Ponte del Nibbio-Castelluccia-Campo Lungo-Valico Monte Tranquillo

Giro fra Lazio e Abruzzo asfalto/sterrato/trekking. Parto da Ponte del Nibbio e già qualcosa non va, il gps traccia male e, nonostante i miei tentativi, fa il punto lontano dalla strada e non registra l'altitudine. Avevo previsto che la salita verso Castelluccia sarebbe stata disturbata dal ruggito delle moto che sempre la domenica invadono la strada 509, ma oggi mi sembra di essere su un circuito da corsa: le moto arrivano ruggendo straziandomi gli orecchi. Salgo fra i fumi di scarico di moto e treni di auto che si recano presumibilmente a Pescasseroli. Arrivo a "Castelluccia" mi riposo e mi rifocillo cambio batteria al gps ed ora funziona bene. Inizio a percorrere il sentiero che parte da "Castelluccia" poi ad un certo punto devio pensando di tagliare ma poi mi pento, riesco a riprendere il sentiero che fino ad un certo punto è abbastanza pedalabile, ma, passato il crinale che porta in Abruzzo, è impossibile per me pedalare e proseguo bici alla mano. Finalmente sbuco a Campo Lungo dove riposo e mi rifocillo e qui, a circa metà del Campo, c'è abbastanza campo (pardon per il gioco di parole) per telefonare e rassicurare mia moglie evitando cosi' che chiami il 113 come ha già fatto una volta perchè erano 5 ore che non mi sentiva (niente campo).
Mi raccordo quindi col sentiero C1 del PNALM che viene da Macchiarvana e al bivio prendo il C3 e comincio a salire verso Santuario Monte Tranquillo accompagnato da una frotta di giovani ciclisti che arrivano poco prima di me. Sosta per riposare e rifocillarsi ancora poi si riparte per il tratto forse più impegnativo, infatti, dopo aver attraversato un grande pianoro sempre sul C3, mi trovo davanti ad un "muro" che stimo alto 50-60 metri perchè mi sembra alto come il Colosseo. Salire con la bici a mano è veramente faticoso ma alla fine arrivo finalmente al valico di Monte Tranquillo. Ora si scende ma è ancora più faticoso perchè il sentiero C3 passa nel bosco ma è pienissimo di sassi e procedo lentissimamente, poi finalmente valle Lattara col rifugio e prendo la larga sterrata del sentiero Q7, ora la difficoltà sta nell'affrontare la ripida discesa che mi riporterà a Ponte del Nibbio. Il fondo è molto instabile per il ghiaione e, dove posso, cerco di passare al centro dove è erboso, la bici sul ghiaione è difficilmente controllabile ed in qualche occasione ho rischiato la caduta. Alla fine della adrenalinica discesa ecco la mia auto. Anche questa è andata.