Porto Santo

Il percorso parte da Villa Baleira il capoluogo dell’isola e si prende la strada costiera in direzione Est verso il porto che si raggiunge dopo 3.5 km. Ritorniamo quindi indietro ed al bivio ci immettiamo sulla via Josè da Gloria Rosado; percorriamo circa 500 m e quindi deviamo a destra sulla Via Dom Estevao de Alencastre che seguiamo in salita fino a raggiungere il belvedere di Portela con i caratteristici mulini a vento. Da questo belvedere si può godere di un'eccezionale panorama della spiaggia di Porto Santo, di Pico de Baixo e dell'isolotto Ilheu de Cima, delle cime della parte settentrionale, orientale e nord-orientale dell'isola e, nei giorni di tempo sereno e buona visibilità, anche delle isole Desertas a sud e di Madeira a sud ovest. Proprio di fronte ai tipici mulini a vento c'è il sentiero che porta all'inizio del percorso per Enguias e Serra de Fora . Vi consiglio di percorrere il sentiero attorno alla Roccia di Nostra Signora passando vicino alla Cappella della Grazia. I percorso è di circa 3.5 km (andata e ritorno) e ci si impiega circa un'ora a piedi.
La Cappella di Nostra Signora della Grazie è una delle più vecchie sull'isola, risale al XV-XVI secolo. All'inizio del XVII secolo venne abbandonata e andò in rovina, e nell'ottocento i monaci tentarono di restaurarla. Subito dopo la seconda guerra mondiale si diede inizio alla costruzione dell'attuale cappella che fu terminata nel 1951. La chiesa fu ricostruita grazie alle molte offerte della popolazione e divenne luogo di importanti celebrazioni religiose (15 agosto).
Si ritorna per la stessa strada e, raggiunto l’incrocio con la via Josè da Gloria Rosado si gira a destra deviando poi verso nord sulla strada che sale ripida verso le pendici del Pico do Castelo; il punto panoramico si trova a 265 m. s.m e si raggiunge con due tornanti, si ha una veduta quasi completa della costa a sud-ovest e della lunga spiaggia di sabbia. Per arrivare a piedi alla cima, alta 417 m, dovrete seguire il sentiero fra i filari di pini. Dopo il parcheggio inizia mezz'ora di salita su una stradina chiaramente indicata, per molti tratti scalinata con tronchi e circondata da piccoli terrazzamenti dove sono stati piantati fiori e piante di tutti i tipi. Prima della cima, dove si trovano le rovine di una fortezza del XVI sec che serviva da rifugio per la popolazione quando i pirati francesi ed algerini sbarcavano sull'isola, si incontra un cannone, ritrovato durante la sistemazione del terreno, e un po' più su, il busto di Schiappa de Azevedo, l'agronomo che ha iniziato il rimboschimento di questa montagna che ai primi del XX secolo era quasi completamente spoglia.
Dal parcheggio si ritorna alla strada da cui siamo saliti e si scende verso Camacha, uno dei piccoli centri abitati dell'isola. Da Camacha si può scendere al mare per un sentiero quasi totalmente ignoto ai turisti; è il sentiero (1.3 km) per il porto di Salemas che parte dalla strada principale di Camacha e termina su una spiaggia rocciosa. Si lascia Camacha percorrendo la strada principale (Via Domingos de Ornelas) verso ovest e si incrocia la Via Fonte Arela che prosegue verso nord e poi verso ovest, raggirando l’aeroporto, fino alla fontana omonima. La fonte è situata sulle scogliere che dominano la costa a picco sull'oceano verso nord e presenta una grande quantità di rocce che testimoniano l'antica formazione dell'isola di Porto Santo, formatasi molto prima di Madeira. Dopo la rapida discesa attraverso un piccolo mini canyon formato da tormentata roccia gialla, si arriva ad un zona attrezzata per il picnic, a picco sul mare, dove troneggia l' isolotto triangolare di Fonte Areja. Proprio di fronte al mare sta la bella fontana di acqua potabile con il vecchio lavatoio; sulla fontana è scritta la data di costruzione (1843).
Ritorniamo sullo stesso percorso fino all’ incrocio di Camacha ricominciamo a scendere sulla strada che porta all’ ingresso dell’aeroporto e quindi, alla rotonda alle porte di Vila Baleira, prendiamo la prima strada a destra e proseguiamo in discesa verso la spiaggia. Raggiunta Lombas pieghiamo a ovest in via Antonio Taboada. Seguiamo la strada per un breve tratto fino alla rotonda e quindi pieghiamo a sud sempre in discesa fino alla strada costiera dove sbuchiamo in corrispondenza della piccola cappella dello Spirito Santo. La cappella venne ricostruita nel XIX secolo dal capitano Sebastiao Antonio Drumond, che apportò molte modifiche, alterando la struttura originaria. L'edificio è in stile manierista, a pianta rettangolare, con una sola navata e con l'altare principale che risale al XVII secolo. Verso la fine del XVIII secolo l'artista fiammingo Van Cleve restaurò i dipinti e realizzò anche il grande affresco raffigurante la Natività. I quadri fiamminghi furono poi restaurati da Arturo Silva. La pala d'altare principale è opera dello scultore Manuel Pereira.
Si prosegue verso ovest fino a raggiungere la Ponta de Caletha che è situata nell'estremità meridionale dell'isola, alla fine della spiaggia e della strada asfaltata ed è una meta obbligatoria nell'itinerario turistico. Lo stretto di Boqueirão de Baixo separa Ponta Caletha dall'isola di Cal, l'isolotto più grande di Porto Santo, così chiamato a causa delle miniere di calcite un tempo usato per la produzione di calce (cal in portoghese), I fianchi dell'isolotto sono ricchi di caverne che portano alle numerose gallerie della vecchia miniera. Da qui, nelle giornate particolarmente serene si possono scorgere i profili rocciosi di Madeira.
Si ritorna al capoluogo seguendo la strada costiera in direzione est.
Per una descrizione delle cose da vedere a Villa Baleria segnalo la pagina http://www.olevanolomellina.it/mieiviaggi/portosanto/page4.html