Piovene Rocchette-Val di Tovo-Posina

Lasciata l'auto a Piovene Rocchette (VI) abbiamo imboccato subito la ciclabile fino a Arsiero per poi percorrere la Strada dei Stancari (attenzione perchè vige il divieto di transito per possibile caduta detriti) un antico e suggestivo percorso che segue la bellissima gola del torrente Posina. Ritornati sulla strada provinciale, subito dopo Castana ci siamo inoltrati nella Val di Tovo seguendo le indicazioni per le contrade che si sviluppano lungo la vallata. La salita inizia subito e ci porta senza dare tregua sino alla contrada Facci, un gruppo di case arroccate sulla parete della montagna. Da questo punto la stradina diventa un sentiero che si inerpica il mezzo ad un rigoglioso bosco di faggi che, considerata l’asperità del percorso, abbiamo preferito fare a piedi anche se qualche tratto è pedalabile. Raggiunto l’altro versante arriviamo alla contrada Malgaretti che porta purtroppo i segni del tempo e dell’abbandono. Breve sosta per dissetarci con la freschissima acqua dell’antica fontana, per poi proseguire sul percorso, che ci porta al passo della Lazza (800 m s.l.m.) passando per la contrada Calgari. Questo è uno degli insediamenti dei cosiddetti "Cimbri", popolazione proveniente dall’Alta Baviera, richiamata intorno alla seconda metà del XIV sec., dai vassalli degli imperatori tedeschi insediatisi nel Veronese e nel Vicentino, a colonizzare gli altipiani delle Prealpi come boscaioli e minatori. Lasciata alle spalle questa importante testimonianza storica, proseguiamo lungo strada che ritorna ad essere asfaltata e dopo una ripida discesa raggiungiamo Laghi con direzione Posina. Qui la strada ritorna a salire con una buona pendenza per circa 3 km, per poi ridiscendere verso la meritata sosta presso la trattoria ai “ai tre garofani” per assaporare il piatto tipico della zona ovvero gli gnocchi di patate serviti con svariati tipi di sugo. Dopo esserci rifocillati, forse anche un pò troppo, riprendiamo la strada del ritorno, percorrendo anche il nuovo tratto di ciclabile che costeggia la strada sulla riva destra del torrente fino al ponte di Fusine, per poi ripercorrere piacevolmente, vista la leggera discesa, il percorso che ci porta al punto di partenza.