Grivola Rossa

E' da oltre un anno che l'amico Glauco rompe le scatole per sto giro....sapevo che sarebbe stata dura, ma non cosi. Si tratta di un giro di ciclo alpinismo dove i momenti sulla bici sono meno dei momenti con la bici, spintage, portage, e da questo giro "Portage Asburgico" coniato dal "gota" del cicloalpinismo...indovinate chi e'?
Quelli bravi lo faranno in un giorno, ma noi biker del we abbiamo preferito dividerlo in due giornate, assaporando ogni momento sapendo che le condizioni meteo lo consentissero , godendo il più a lungo possibile della vista.
Partiti da Cretaz da comodo parcheggio ci si porta a Cogne in facile strada asfaltata, per poi dirigerci a Valnontey tramite la sterrata con rampe di tutto rispetto. Prendiamo il sentiero che sale al Rifugio Vittorio Sella, qui ci si alterna a tratti di portage a pedalate dove si può. Chi ha gambe sale, gli altri spingono o portano...in totale 1100m D+
Al rifugio già splendida vista sul Gran Paradiso, cazzeggio e riposo per poi fare una breve gita prima di cena ad un laghetto nei dintorni, tanto per assaporare un po' di discesa
La mattina si parte dal rifugio , sapendo che oggi sarà un bel calvario, ci aspettano altri
1100 D+ probabilmente la maggior parte in portage. Seguendo la traccia il primo tratto è pedalabile, ogni tanto si scende dalla bici per le pietre grosse. A circa 3000 m ci si rassegna , trovando dei tornati piuttosto impegnativi, qui stanchi iniziamo a spingere,. In lontananza si intravede il colle della Rossa dove inizia il primo tratto di Portage Asburgico®, fatica! Arriviamo a 3193 e riprendiamo fiato , dinnanzi a noi il "traverso" una single trek esposto su terreno friabile a prima vista...breve tratto in discesa, superiamo dei massi che sembrano messi li a caso da ercole...e finalmente siamo sul single trek. Il terreno tiene, un po' in salita ma si fa...qualche tratto a piedi. Arrivati su una sella breve pedale per poi iniziare l'ultimo tatto in Portage Asburgico ® con vista sul ghiaccio del Tajo. Arriviamo sino a 3550m dove lasciamo le bici, in vetta solo a piedi.
La discesa in sella parte da 3550, seguendo la lingua di single trek a tornati, una goduria, bella vista, tecnico il giusto , arriviamo in un tratto scassato dove faccio un volo da paura accusando dolori alla schiena compromettendo gran parte della mia discesa...fortuna lo zaino con paraschina, altrimenti qualche vertebra la lasciavo...
Ripercorriamo il traverso in sella sino a buttarci nella vallone di verminia, ma il terreno troppo accidentato mi sollecita il dolore alla schiena per cui mentre il resto della combricola si diverte in freeraid io lecco le ferite e mi faccio qualche km a piedi...
Dopo il vallone imbocchiamo il sentiero 25 che non molleremo più , il dolore migliora e mi permette di stare in sella con i freni un po' tirati ma comunque di divertirmi sino all'arrivo a Cretaz
E' un giro estremo , difficile che mette a dura prova , meglio farlo in compagnia e avere buone doti tecniche per la discesa, perché in salite è sicuro che si spinge e si spalla...ma rischiate di farla a piedi anche in discesa...noi alla fine abbiamo tratto un 25% di pedale in salita, e un 85% per la discesa...quelli bravi arrivano al 95%