Monte Serrone

Partenza da Pescosolido su asfalto raggiungiamo in poco tempo il vicino comune di Campoli Apennino, qui all'incrocio vicino le scuole imbocchiamo a sx sempre su asfalto per risalire la località querceto che con 5km e circa 400 di dislivello ci fa raggiungere senza difficoltà la strada statale 666 che prendiamo in direzione Pescasseroli.
Ancora 1 km su asfalto e arriviamo in località "cicerone" nei pressi dell'inutile centro informativo del parco nazionale imbocchiamo a sx per il sentiero Q2 dove con una comoda carrareccia percorriamo tutta la valle Carbonara, con qualche bello strappo raggiungiamo prima il rif. Capo D'Acqua e poi la località "I Pratigli".
A questo punto senza mai scendere dalla sella abbiamo già accumulato un bel dislivello, proseguiamo a spinta sempre su Q2 alle spalle dei cartelli del parco verso il valico schiena d'asino fino a raggiungere la croce da qui svoltiamo a sx e rimanendo sulla cresta proseguiamo in direzione del monte Serrone, alternando punti più comodi con punti dove le pendenze si fanno sentire arriviamo ad un bivio dove ci sono le indicazioni per il monte, (forse le uniche visto che dal valico di schiena d'asino non ci sono sentieri ufficiali per il serrone) si può proseguire dritti camminando sulla cresta oppure scendere leggermente su ghiaione per poi risalire su quello che dovrebbe essere un ghiacciaio visto la forte presenza di ghiaia.
Scegliamo di imboccare il sentiero a sx e qui per superare gli ultimi 150 metri è un vero incubo le forti pendenze e il fondo per nulla stabile ci fanno sudare l'arrivo in vetta, dopo tanta fatica arriviamo su e da qui il panorama a 360° è da rimanere a bocca aperta.
Incontriamo altri escursionisti e dopo qualche chiacchiera e una breve pausa e si parte subito in discesa bei tratti su pietre fisse e smosse rimanendo a mezza costa qualche tratto a piedi tra risalite e discese raggiungiamo in breve tempo il montagnone dove cominciamo a rivedere qualche bandierina del cai, in questo caso si tratta del sentiero Q1 che seguiamo fino a raggiungere punta mazza.
Qui foto di rito, e si riparte in discesa, primo tratto fuori sentiero (impraticabile in bici) sulla sx guardando verso Sora e dopo diversi metri di dislivello negativo ci ricongiungiamo al sentiero divenuto a questo punto comodo e molto evidente, lo percorriamo tutto superando i vari tornanti facendo attenzione al fondo poco stabile fino a riprendere la carrareccia proveniente da "cicerone" imbocchiamo subito a sx e restando a mezza costa continuiamo su sentiero fin sotto colle uomo dove c'è una conca per la raccolta dell'acqua, scendiamo ancora ad incrociare nuovamente la carrareccia e subito rientriamo nel bosco per fare l'ultima bella discesa nel vallone Vallocchie chiamata dai local "i faucit", in breve tempo ritorniamo sulla carrareccia fino alla località "cicerone.
Riprendiamo la s.s. 66 e ripercorrendo la prima parte del giro torniamo a Pescosolido.
Giro duro che richiede buon allenamento sia in pedalata che in discesa!!