Oasi WWF Campochiaro - Pianellone - Valle Santa Maria - Sella del Perrone - Oasi WWF Guardiaregia
near Guardiaregia, Molise (Italia)
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Itinerary description
INFORMAZIONI TECNICHE
Percorso tutto All Mountain con pochissimo asfalto (in pratica solo i primi 4 km iniziali).
Si pedala quindi costantemente immersi nei boschi dell'oasi, per tutta la durata del percorso. Molto bello.
Difficoltà alta, due salite molto lunghe e molto impegnative, al limite della pedalabilità.
Inevitabile un po' di portage con mtb.
Con ebike, buona tecnica e buon allenamento, forse si riesce a farlo tutto in sella.
Terreno: 87% Offroad - 13% Asfalto
INDICAZIONI
Parcheggio e partenza dall'area picnic "Colle Macchio".
Qui si trova anche l'omonima fontana.
Fate un ampio rifornimento perchè è l'unica di tutto il tracciato.
Bene, si parte su asfalto per 4km circa, qualche tornante in salita e poi ci addentriamo nell'Oasi WWF; da qui in poi sarà tutto sterrato fino alla fine del percorso, ad eccezione di due tratti in discesa su asfalto di 500 metri.
Si comincia quindi su sterrato con un breve strappo impegnativo; poi un lungo e piacevole tratto in saliscendi, passando per Fonte Francone e Valle Uma, fino ad arrivare in località "Colle Arso".
Qui comincia la prima impegnativa salita del percorso.
2,5 km per 12% di pendenza, completamente immersi nei boschi di faggi dell'oasi (una vera sfida riuscire a completarla tutta in sella).
Dopo di che ci divertiamo con una lunga discesa flow che termina in località "Pozzo della neve".
Qui possiamo fare una piccola deviazione per vedere l'ingresso dell'inghiottitoio.
Ritorniamo quindi a salire con un bel tratto, meno impegnativo del precedente, fino a raggiungere la "Piana Tre Sogliette".
Attraversiamo la piana, e proseguiamo ancora in leggera salita, fino ad uscire sulla provinciale.
Breve tratto in discesa su asfalto e prendiamo un piccolo sentiero sulla destra, all'inizio non molto visibile, che poi si congiunge con una traccia più larga e ben visibile.
Proseguiamo lungo questa traccia, fino ad arrivare al "Belvedere del Pianellone" che ci regala una delle viste più suggestive sul lago di Matese.
Proseguiamo con un po' di portage sul crinale, poi rientriamo nel bosco e scendiamo nel canale a valle che porta alla radura del "Pianellone".
Attraversiamo la piana e riprendiamo il sentiero; lungo tratto scorrevole in discesa fino ad arrivare al rifugio Monte Orso.
Continuiamo, risalendo fino al rifugio Santa Maria, poco distante.
Qui proseguiamo passando al di sotto del cavalcavia ed imbocchiamo un sentiero poco battuto che ci riporta all'interno dell'Oasi WWF.
Una impegnativa discesa ci riporta poi sul sentiero principale "Pozzo della Neve-Sella del Perrone".
Proseguiamo verso destra lungo questo sentiero fino ad uscire sulla provinciale in località Sella del Perrone.
Facciamo un po' di discesa su asfalto poi imbocchiamo il sentiero sulla destra, entrando nuovamente nell'Oasi WWF di sotto (parte a destra della strada provinciale).
Oltrepassiamo l'area picnic e ritorniamo a salire prendendo il sentiero Cai120.
Al km 30 circa, troviamo un bivio. Il sentiero Cai120 prosegue a sinistra, scendendo.
Noi invece deviamo a destra, per quella che si rivelerà la parte più impegnativa del percorso: 2km di salita, con rasoiate del 15%-18% (da notare che il sentiero, seppur poco battuto è in buono stato e probabilmente fattibile tutto in sella con una ebike).
Finita l'impegnativa salita, cominciamo la lunga discesa, non meno impegnativa, che ci riporterà al punto di partenza.
Al km 34 prestare attenzione.
Dopo un breve tratto di portage, data l'elevata pendenza e il terreno sconnesso, il sentiero si perde nella vegetazione per 50-100 metri.
Continuiamo a scendere, mantenendoci sempre più verso destra.
Dopo un centinaio di metri, la traccia ritorna visibile e va via via allargandosi.
Da qui in poi, discesa più tranquilla su sentiero largo fino al piano della diga di Arcichiaro.
Poi un ultimo breve strappo di salita e discesa finale fino alla fontana Colle Macchio da cui siam partiti.
Percorso tutto All Mountain con pochissimo asfalto (in pratica solo i primi 4 km iniziali).
Si pedala quindi costantemente immersi nei boschi dell'oasi, per tutta la durata del percorso. Molto bello.
