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Monte Stabiata dal L'Aquila

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Trail stats

Distance
35.41 mi
Elevation gain
4,472 ft
Technical difficulty
Difficult
Elevation loss
4,501 ft
Max elevation
5,334 ft
TrailRank 
40
Min elevation
5,334 ft
Trail type
One Way
Coordinates
3423
Uploaded
March 29, 2013
Recorded
March 2013
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near Coppito, Abruzzo (Italia)

Viewed 2115 times, downloaded 30 times

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Itinerary description

Partiamo tasti e tosti dal favoloso parcheggio vicino il casello di Aquila Ovest prendiamo la spettacolare strada statale SS80 direzione funivia del Gran Sasso, non fa per nulla freddo e incontriamo tanti ciclisti che ci salutano in un simpaticissimo dialetto llocalo (che capiscono solo loro ovviamente), arrivati a Bazzanese in una bazzecola cominciamo finalmente la sterrata, naturalmente in salita e molto molto pendente ma l'andatura è allegra e svalichiamo a quota 930,476 m in men che non si dica, cominciamo quindi la discesetta verso il sottopasso dell'autostrada ripartiamo in leggerissima salita verso il ridente paesetto di Aragno (1000 m), l'ultimo strappetto per incrociare l'asfaltata ci fa piangere non poco.
Sostona banane, pompate e snack e via verso il cimitero a prendere acqua, sussegue salita squisitamente HasHStyle..ovvero pendenza media del 10% su fondo sassosetto quanto basta per farmi godere come un Armadillo del Connecticut, il tanto temuto freddo non lo sentiamo (ovvio), alcuni scendono senza infamia,ed ognuno al proprio passo giungiamo a quota 1.350 m abbastanza stanchini ma non tanto da farci perdere la giovialità, entriamo nei bellissimi prati del Procoio e finalmente maturiamo la meritata sosta nella casa del Procoio, ammirando il Colle del Procoio e i cavalli nel Precoito....insomma una vista monotematica.
Dopo esserci appropinquati nei vari attrezzatissimi bagni pubblici e sentendo un lieve freschino dovuto anche alla digestione in atto si riparte abbastanza velocemente mettendoci addosso tutto quello che avevamo nello zaino anche se, in effetti, il proseguo del giro sui prati Procoiani era in saliscendi (oddio, più salisali) e farticoso per giunta :shifty: , Passando fra due collinette (come fossero una porta del paradiso) giungiamo sul versante opposto a quello Aquilano pedalato in mattinata trovandoci davanti l'imponente ed ardita parete del Monte San Franco, Monte Ienca e Malacoste con picco Cefalone sulla destra, purtroppo coperte come il Grande Sasso da copiose nuvole, il piccolo altopiano su cui pedaliamo è comunque bellissimo, il silenzio è totale rotto solo dalle raffiche di vento (decisamente freddo a questo punto) che vanno e vengono, il tutto comunque è veramente notevole, solo la MTB può dare certe sensazioni!!!
Io e Remo restiamo in coda guardando giulivi una bella (e ripidissima) discesa che declina dal Monte Ienca, discutiamo sulla possibilità di farci qualcosa la prossima stagione Primavera-Estate (modello Giuditta), arrivati alla quota massima fino a quel momento (1440 m), come un novello San Francesco lascio la scelta al gruppo se continuare nell'attacco alla vetta o tagliare il giro tornando alle macchine dato il molto vento ed il molto freddo che avremmo trovato in cima allo Squar Haus (1630 m), senza neanche darmi il tempo di finire il discorso il gruppone svanisce lasciando Me, Remo, Francesco, Bob a sbrigarci da soli la faccenda....E SARA' UN PECCATO !!!! :woot:
Puntando a vista lo Squarhaus prendiamo la sterratona che taglia ripida il versante Iencano del Monte, mangiando metri e dislivello come Lupo mangia Angelli, ci ritroviamo ad affrontare gli ultimi durussimi 100 metri di dislivello con pendenze (e vento contro) che ci....deliziano man mano che saliamo :
Arrivati alla forcella Fox fra il Monte Squar Haus e il Monte Fecaloma (vetta contraria) decidiamo di salire fino in cima ed eventualmente scendere dal versante del Procoio in modalità UNDE BAKKEEEEEE vampire, dalla cima la vista spazia dalla piana dell'Aquila con la città omonima, Camarda, Prata d'Ansidonia, Campo Imperatore ed il GranSasso coperto dalle nuvole e addirittura Lucoli, ci rallegriamo della vista e di essere arrivati a vederla !!
Individuiamo la discesa che è uno spettacolo: un pratone immenso ci culla mentre le nostre bestie artigliano sicure il terreno grazie ai costosissimi copertoni che impediscono qualsivoglia insicurezza in discesa (ma se siete delle pippe ar sugo, vi cappottereste pure con un trattore Fiat 666).
Velocemente arriviamo a i Prati di Mezzo dove con gli ultimi saliscendi giungiamo alla testata delle ritorte che attacchiamo in discesa in maniera lussuriosa lasciando le bici planare su sterrato compatto (tranne un pò di brecciolino nelle curve), i susseguenti 16km fra sterrato leggero e velocissimo asfalto ci riportano alle macchine.

57km 1400 m di dislivello

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