Lagastrello L.Squincio L.Ballano L.Verde SellaTorricella Pratospilla Rigoso L.Paduli RadarMonteGiogo

Giro alla scoperta di luoghi sconosciuti non per noi ma per le nostre mtb, cercando di sfruttare al meglio la neve primaverile che ieri ha imbiancato un po' tutto l'appennino tosco emiliano.

Considerando dislivello e distanza il giro sembrerebbe leggero in realtà è stato abbastanza impegnativo perché per quasi metà del percorso abbiamo zompato nella neve (pedalato/spinto/portato le mtb). Fortunatamente la nevicata non è stata abbondante per cui la neve trovata era giusta: uno strato tra 5 e 20cm in cui le ruote non affogavano e riuscivano quasi sempre a fare grip sul fondo, beneficiando però allo stesso tempo del morbido tappeto bianco che rendeva la progressione più lenta ma anche più fluida e piacevole.

Il giro progettato alla partenza era ambizioso (portarsi fino in vetta al Bragalata) ma arrivati al lago Verde ci siamo resi conto che la salita al Bragalata sareabbe stata una improba fatica tutta a spinta/spalla zompando nella neve. Allora giunti alla sella del Torricella abbiamo optato per una discesa verso la stazione a valle di Pratospilla prima sul CAI 107 e poi lungo le piste chiuse.

Da Pratospilla trasferimento per asfalto al lago Paduli con l'intento di fare un giro fino al rifugio Sarzana. Giunti al ponte presso la diga ci rendiamo però conto che no ci stiamo con i tempi e quindi altro cambio di programma: andiamo a dare un'occhiata al sito della base Nato del monte Giogo, una base radar chiusa (abbandonata dopo la disgregazione del blocco sovietico) che è diventata da allora una piccola Chernobyl de' noantri.

Dalla diga del Lago Paduli piacevole pedalata lungo lago su un bel sentiero semipianeggiante, poi ripida salita nel bosco fino a raggiungere la strada per il passo del Giogo da cui eravamo transitati in auto al mattino provenendo da Comano. La scelta della via di Comano è stata obbligata perché la statale del Lagastrello è chiusa per frana dopo Tavernelle.

Giunti al passo del Giogo bella salita per strada asfaltata (molto dissestata) fino alla base Nato e poi rientro all'auto sempre per asfalto accompagnati da un un'aria gelida che ci ha fatto arrivare all'auto completamente intirizziti più che in pieno inverno.

La base Nato si trova su un cucuzzolo panoramicissimo ed è un sito molto interessante, ma anche inquietante e spettrale a causa della ineludibile vigilanza delle parabole di acciaio che da vicino appaiono opere ciclopiche di una civiltà aliena. Insomma se si è in zona un sito da non perdere.