Le “Sentinelle”: torri interne dell’agro di Bisceglie
near Bisceglie, Puglia (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Distanza14,3 km
Creato2021-07-18 17:36:31
Velocità max36,0 km/h
Ritmo09:10 min/km
Energia2536 KJ
Punti4934
TuttoVelocità > 0
Velocità media6,5 km/h10,6 km/h
Durata traccia2 h:10 min:55 sec1 h:19 min:31 sec
Altitudine min75 m
Altitudine max108 m
AltitudineDistanza
In salita109 m2302 m
In discesa-95 m2033 m
In piano0 m9956 m
Quasi la metà delle torri pugliesi sorgono lungo la costa, le altre sono distribuite nell’entroterra. Le torri interne, a differenza di quelle costiere, non sono legate ad un unico periodo storico, ciascuna di esse ha infatti ha una sua origine e sue proprie vicende legata a quelle delle singole città, casali e centri abitati sorti in tempi differenti in funzione delle particolari condizioni storiche delle diverse zona della Puglia
La maggior parte di esse erano torri difensive o di vedetta di casali andati distrutti o semplicemente scomparsi, perché abbandonati dagli abitanti quando essi preferivano spostarsi nelle cittadine più popolose e più sicure; altre furono case-torri di campagna nelle quali si trasferivano le famiglie nobili quando nelle città prendevano il sopravvento le opposte fazioni; altre furono luoghi di osservazione tra loro collegati, infatti comunicavano a vicenda per trasmettere nell’interno gli allarmi lanciati dalla costa.
La terra di Bari è senza dubbio la zona più ricca di torri isolate di tutta la Puglia. L’entroterra di Trani, Bisceglie, Molfetta e Giovinazzo e le campagne di Bitonto e Terlizzi sono disseminate di torri isolate, generalmente quadrangolari, alte dai 15 ai 20 m.
Informazioni prese dal sito
https://pugliaindifesa.wordpress.com/2020/10/05/le-sentinelle-torri-interne-dellagro-di-bisceglie/comment-page-1/?unapproved=29&moderation-hash=8bde810d6168e141dd7b8b442b29d71c&fbclid=IwAR0GEsplJNFiQj9eqtHl8usyECVxAVlkgv5hmSJM_fz12u503tPvfOKTR9g#comment-29
Waypoints
Torre Albarosa
Sorge nell’omonima contrada, a poche centinaia di metri dalla Strada Provinciale 86 e a una cinquantina di metri dall’autostrada. Conserva resti di uno spazio recintato da un muretto a secco, attiguo alla torre. Addossati alla torre sono presenti, inoltre, dei vani più recenti, uno dei quali in passato adibito a stalla. La torre presenta una porta di ingresso, murata, con arco falcato, e diverse feritoie.
Torre Gavetino
Torre a impianto quadrangolare, si eleva su tre livelli e propone un impianto tipico delle torri di avvistamento e controllo del territorio sorte in un periodo compreso fra XV e XVI secolo. La torre domina il paesaggio dal ciglio della Lama di Santa Croce fronteggiando Torre Cassanelli, situata sulla sponda opposta. Due differenti paramenti murari riscontrati nella parte inferiore e superiore della struttura denunciano interventi avvenuti in fasi successive o perlomeno importanti ristrutturazioni dell’impianto originario.
Torre Cassanelli
Torre quadrangolare parzialmente diroccata che si eleva su una sorta di zoccolo in pietra. Sorge in posizione elevata sul ciglio di Lama Santa Croce, fronteggiando la Torre di Gavetino. La struttura e i paramenti murari superstiti fanno pensare ad una struttura databile nel periodo compreso fra XV e XVI secolo.
Pedata dei santi
Nei primi tempi del Cristianesimo, le reliquie dei martiri erano oggetto di aspre controversie tra paesi vicini che se ne contendevano il possesso. Ancor oggi biscegliesi, baresi e canosini rivendicano S. Mauro come loro primo vescovo. Si racconta che, appena vennero alla luce i resti dei tre Santi, andriesi, ruvesi e biscegliesi cominciarono una fiera disputa per il loro possesso. Alla fine, fu deciso di affidarsi alla sorte. Le reliquie furono poste su un carro, al quale vennero attaccati due giovenchi che furono fatti partire da Sagina senza guida: il diritto di custodire le sacre spoglie sarebbe toccato alla città verso cui gli animali si fossero diretti. Percorso un breve tragitto sotto la pioggia, i giovenchi si fermarono, cadendo in ginocchio, proprio all'imbocco di una strada campestre che menava a Bisceglie, a circa 4 Km dal paese. In quel punto, lo zoccolo di uno dei giovenchi scivolò a causa della pioggia, sprofondando in un masso, dove lasciò l'impronta che tuttora si vede." Così apparve manifesto a tutti che la meta dei giovenchi era Bisceglie.
Torre Alverone
Torre Alverone. Essa fu inglobata in una villa ottocentesca, definita casa- torre di campagna, come tante altre numerose residenze di famiglie nobili di epoche precedenti.
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