Difficoltà alta, due salite molto lunghe e molto impegnative, al limite della pedalabilità.
Inevitabile un po' di portage con mtb.
Con ebike, buona tecnica e buon allenamento, forse si riesce a farlo tutto in sella.
Terreno: 87% Offroad - 13% Asfalto
INDICAZIONI
Parcheggio e partenza dall'area picnic "Colle Macchio".
Qui si trova anche l'omonima fontana.
Fate un ampio rifornimento perchè è l'unica di tutto il tracciato.
Bene, si parte su asfalto per 4km circa, qualche tornante in salita e poi ci addentriamo nell'Oasi WWF; da qui in poi sarà tutto sterrato fino alla fine del percorso, ad eccezione di due tratti in discesa su asfalto di 500 metri.
Si comincia quindi su sterrato con un breve strappo impegnativo; poi un lungo e piacevole tratto in saliscendi, passando per Fonte Francone e Valle Uma, fino ad arrivare in località "Colle Arso".
Qui comincia la prima impegnativa salita del percorso.
2,5 km per 12% di pendenza, completamente immersi nei boschi di faggi dell'oasi (una vera sfida riuscire a completarla tutta in sella).
Dopo di che ci divertiamo con una lunga discesa flow che termina in località "Pozzo della neve".
Qui possiamo fare una piccola deviazione per vedere l'ingresso dell'inghiottitoio.
Ritorniamo quindi a salire con un bel tratto, meno impegnativo del precedente, fino a raggiungere la "Piana Tre Sogliette".
Attraversiamo la piana, e proseguiamo ancora in leggera salita, fino ad uscire sulla provinciale.
Breve tratto in discesa su asfalto e prendiamo un piccolo sentiero sulla destra, all'inizio non molto visibile, che poi si congiunge con una traccia più larga e ben visibile.
Proseguiamo lungo questa traccia, fino ad arrivare al "Belvedere del Pianellone" che ci regala una delle viste più suggestive sul lago di Matese.
Proseguiamo con un po' di portage sul crinale, poi rientriamo nel bosco e scendiamo nel canale a valle che porta alla radura del "Pianellone".
Attraversiamo la piana e riprendiamo il sentiero; lungo tratto scorrevole in discesa fino ad arrivare al rifugio Monte Orso.
Continuiamo, risalendo fino al rifugio Santa Maria, poco distante.
Qui proseguiamo passando al di sotto del cavalcavia ed imbocchiamo un sentiero poco battuto che ci riporta all'interno dell'Oasi WWF.
Una impegnativa discesa ci riporta poi sul sentiero principale "Pozzo della Neve-Sella del Perrone".
Proseguiamo verso destra lungo questo sentiero fino ad uscire sulla provinciale in località Sella del Perrone.
Facciamo un po' di discesa su asfalto poi imbocchiamo il sentiero sulla destra, entrando nuovamente nell'Oasi WWF di sotto (parte a destra della strada provinciale).
Oltrepassiamo l'area picnic e ritorniamo a salire prendendo il sentiero Cai120.
Al km 30 circa, troviamo un bivio. Il sentiero Cai120 prosegue a sinistra, scendendo.
Noi invece deviamo a destra, per quella che si rivelerà la parte più impegnativa del percorso: 2km di salita, con rasoiate del 15%-18% (da notare che il sentiero, seppur poco battuto è in buono stato e probabilmente fattibile tutto in sella con una ebike).
Finita l'impegnativa salita, cominciamo la lunga discesa, non meno impegnativa, che ci riporterà al punto di partenza.
Al km 34 prestare attenzione.
Dopo un breve tratto di portage, data l'elevata pendenza e il terreno sconnesso, il sentiero si perde nella vegetazione per 50-100 metri.
Continuiamo a scendere, mantenendoci sempre più verso destra.
Dopo un centinaio di metri, la traccia ritorna visibile e va via via allargandosi.
Da qui in poi, discesa più tranquilla su sentiero largo fino al piano della diga di Arcichiaro.
Poi un ultimo breve strappo di salita e discesa finale fino alla fontana Colle Macchio da cui siam partiti.
Waypoints
Comments (1)
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Information
Easy to follow
Scenery
Difficult
Fatto oggi in e-bike, ho saltato la parte che dalla provinciale portava al pianellone, poiché la traccia non era visibile. Sosta al rifugio santa Maria e poi ho proseguito da indicazioni. Nella parte citata dove si perde traccia nel sentiero, nel bosco ci sono molti ostacoli e si potrebbe perdere l'orientamento, chissà se l'altro percorso citato prima della lunga salita è percorribile, potrebbe evitare quel tratto e agganciarsi più giù dove la sterrata è percorribile.