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Lido Saraceni - Riserva Naturale Lecceta - Ristoro 'Punta Le Morge' via pista ciclopedonale 'Costa dei Trabocchi'

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Trail stats

Distance
31.87 mi
Elevation gain
623 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
623 ft
Max elevation
245 ft
TrailRank 
39
Min elevation
245 ft
Trail type
Loop
Moving time
3 hours 50 minutes
Time
5 hours 37 minutes
Coordinates
6950
Uploaded
May 2, 2019
Recorded
May 2019
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near Ciampino, Abruzzo (Italia)

Viewed 602 times, downloaded 20 times

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Itinerary description

L'obiettivo di questo giro del 1° maggio era (visto il clima particolarmente rigido, appena due giorni prima avevamo trovato la Majella imbiancata di neve fresca) quello di pedalare in riva al mare sulla pista ciclopedonale in costruzione fra Ortona (Zona Saraceni) e la Riserva Naturale del Lecceta in Torino di Sangro, poco più di 50 km. andata e ritorno. Nel nostro immaginario avevamo pensato che fosse un percorso estremamente facile e rilassante per noi "esperti" di zone impervie: in pratica una mezza passeggiata. Proprio per renderlo più intrigante, all'altezza della foce del fiume Sangro, avevamo previsto di addentrarci all'interno dell'Area Naturalistica "Lecceta" in modo da ritornare un pizzico più infangati di come eravamo partiti.
Ebbene: sappiate che non è affatto una passeggiata. Infatti il percorso, quasi tutto in corso di costruzione, è una alternanza di sterrati battuti (comodi) e pietraie (pesanti e tecniche). Sulle pietraie per restare in equilibrio bisogna pedalare con forza, riuscendo a muoversi abbastanza lentamente. Per di più - molto importante- il percorso, nel primo tratto, prevede l'attraversamento di diverse gallerie, dove è fortemente consigliato l'utilizzo di torce, per evitare le asperità e il fango presente all'interno di questi tunnel, a causa delle infiltrazioni d'acqua.
Come dicevo, il tracciato è quasi tutto in costruzione, e bisogna contunuamente eludere le transenne che altrimenti impedirebbero gli ingressi nella pista. Da evidenziare, in località Fossacesia, proprio in prossimità dell'uscita della Val di Sangro, che l'innesto laterale alla sezione della pista il cui ingresso è transennato, cela una insidia molto pericolosa, che è una trincea di scolo acque profonda più di mezzo metro nascosa dalla vegetazione e subito dopo il dosso laterale di ingresso, sicchè, dato che viene spontaneo accelerare per superare tale dosso, subito dopo si trova la trincea e si rischia seriamente di caderci dentro e di farsi male o di rompere la bici: attenzione quindi !!!
Superate queste difficoltà, subito dopo la foce del fiume Sangro, si entra nella magia dello stupendo percorso nell'area naturalistica "Lecceta". Una vera chicca, molto entusiasmante e anche in ottime condizioni di manutenzione, immerso ina una fittissima vegetazione che, a due passi dal mare, ti fa sentire proiettato come in un bosco di alta quota. Assolutamente, per chi passa da quelle parti, un percorso da fare, perchè dona la gioia di sentirsi veramente a contatto con la natura selvaggia. Dal punto di vista tecnico il percorso è abbastanza altalenante, ma non presenta tratti fangosi se non nell'ultimissimo tratto, quando cioè, dopo quasi un'ora di goduria, la riserva si fa più stretta e comincia a costeggiare vigneti, infine diventando una strada asfaltata che sfocia sulla nazionale.
Da qui, seguendo il percorso, si arriva dritto dritto nel punto di ristoro "Punta le Morgie" ( www.ristoropuntalemorge.it ) in contrada Lago Dragoni, un'ambiente molto bike-friendly, all'aperto, con bagni puliti e doccia, composto da ragazzi che hanno abbracciato la filosofia delle "due ruote", con un'offerta che prevede parcheggio bici e servizi gratuiti ai viandanti delle due ruote, oltre a una piccola dotazione di officina per le riparazioni e la manutenzione più semplice. La "colazione del biker" è sempre pronta per ridarti la carica e pedalare alla grande sulla Costa dei Trabocchi e a breve - a detta degli esercenti- tale dotazione verrà ampliata con l'installazione di rastrelliere-bike e stazioni di ricarica per le E-Bike. Noi ne abbiamo approfittato per sorseggiare una bevanda e fare uno spuntino leggero prima di riprendere il percorso, immersi nel binomio cibo-natura, restando pienamente soddisfatti del trattamento e del prezzo!!!
Dopo quest'oasi di relax, si riprende il percorso che però presenta subito due interruzioni: la prima a causa di una frana, che può essere aggirata tramite un sentiero che insiste in una campagna con alcuni tratti fra un canneto che vanno fatti a piedi; il percorso poi riprende regolarmente però dopo un breve tratto si trova un'altra interruzione causa frana, che questa volta non può essere aggirata, e l'unica soluzione è quella di scendere in riva al mare (dislivello di circa 6 mt da fare a piedi) , aggirare una casa che si trova praticamente quasi sull'acqua, per poi infine riguadagnare il percorso risalendo sul costone sempre di 6 mt. di dislivello.
Così facendo si rientra sulla pista ciclopedonale che, via via, porta sul punto di partenza.... Ops! Non senza aver prima gustato un gelato rinfrescante a San Vito Chietino !!
In conclusione.. una bellissima escursione di quasi sei ore piena di sole, mare, natura, cibo, ospitalità, di cui 4 ore passate a pedalare !!! Che si può chiedere di più? Buon divertimento!!!

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