Lungo Il vecchio sentiero della transumanza
near Palizzi, Calabria (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Dopo una serie di tornanti si giunge alla vista del Castello che domina Palizzi Superiore elevandosi su una mastodontica rocca. È stato dichiarato Monumento Nazionale dal Ministero ai Beni culturali. Non si hanno notizie certe relative alla data di costruzione dell’edificio, ma su una lapide posta all’ingresso si legge in latino che nel 1580 era “cadente per vecchiaia”. Nel 1751 venne ricostruito dalla famiglia Colonna. Nel 1866 fu ristrutturato e ampliato per volontà del barone Tiberio de Blasio. Nel 1943 Carlo de Blasio vi si rifugiò, quando Reggio venne bombardata dagli anglo-americani. Da un certificato del Mastro d’atti di Palizzi, Saverio Grimaldi, risulta che nel 1751 il castello era cinto da mura con due torrioni. All’interno c’era una grande scala con una sola finestra, la cucina “con sua ciminera focolare”, una camera con soffitto di tavole rotto, “un’antecamera anche rustica insuffitata di tavole”, una serie di altre stanze, magazzini e cantine. Ancora visibili i muri perimetrali (su cui si notano una serie di finestre ogivali), parte della mura di cinta e una torre illuminata da due finestre ogivali. All’interno lo stemma dei Colonna e, scavate nella viva roccia, le carceri. Alcune foto sono nel seguente album: https://www.facebook.com/claudio.fimognari/media_set?set=a.439796669415241.104007.100001547350863&type=3
Il raduno è al centro del paese, da qui si sale verso il centro di Pietrapennata, di carattere alpestre; la chiesa di origine medievale (basiliana), ma rifatta nei secoli XV-XVI, conserva la Madonna dell'Alica, statua di marmo alabastrino del '500. Si prosegue per lambire la cittadina del comune di Staiti arroccato sul fianco della Rocca Giambatore a 500 m s.l.m. e con vista sull’ampia valle della fiumara di Bruzzano, all’estremo confine a sud del Parco nazionale dell'Aspromonte. Di origini incerte, questa bomboniera urbanistico-architettonica si suppone essere nato intorno al 1500 come luogo d’avvistamento facente parte del feudo di Brancaleone allora retto da Geronimo Ruffo. Assunse l’odierna denominazione allorché fu acquistato dalla famiglia Staiti (nome tutt'oggi molto diffuso specialmente nel Messinese) che lo fortificò e lo cedette poi ai principi Carafa di Roccella Jonica che lo tennero presumibilmente fino al 1806 (epoca dell’eversione della feudalità). Si sale ora su alcune piste ancora oggi utilizzate per la transumanza, che è la migrazione stagionale delle greggi, delle mandrie e dei pastori che si spostano da pascoli situati in zone collinari o montane verso quelli delle pianure e viceversa, percorrendo proprio questi sentieri e piste.
Il raduno è al centro del paese, da qui si sale verso il centro di Pietrapennata, di carattere alpestre; la chiesa di origine medievale (basiliana), ma rifatta nei secoli XV-XVI, conserva la Madonna dell'Alica, statua di marmo alabastrino del '500. Si prosegue per lambire la cittadina del comune di Staiti arroccato sul fianco della Rocca Giambatore a 500 m s.l.m. e con vista sull’ampia valle della fiumara di Bruzzano, all’estremo confine a sud del Parco nazionale dell'Aspromonte. Di origini incerte, questa bomboniera urbanistico-architettonica si suppone essere nato intorno al 1500 come luogo d’avvistamento facente parte del feudo di Brancaleone allora retto da Geronimo Ruffo. Assunse l’odierna denominazione allorché fu acquistato dalla famiglia Staiti (nome tutt'oggi molto diffuso specialmente nel Messinese) che lo fortificò e lo cedette poi ai principi Carafa di Roccella Jonica che lo tennero presumibilmente fino al 1806 (epoca dell’eversione della feudalità). Si sale ora su alcune piste ancora oggi utilizzate per la transumanza, che è la migrazione stagionale delle greggi, delle mandrie e dei pastori che si spostano da pascoli situati in zone collinari o montane verso quelli delle pianure e viceversa, percorrendo proprio questi sentieri e piste.
Waypoints
Comments (2)
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Complimenti, dalle foto si evince che sarà proprio un bellissimo giro da fare, per questo l'ho messo tra i miei preferiti, magari in futuro, riesco a fare un salto dalle tue parti.
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Information
Easy to follow
Scenery
Difficult
L'ho percorso al contrario perché partito da Galati e salito a Bova da Bova Marina. Bellissima la parte in quota, molto paesaggistica e divertente poi la discesa veloce verso Cuvolo. Tornato a Brancaleone su sterrato che dal cimitero di Staiti porta a Brancaleone superiore. Totale 75km ;-)