M. Gennaio: Clock around the Rock - Anello orario da Pracchia
near Pracchia, Toscana (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Magnifico anello intorno al Gennaio con base Pracchia. Lunghe agili salite e discese da incorniciare, tutto pedalabile al 99,9%.
Dopo un breve avvicinamento su asfalto si imbocca la forestale per Casetta Pulledrari. Lunghissima salita con pendenze moderate tranne alcune rampe più ardue ma niente di drammatico. Da casetta Pulledrari altro breve tratto asfaltato fino al'imbocco dello stradello per il Rombiciaio o Pedata del Diavolo.
Lo stradello è a tratti ripido ma è abbastanza largo e con fondo buono, questo ci permette di raggiungere il passo della Pedata del Diavolo senza scendere di sella. Qui ci aspetta un altro stradello forestale in direzione del rifugio Montanaro. QUesto stradello è più indigesto: pedalabile ma con una serie di tre rampe molto dure, di cui la prima costellata di grosse pietre smosse ... direi riservata a biker ostinati e un po' masochisti.
Dal rif. Montanaro bello stradello forestale e poi esile single track per aggirare il Poggio dei Malandrini e andare a prendere il sentiero per il passo del Cancellino (poco prima del passo della Nevaia). Il sentiero per il passo del Cancellino comincia con un esile single track tra ciuffi di erba e poi prosegue più ampio tagliando in leggera salita i pendii nordoccidentali del Gennaio. Tutto pedalabile tranne un breve tratto ai piedi del canale NordOvest del Gennaio. Percorrere questo magnifico e scorrevole sentiero attraverso le sfavillanti praterie del Gennaio è stata per noi una inaspettata e bellissima scoperta.
Dal Passo del Cancellino bella e scorrevole discesa verso il Segavecchia. Tutto entusiasmante ma in particolare il tratto a paraboliche naturali prima della sella di Monti Grossi. Giunti alla sella, invece di scendere verso il Segavecchia decidiamo di tagliare per bosco in direzione del sottostante ponte in pietra sulla strada Segavecchia-Passo del Lupo. Pensavamo di scendere a casaccio ravanando nel bosco con percorso free e invece dalla sella di Monti Grossi notiamo sulla destra un vecchio stradello/mulattiera che no compare su alcuna mappa. Ad indirizzarci sul sentiero e ad invogliarci a provarlo sono stati anche dei segni rossi sui tronchi dei faggi. All'inizio lo stradello è poco visibile e piuttosto sporco, ma scendendo diventa sempre più evidente e anche se prosegue molto sporco siamo risuciti a percorrerlo tutto in sella con divertente discesa.
Alla fine sbarchiamo sulla forestale per il passo del Lupo a pochi metri dal ponte in pietra. Se dalla sella fossimo scesi al Segavecchia avremmo raggiunto il ponte con un supplemento di circa 250mt di dislivello e 4km di strada . Per un giro piuttosto compleso e lungo come questo un risparmio di farica di questa entità non è per niente trascurabile.
Dal ponte si risale su ampia e scorrevole forestale per circa due km e mezzo fino al passo del lupo e poi poco più oltre fino a raggiungere il crinale spartiacque sull'Orsigna. Da qui dopo una breve traversata si imbocca il sentiero CAI 5 verso l'Orsigna. Il sentiero è scorrevole, divertente, veloce e pulito nostante i numerosissimi alberi crollati tutto intorno.
In prossimità del primi gruppi di case usciamo per asfalto a destra verso Case Cucciani per andare a rendere omaggio all'Albero con gli Occhi di Tiziano Terzani. Ritornati al CAI 5 ci massacriamo con l'ultima parte di discesa lungo uno stradello pieno di foglie e sassi smossi. A posteriori direi che era meglio scendere per asfalto fino al borgo di Orsigna. DA qui bella e divertente discesa verso il Molino e il campo sportivo. Poi asfalto fino a Pracchia
Dopo un breve avvicinamento su asfalto si imbocca la forestale per Casetta Pulledrari. Lunghissima salita con pendenze moderate tranne alcune rampe più ardue ma niente di drammatico. Da casetta Pulledrari altro breve tratto asfaltato fino al'imbocco dello stradello per il Rombiciaio o Pedata del Diavolo.
Lo stradello è a tratti ripido ma è abbastanza largo e con fondo buono, questo ci permette di raggiungere il passo della Pedata del Diavolo senza scendere di sella. Qui ci aspetta un altro stradello forestale in direzione del rifugio Montanaro. QUesto stradello è più indigesto: pedalabile ma con una serie di tre rampe molto dure, di cui la prima costellata di grosse pietre smosse ... direi riservata a biker ostinati e un po' masochisti.
Dal rif. Montanaro bello stradello forestale e poi esile single track per aggirare il Poggio dei Malandrini e andare a prendere il sentiero per il passo del Cancellino (poco prima del passo della Nevaia). Il sentiero per il passo del Cancellino comincia con un esile single track tra ciuffi di erba e poi prosegue più ampio tagliando in leggera salita i pendii nordoccidentali del Gennaio. Tutto pedalabile tranne un breve tratto ai piedi del canale NordOvest del Gennaio. Percorrere questo magnifico e scorrevole sentiero attraverso le sfavillanti praterie del Gennaio è stata per noi una inaspettata e bellissima scoperta.
Dal Passo del Cancellino bella e scorrevole discesa verso il Segavecchia. Tutto entusiasmante ma in particolare il tratto a paraboliche naturali prima della sella di Monti Grossi. Giunti alla sella, invece di scendere verso il Segavecchia decidiamo di tagliare per bosco in direzione del sottostante ponte in pietra sulla strada Segavecchia-Passo del Lupo. Pensavamo di scendere a casaccio ravanando nel bosco con percorso free e invece dalla sella di Monti Grossi notiamo sulla destra un vecchio stradello/mulattiera che no compare su alcuna mappa. Ad indirizzarci sul sentiero e ad invogliarci a provarlo sono stati anche dei segni rossi sui tronchi dei faggi. All'inizio lo stradello è poco visibile e piuttosto sporco, ma scendendo diventa sempre più evidente e anche se prosegue molto sporco siamo risuciti a percorrerlo tutto in sella con divertente discesa.
Alla fine sbarchiamo sulla forestale per il passo del Lupo a pochi metri dal ponte in pietra. Se dalla sella fossimo scesi al Segavecchia avremmo raggiunto il ponte con un supplemento di circa 250mt di dislivello e 4km di strada . Per un giro piuttosto compleso e lungo come questo un risparmio di farica di questa entità non è per niente trascurabile.
Dal ponte si risale su ampia e scorrevole forestale per circa due km e mezzo fino al passo del lupo e poi poco più oltre fino a raggiungere il crinale spartiacque sull'Orsigna. Da qui dopo una breve traversata si imbocca il sentiero CAI 5 verso l'Orsigna. Il sentiero è scorrevole, divertente, veloce e pulito nostante i numerosissimi alberi crollati tutto intorno.
In prossimità del primi gruppi di case usciamo per asfalto a destra verso Case Cucciani per andare a rendere omaggio all'Albero con gli Occhi di Tiziano Terzani. Ritornati al CAI 5 ci massacriamo con l'ultima parte di discesa lungo uno stradello pieno di foglie e sassi smossi. A posteriori direi che era meglio scendere per asfalto fino al borgo di Orsigna. DA qui bella e divertente discesa verso il Molino e il campo sportivo. Poi asfalto fino a Pracchia
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