anche
con un chioschetto messo al posto giusto, che, in tempi di arsura, non guasta mai…
Dopo la foto ‘al completo’, si lasciano le bici al guardiano mentre i coraggiosi
Magici entrano nelle acque ancora cristalline del mare. Ahhhhh, che ristoro il primo
pediluvio post Covid!!!! Rifocillata la circolazione del sangue, il pensiero vola subito al
chioschetto di cui sopra e…….. via, altra birreta per i più impavidi, una più zuccherata
Cocacola per me ed una bottiglia di acqua per i più salutisti. Ripartiti si attraversa la pineta in direzione Cortellazzo, ma... vuoi non fare la deviazione nel single track più nascosto del litorale? Ovviamente no. Girate le nostre bici entriamo in un breve tratto immerso nel bosco, tra alberi e felci, radici e buche ma che ci fa giungere dritti dritti al canale Cavetta.
Da qui si prosegue fino al ponte di barche di Cortellazzo dove il sottoscritto, come
concordato, si stacca dalla compagnia per procedere in solitaria per un giro un po’ più
lungo (alla fine farò 102 km ), mentre il resto del gruppo dirige le ruote verso la strada del
ritorno. Ovviamente mi dicono che la strada del ritorno sia stata inframmezzata dalla
solenne sosta sprtiz (vedi waypoint Terrazza Piave e Osteria al Tajo -ndr).
Ecco come a volte le cose più semplici ed inaspettate possano trasformarsi in momenti
speciali, sempre all’insegna della ‘Magica’ amicizia, del divertimento e dello sport, con le
doverose soste dei campioni.
Autore Giorgio Da Villa