Giro del Sirente
near Collarmele, Abruzzo (Italia)
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Itinerary description
Il giro del gruppo del Monte Sirente in Abruzzo rimane, a nostro avviso, uno dei percorsi più belli dell'Appennino centrale, facendone apprezzare la molteplicità degli aspetti naturalistici. Dalla conca del Fucino, alla Val d'Arano, alle faggete dell'Anatella, alle ripide pareti del versante est.
Itinerario di grande soddisfazione ma di notevole impegno fisico.
Abbiamo ripercorso la traccia del 2004 con alcune piccole varianti legate ai cambiamenti occorsi nel tempo.
Partendo da Collarmele, un centinaio di metri dopo il cimitero, al km 135,2 della Tiburtina, si prende una sterrata a sinistra in discesa. Si prosegue per un paio di chilometri con lievi saliscendi in direzione di Aielli. Superato un quadrivio la pista diventa un sentierino, sempre pedalabile, ma dopo circa un chilometro, superato un fossetto, dobbiamo affrontare una breve rampa al 18% che toglie il fiato. Su asfalto, in leggera salita, si raggiunge il paese di Aielli dai caratteristici murales. Si scende poi sotto il paese dove si ritrova una buona strada bianca. Da qui si comincia a salire con ampi tornanti verso Vado Castello e i Prati di S.Maria. La pendenza non è proibitiva - intorno al 8% con punte al 12% - ma occorre sudare per 8 km. Superato l'ultimo tornante la sterrata prosegue in piano lambendo i prati di S. Maria. Si prosegue per circa un km per poi salire decisamente verso il valico. Qui una panca ed un tavolo consigliano una meritata sosta rimirando il panorama che spazia dalla Serra di Celano all'altipiano delle Rocche.
Si riparte in discesa su una buona sterrata che scende verso la verde Val d'Arano. Si continua in piano, prima su strada bianca e poi asfaltata, fino ad arrivare ai primi insediamenti turistici di Ovindoli. Si prosegue su pista ciclabile - tranne 900m di provinciale - fino a Rovere, percorrendo la bella piana. Superato un ponticello, di fronte al cimitero, si incontra un bel fontanile dove conviene rifornirsi. Si continua poi su piste forestali entrando nel bosco e riprendendo a salire su fondo a tratti sconnesso. Si costeggia la recinzione della piana di Fonte Anatella per poi iniziare a scendere, sempre nella splendida faggeta, verso i prati del Sirente. Arrivati nella piana, fuori dal bosco, si possono ammirare le dolomitiche pareti del Sirente. Si riprende a salire, su pista forestale nel bosco, incontrando tre dure rampe intorno al 15% che tagliano le poche energie rimaste. Usciti dal bosco ci si ritrova nella bella e verde piana di Fonte Canale (il fontanile è in basso a sinistra rispetto alla pista). La pista termina nei pressi dell'omonimo rifugio (non gestito). Da qui inizia una comoda sterrata che scende, in alcuni tratti in modo deciso, verso Gagliano Aterno.
Al termine della discesa si incrocia una strada asfaltata proveniente dal paese. Si gira a destra in salita. Dopo un paio di km termina l'asfalto e si continua a salire fino ad un valico. E' l'ultima fatica della giornata. Subito dopo il valico si costeggia sulla sinistra la bella piana del Baullo dove si narra che S.Francesco operò un miracolo. Si inizia poi a scendere su ottimo fondo in una verde e selvaggia valletta. All'altezza del grande Fontanile del Cituro si ritrova l'asfalto. Il panorama è dominato dalle bianche pale dei generatori eolici di Collarmele.
In corrispondenza di una centrale elettrica incrociamo la Tiburtina. Giriamo verso destra tornando, in meno di un km, al punto di partenza
Itinerario di grande soddisfazione ma di notevole impegno fisico.
Abbiamo ripercorso la traccia del 2004 con alcune piccole varianti legate ai cambiamenti occorsi nel tempo.
Partendo da Collarmele, un centinaio di metri dopo il cimitero, al km 135,2 della Tiburtina, si prende una sterrata a sinistra in discesa. Si prosegue per un paio di chilometri con lievi saliscendi in direzione di Aielli. Superato un quadrivio la pista diventa un sentierino, sempre pedalabile, ma dopo circa un chilometro, superato un fossetto, dobbiamo affrontare una breve rampa al 18% che toglie il fiato. Su asfalto, in leggera salita, si raggiunge il paese di Aielli dai caratteristici murales. Si scende poi sotto il paese dove si ritrova una buona strada bianca. Da qui si comincia a salire con ampi tornanti verso Vado Castello e i Prati di S.Maria. La pendenza non è proibitiva - intorno al 8% con punte al 12% - ma occorre sudare per 8 km. Superato l'ultimo tornante la sterrata prosegue in piano lambendo i prati di S. Maria. Si prosegue per circa un km per poi salire decisamente verso il valico. Qui una panca ed un tavolo consigliano una meritata sosta rimirando il panorama che spazia dalla Serra di Celano all'altipiano delle Rocche.
Si riparte in discesa su una buona sterrata che scende verso la verde Val d'Arano. Si continua in piano, prima su strada bianca e poi asfaltata, fino ad arrivare ai primi insediamenti turistici di Ovindoli. Si prosegue su pista ciclabile - tranne 900m di provinciale - fino a Rovere, percorrendo la bella piana. Superato un ponticello, di fronte al cimitero, si incontra un bel fontanile dove conviene rifornirsi. Si continua poi su piste forestali entrando nel bosco e riprendendo a salire su fondo a tratti sconnesso. Si costeggia la recinzione della piana di Fonte Anatella per poi iniziare a scendere, sempre nella splendida faggeta, verso i prati del Sirente. Arrivati nella piana, fuori dal bosco, si possono ammirare le dolomitiche pareti del Sirente. Si riprende a salire, su pista forestale nel bosco, incontrando tre dure rampe intorno al 15% che tagliano le poche energie rimaste. Usciti dal bosco ci si ritrova nella bella e verde piana di Fonte Canale (il fontanile è in basso a sinistra rispetto alla pista). La pista termina nei pressi dell'omonimo rifugio (non gestito). Da qui inizia una comoda sterrata che scende, in alcuni tratti in modo deciso, verso Gagliano Aterno.
Al termine della discesa si incrocia una strada asfaltata proveniente dal paese. Si gira a destra in salita. Dopo un paio di km termina l'asfalto e si continua a salire fino ad un valico. E' l'ultima fatica della giornata. Subito dopo il valico si costeggia sulla sinistra la bella piana del Baullo dove si narra che S.Francesco operò un miracolo. Si inizia poi a scendere su ottimo fondo in una verde e selvaggia valletta. All'altezza del grande Fontanile del Cituro si ritrova l'asfalto. Il panorama è dominato dalle bianche pale dei generatori eolici di Collarmele.
In corrispondenza di una centrale elettrica incrociamo la Tiburtina. Giriamo verso destra tornando, in meno di un km, al punto di partenza
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