Piana di Marcesina
near Grigno, Trentino - Alto Adige (Italia)
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Itinerary description
GITA IN BICICLETTA SULLA PIANA DI MARCESINA km. 92,3
Partiti, io e l’amico Isanno, in treno alle 6.14 da Vicenza, quindi cambio a Cittadella per Bassano da qui abbiamo raggiunto Grigno. Il paese è situato nell'estrema Valsugana orientale, al confine con il Veneto. Tra i comuni di Cismon (Vicenza) e Grigno(Trento), precisamente in località Martincelli, nel maggio del 1866 venne fissato il confine tra l'impero d'Austria e il giovanissimo Regno d'Italia. Allo scoppio della Prima guerra mondiale austriaci arretrassero le loro posizioni non appena l'Italia ebbe dichiarato la guerra. e così Grigno divenne subito italiana. I nuovi occupanti vennero accolti con timore e diffidenza, dato che i “figli” di questo paese combattevano con l'esercito nemico, ossia austriaco: l'ultimo era stato richiamato il 20 maggio 1915 ossia 4 giorni prima dell’inizio delle ostilità. La popolazione civile rimasta venne evacuata nel Regno, nel Veneto e nel resto d'Italia. Oltre 100 furono i caduti del comune di Grigno e tutti con nomi trentini e veneti che caddero sul fronte orientale europeo. Così è la guerra. E molti furono i casi, come nella zona del Vanoi dove dei fratelli combattevano chi da una parte, chi dall’altra.
Una bella salita di oltre 1000 metri di dislivello e siamo al rifugio Barricata (18° alle 11.30) nella Piana di Marcesina. Marcésina (lingua cimbra Merck-wisen) è un vasto pianoro situato nella parte nord-est dell'Altopiano dei Sette Comuni. Per la sua orografia e per il clima rigido viene denominata "la Finlandia d'Italia".
La piana è priva di insediamenti urbani, le uniche costruzioni ivi presenti sono le malghe d'alpeggio (pascolo di bovini e produzione del formaggio Asiago) e i cosiddetti "casoni", antiche abitazioni in legno e lamiera, utilizzate un tempo come riparo dai boscaioli. Sono presenti anche due rifugi ed un albergo.
A pranzo arriviamo a Malga Mandrielle e dopo un buon piatto di salame e formaggio via per raggiungere Campomulo (km 30) e quindi in discesa, anche mozzafiato (tocco i 67 km all’ora) con l’arrivo a Breganze (70 km) siamo nel catino della pianura con 37°. Gli ultimi 23 km sono da inferno (pomeriggio ore 16.30). Dopo una bella doccia vado a casa di Isanno dove la gentile signora Silvia ha preparato per i due intrepidi ciclisti una cena a base di verdure.
Partiti, io e l’amico Isanno, in treno alle 6.14 da Vicenza, quindi cambio a Cittadella per Bassano da qui abbiamo raggiunto Grigno. Il paese è situato nell'estrema Valsugana orientale, al confine con il Veneto. Tra i comuni di Cismon (Vicenza) e Grigno(Trento), precisamente in località Martincelli, nel maggio del 1866 venne fissato il confine tra l'impero d'Austria e il giovanissimo Regno d'Italia. Allo scoppio della Prima guerra mondiale austriaci arretrassero le loro posizioni non appena l'Italia ebbe dichiarato la guerra. e così Grigno divenne subito italiana. I nuovi occupanti vennero accolti con timore e diffidenza, dato che i “figli” di questo paese combattevano con l'esercito nemico, ossia austriaco: l'ultimo era stato richiamato il 20 maggio 1915 ossia 4 giorni prima dell’inizio delle ostilità. La popolazione civile rimasta venne evacuata nel Regno, nel Veneto e nel resto d'Italia. Oltre 100 furono i caduti del comune di Grigno e tutti con nomi trentini e veneti che caddero sul fronte orientale europeo. Così è la guerra. E molti furono i casi, come nella zona del Vanoi dove dei fratelli combattevano chi da una parte, chi dall’altra.
Una bella salita di oltre 1000 metri di dislivello e siamo al rifugio Barricata (18° alle 11.30) nella Piana di Marcesina. Marcésina (lingua cimbra Merck-wisen) è un vasto pianoro situato nella parte nord-est dell'Altopiano dei Sette Comuni. Per la sua orografia e per il clima rigido viene denominata "la Finlandia d'Italia".
La piana è priva di insediamenti urbani, le uniche costruzioni ivi presenti sono le malghe d'alpeggio (pascolo di bovini e produzione del formaggio Asiago) e i cosiddetti "casoni", antiche abitazioni in legno e lamiera, utilizzate un tempo come riparo dai boscaioli. Sono presenti anche due rifugi ed un albergo.
A pranzo arriviamo a Malga Mandrielle e dopo un buon piatto di salame e formaggio via per raggiungere Campomulo (km 30) e quindi in discesa, anche mozzafiato (tocco i 67 km all’ora) con l’arrivo a Breganze (70 km) siamo nel catino della pianura con 37°. Gli ultimi 23 km sono da inferno (pomeriggio ore 16.30). Dopo una bella doccia vado a casa di Isanno dove la gentile signora Silvia ha preparato per i due intrepidi ciclisti una cena a base di verdure.
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