Regina Ciclarum. Dal Ponte Marconi a Fiumicino.
near Testaccio, Lazio (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Secondo appuntamento con la Regina Ciclarum, questa volta la direzione è Est/Ovest lungo il corso del fiume Tevere alla scoperta di ciò che rimane della storica campagna romana.
La partenza come già avvenuto per il tratto Ovest/Est è dal Ponte Marconi con parcheggio sempre su via Salvatore Pincherle per motivi di praticità.
Primo tratto, lungo via della Magliana, si attraversa il quartiere Portuense lungo uno stretto viale alberato sino a raggiungere la piccola chiesa di Santa Passera del V secolo d.C. ed edificata sui resti di un mausoleo del II sec. d.C. e recentemente apparsa nel film di Pasolini Uccellacci Uccellini.
Si lascia via della Magliana per proseguire sul Lungotevere dell Magliana seguendo l'ottimo manto della ciclabile sino al Ponte della Magliana. Lasciamo il quartiere Portuense ed entriamo in quello dell'Eur riprendendo la ciclabile dopo il breve tratto di via del Cappellaccio. Ora è la via Ostiense la strada maestra.
Fonte d'acqua e punto di interesse è la zona del sotopasso della via del Mare, in corrispondenza dell'antico ponte romano di Tor di Valle che scavalcava il Fosso di Vallerano, interessanti anche le vecchie chiuse risalenti agli inizi del secolo scorso.
La Regina Ciclarum riprende il suo cammino lungo le anse del Tevere in un'area ancora non completamente edificata, si entra infatti nel terreno dell'abbandonato Ippodromo di Tor di Valle, degni di nota oltre che il circuito dell'Ippodromo, anche i vecchi capannoni e le case coloniche che un tempo rendevavo quest'area agricola e produttiva, corre accanto e attraverso la Ciclarum il condotto delle fognature di Roma della periferia Ovest, sino all'incrocio con il grande depuratore del Torrino.
Giunti sul Ponte di Mezzocamino si passa di nuovo sponda del Tevere seguendo la via che risale in superficie (e non proseguendo sotto i piloni del G.R.A).
Inizia lo sterrato che ci accompagnerà sino alle porte di Fiumicino. Questo tratto molto selvatico può presentare qualche piccolo inconveniente. Giunti infatti al km 17 incontriamo un trattore con due operai che ci avvertono che stiamo attraversando un'area privata e che non ci è consentito il passaggio. Contrattiamo qualche minuto e riusciamo a passare. Numerosi sono i ciclisti che incontriamo e ci risulta assurdo che una via segnata e trafficata come la Regina Ciclarum possa avere questi buchi neri e poco chiari. Comprendendo le necessità lavorative e giuridiche dei propietari dei terreni attraversiamo comunque l'area perchè non esistono alternative.
Il tratto (in area privata) termina in corrispondenza di Ponte Galeria, si torna ad incontrare cartelli ciclistici segnaletici quando si riprende la via Portuense e la si lascia per tornare sullo sterrato.
Lungo questo tratto si fiancheggia l'enorme area della Nuova Fiera di Roma, si passa accanto alle chiuse delgi anni '30 e si ammirano le selvagge sponde del Tevere oramai giunto al punto di arrivo, numerose aziende agricole si alternano sulla riva opposta in corrispondenza della ciclabile del Sentiero Pasolini. Al km 30 lo sterrato termina per lasciare spazio alla pista in cemento.
Il Tevere un tempo sfociava in mare nel punto in cui Traiano volle edificare il suo porto, nato in sostituzione della più antica porta marina di Roma, Ostia. Poco prima di incontrarne gli scavi archeologici si fa visita al piccolo castello merlato che accoglie la Chiesa dei Santi Ippolito e Lucia, piccola oasi datata XVI secolo.
Qui inizia il punto trafficato, infatti la ciclabile si sposta sulla via Portuense nell'area dei parcheggi a breve e lunga sosta dell'aereoporto di Fiumicino. Prendendo la via della Torre Clementina si entra nel centro storico di Fiumicino e si arriva al pontile di destra costeggiando il molo e ristoranti. Il Tevere si getta in mare con tutto il suo carico di storia dopo averci accompagnato per 37km.
Da qui in poi si percorre a ritroso tutto il percorso sotto un sole ormai alto e caldo che non lascia scampo. Un viaggio nelle stratificazioni del tempo della periferia della Capitale, su di un circuito meraviglioso e trafficato fortunatamente da numerosi altri ciclisti e che si spera venga mantenuto sempre ordinato e pulito e risparmiato dalla cementificazione.
