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Quant'è bello far discesa da Scalelle in giù!

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Trail stats

Distance
20.56 mi
Elevation gain
3,645 ft
Technical difficulty
Difficult
Elevation loss
3,645 ft
Max elevation
2,419 ft
TrailRank 
32
Min elevation
661 ft
Trail type
Loop
Time
3 hours 56 minutes
Coordinates
9531
Uploaded
July 2, 2023
Recorded
July 2023
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near Mozzano, Marche (Italia)

Viewed 104 times, downloaded 3 times

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Itinerary description

Un giro veramente bello per la particolarità dei panorami durante la salita e, soprattutto, per il tecnicismo e l'adrenalina durante la discesa.
Ma nulla di impossibile... Giusto un po' di attenzione alle curve, alle pendenze... ed al piacere di correrci sopra.
Partenza da Mozzano; percorrendo poco meno di 7km in riscaldamento sulla SP207 "Vecchia Salaria", si arriva a Ponte D'Arli.
Qui merita un’occhiata il “Ponte Vecchio” sul Fiume Tronto che, costruito attorno al 1572/1580 dai Maestri Com’acini interamente in muratura, con travertino tipico della zona, ha conformazione “a schiena d’asino” e pregevoli caratteristiche architettoniche e costruttive.
Inizia la salita… Su un fondo brecciato/pietroso non difficile ma con pendenza media attorno al 9% si percorrono circa 7km per arrivare all’incrocio Sala-Piandelloro-Scalelle.
Nel punto della piccolissima frazione di Acquasanta Terme, denominato Campeglia, si osserva il panorama dei versanti lastricati da roccia tufacea, tipica delle zone dei Monti della Laga.
Guardando verso il mare, si intravede un piccolo colle boscoso che sarà attraversato durante la discesa, e che i pochi abitanti chiamano "Del Castello". Probabilmente, perché vi sorgeva una struttura difensiva per il controllo della sottostante e ben visibile strada Salaria, molto vicina alla nota Rocca di Scalelle che domina l'area circostante.
All’incrocio suddetto, si gira a destra verso la Chiesa di Santa Maria a Scalelle (sec. XIV). Mentre ci si ristora con l’acqua fresca della fontanella, si può contemplare lo svettante campanile della grande Chiesa che, punto di riferimento delle comunità circostanti, da secoli sorveglia silente i crinali dell'antico feudo di Rocca Rionile. L'edificio sacro è ciò che rimane di un probabile insediamento di monaci benedetti dell'abbazia di Farfa che, dall'XI secolo, ricevettero questi territori in dono da Trasmondo di Hilperino e sua moglie, nobili di origine germanica.
Qui inizia la parte più adrenalinica del percorso: discese lunghissime sui versanti dei colli sovrastanti la Salaria, attraversando fondi pietrosi, in bosco fitto o anche in semplice sterrato/brecciato.
Il primo tratto richiede un po’ di attenzione perché ripido e si snoda sui lastroni che terminano quasi subito su un tracciato stretto che, su terra e prato, torna sulla strada asfaltata nel mezzo del piccolissimo borgo di Lisciano.
Si prosegue sulla destra, per poco meno di 2km in direzione Colleiano-Roccareonile per iniziare a salire sul tratto sterrato del punto panoramico/area di passeggiate Masciù.
Dopo poche decine di metri, si lascia il tratto per scendere su una traccia a destra, dapprima erbosa e poi mista di sassi e fondo di bosco fitto fino a trovarsi sulla strada di breccia tra Roccareonile e Giustimana. Si percorre questa solo per circa 1300m per tornare ad affrontare una traccia di discesa abbastanza tecnica, facendo attenzione alle utili segnalazioni dei tratti più “tecnici” fino a - letteralmente - sbucare dal bosco nell'abitato di Giustimana.
La fontanella permette di provvedere a qualche minuto di necessario ristoro e rinfresco.
Si riparte per un tratto di larga strada di breccia che offre un po’ di rilassante discesa fino al piccolissimo abitato di Vitavello. Da qui, il tracciato diventa un po’ più impegnativo con un paio di passaggi in single track di curve strette e con un gradone che va saltato con attenzione.
La traccia termina nella frazione di Pedana che si attraversa per rientrare nell’ultima, divertente anche se breve discesa su single track fino a ritornare sulla Vecchia Salaria per poi percorrere il tratto di andata per pochi km.
All’incrocio con la stradina verso Palmaretta, si attraversa il ponte sul Fiume Tronto da cui si vede, sulla destra, la Centrale idroelettrica Enel Capodiponte.
Si prende a sinistra per proseguire nell’ultimo, divertente e facile single track che, costeggiando il Tronto, passa su un tratto sovrastante l’Opera di Presa del Tronto per la conduzione verso la Centrale di Porta Romana e termina a Mozzano nei pressi del punto di partenza.
Un ringraziamento particolare va agli esperti e conoscitori del percorso: Marcello di Lebbrebike e Vito di Nemo Bike/Saltafossi che, stando in testa nelle discese e comunicando in anticipo le varie criticità, hanno permesso di affrontare i tratti più difficili con l’attenzione necessaria e senza nulla togliere al divertimento.

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