La partenza come già avvenuto per il tratto Ovest/Est è dal Ponte Marconi con parcheggio sempre su via Salvatore Pincherle per motivi di praticità.
Primo tratto, lungo via della Magliana, si attraversa il quartiere Portuense lungo uno stretto viale alberato sino a raggiungere la piccola chiesa di Santa Passera del V secolo d.C. ed edificata sui resti di un mausoleo del II sec. d.C. e recentemente apparsa nel film di Pasolini Uccellacci Uccellini.
Si lascia via della Magliana per proseguire sul Lungotevere dell Magliana seguendo l'ottimo manto della ciclabile sino al Ponte della Magliana. Lasciamo il quartiere Portuense ed entriamo in quello dell'Eur riprendendo la ciclabile dopo il breve tratto di via del Cappellaccio. Ora è la via Ostiense la strada maestra.
Fonte d'acqua e punto di interesse è la zona del sotopasso della via del Mare, in corrispondenza dell'antico ponte romano di Tor di Valle che scavalcava il Fosso di Vallerano, interessanti anche le vecchie chiuse risalenti agli inizi del secolo scorso.
La Regina Ciclarum riprende il suo cammino lungo le anse del Tevere in un'area ancora non completamente edificata, si entra infatti nel terreno dell'abbandonato Ippodromo di Tor di Valle, degni di nota oltre che il circuito dell'Ippodromo, anche i vecchi capannoni e le case coloniche che un tempo rendevavo quest'area agricola e produttiva, corre accanto e attraverso la Ciclarum il condotto delle fognature di Roma della periferia Ovest, sino all'incrocio con il grande depuratore del Torrino.
Giunti sul Ponte di Mezzocamino si passa di nuovo sponda del Tevere seguendo la via che risale in superficie (e non proseguendo sotto i piloni del G.R.A).
Inizia lo sterrato che ci accompagnerà sino alle porte di Fiumicino. Questo tratto molto selvatico può presentare qualche piccolo inconveniente. Giunti infatti al km 17 incontriamo un trattore con due operai che ci avvertono che stiamo attraversando un'area privata e che non ci è consentito il passaggio. Contrattiamo qualche minuto e riusciamo a passare. Numerosi sono i ciclisti che incontriamo e ci risulta assurdo che una via segnata e trafficata come la Regina Ciclarum possa avere questi buchi neri e poco chiari. Comprendendo le necessità lavorative e giuridiche dei propietari dei terreni attraversiamo comunque l'area perchè non esistono alternative.
Il tratto (in area privata) termina in corrispondenza di Ponte Galeria, si torna ad incontrare cartelli ciclistici segnaletici quando si riprende la via Portuense e la si lascia per tornare sullo sterrato.
Lungo questo tratto si fiancheggia l'enorme area della Nuova Fiera di Roma, si passa accanto alle chiuse delgi anni '30 e si ammirano le selvagge sponde del Tevere oramai giunto al punto di arrivo, numerose aziende agricole si alternano sulla riva opposta in corrispondenza della ciclabile del Sentiero Pasolini. Al km 30 lo sterrato termina per lasciare spazio alla pista in cemento.
Il Tevere un tempo sfociava in mare nel punto in cui Traiano volle edificare il suo porto, nato in sostituzione della più antica porta marina di Roma, Ostia. Poco prima di incontrarne gli scavi archeologici si fa visita al piccolo castello merlato che accoglie la Chiesa dei Santi Ippolito e Lucia, piccola oasi datata XVI secolo.
Qui inizia il punto trafficato, infatti la ciclabile si sposta sulla via Portuense nell'area dei parcheggi a breve e lunga sosta dell'aereoporto di Fiumicino. Prendendo la via della Torre Clementina si entra nel centro storico di Fiumicino e si arriva al pontile di destra costeggiando il molo e ristoranti. Il Tevere si getta in mare con tutto il suo carico di storia dopo averci accompagnato per 37km.
Da qui in poi si percorre a ritroso tutto il percorso sotto un sole ormai alto e caldo che non lascia scampo. Un viaggio nelle stratificazioni del tempo della periferia della Capitale, su di un circuito meraviglioso e trafficato fortunatamente da numerosi altri ciclisti e che si spera venga mantenuto sempre ordinato e pulito e risparmiato dalla cementificazione.
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Comments (2)
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gusto per le foto, bravo!!
Grazie mille!!!