Giro del Monte Rosa - Day 5
near Staffa, Piemonte (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Giorno 5 -
Macugnaga - Alagna
Km 32,12 - Dislivello+ 1.685
Qui lo sapevamo già cosa ci aspettava, ma la discesa a piedi di ieri (1.700 d-) ci ha stroncati; la sera a tavola la voglia di mollare era tanta e quindi.... alle nove, puntuali, ci siamo issati in sella, la parete est, tirata a lucido dal sole del mattino, faceva il tifo. Abbiamo attraversato Pecetto verso gli impianti di risalita, eccoti lì seggiovia della mia adolescenza, sempre in funzione vedo! Dopo il ponticello siamo scesi a sinistra: bello sterrato in discesa, giusto per perdere un pochino di quota e, a 1200 mt circa, si svolta a destra destinazione lago delle Fate, miniere, Alpe Piane, bivacco Lanti e .... passo del Turlo!
Fino alle miniere tutto molto bello. La Val Quarnazza si apre davanti a noi in una bella pineta appena dopo il lago delle Fate, saliamo fino alle strutture abbandonate delle miniere d'oro (zona super inquinata, cartelli di pericolo ovunque tranne sulla fontanella dell'acqua), attraversiamo il rio e comincia il calvario. Il sentiero è completamente in piano ma stretto, pieno di radici e sassi alti: bella passeggiata ma pessima pedalata, si spinge o si porta ognuno secondo i propri gusti. Infine comincia la salita che ci fa guadagnare 400 m in un'oretta fino all’Alpe Piane. E la famosa opera degli alpini? Eccoci! La mulattiera risente dei suoi oltre 110 anni di servizio ma inizia a salire a tornanti e lunghi rettilinei che ci portano verso l’inizio della valle che si apre in un anfiteatro magnifico. A 2.100 m. si raggiunge il bivacco Lanti, struttura nuovissima e rossissima. Ora tra lunghissimi rettilinei di lastricato al 19% e stretti tornanti si fa sul serio. Bici a spalle per me nonostante il fondo diventi paradossalmente sempre migliore. La parte sommitale è bellissima e perfetta peccato non aver più gambe fino al taglio nella roccia che è il passo del Turlo (2.738 m.). Drone, barrette, pacche sulle spalle, Dario borbotta, la vuole proprio vedere questa discesa.
A una prima occhiata ci si scoraggia: la mulattiera si stringe ed è arrampicata sul fianco di roccia della montagna, i lastroni sono smossi per lo più e così alti da essere invalicabili. Si scende a mano per precauzione ma appena sotto la voglia prende il sopravvento complice il fondo asciuttissimo, le lastrone laterali sono intatte anche se inclinate e con un pizzico di pelo, controllando la velocità, si possono pedalare per bene. Man mano che si scende tutto migliora. Bellissimo fino all'alpe Pile e al rifugio Pastore. Qui festeggiamo già a base di polenta e formaggi tanto l'ultima gradinata accanto alle caldaie del Sesia me la farò a piedi. Si esce sull’asfalto alla cascata delle Acque Bianche poi un sentiero a sinistra e una sterrata ci riportano ad Alagna.
Macugnaga - Alagna
Km 32,12 - Dislivello+ 1.685
Qui lo sapevamo già cosa ci aspettava, ma la discesa a piedi di ieri (1.700 d-) ci ha stroncati; la sera a tavola la voglia di mollare era tanta e quindi.... alle nove, puntuali, ci siamo issati in sella, la parete est, tirata a lucido dal sole del mattino, faceva il tifo. Abbiamo attraversato Pecetto verso gli impianti di risalita, eccoti lì seggiovia della mia adolescenza, sempre in funzione vedo! Dopo il ponticello siamo scesi a sinistra: bello sterrato in discesa, giusto per perdere un pochino di quota e, a 1200 mt circa, si svolta a destra destinazione lago delle Fate, miniere, Alpe Piane, bivacco Lanti e .... passo del Turlo!
Fino alle miniere tutto molto bello. La Val Quarnazza si apre davanti a noi in una bella pineta appena dopo il lago delle Fate, saliamo fino alle strutture abbandonate delle miniere d'oro (zona super inquinata, cartelli di pericolo ovunque tranne sulla fontanella dell'acqua), attraversiamo il rio e comincia il calvario. Il sentiero è completamente in piano ma stretto, pieno di radici e sassi alti: bella passeggiata ma pessima pedalata, si spinge o si porta ognuno secondo i propri gusti. Infine comincia la salita che ci fa guadagnare 400 m in un'oretta fino all’Alpe Piane. E la famosa opera degli alpini? Eccoci! La mulattiera risente dei suoi oltre 110 anni di servizio ma inizia a salire a tornanti e lunghi rettilinei che ci portano verso l’inizio della valle che si apre in un anfiteatro magnifico. A 2.100 m. si raggiunge il bivacco Lanti, struttura nuovissima e rossissima. Ora tra lunghissimi rettilinei di lastricato al 19% e stretti tornanti si fa sul serio. Bici a spalle per me nonostante il fondo diventi paradossalmente sempre migliore. La parte sommitale è bellissima e perfetta peccato non aver più gambe fino al taglio nella roccia che è il passo del Turlo (2.738 m.). Drone, barrette, pacche sulle spalle, Dario borbotta, la vuole proprio vedere questa discesa.
A una prima occhiata ci si scoraggia: la mulattiera si stringe ed è arrampicata sul fianco di roccia della montagna, i lastroni sono smossi per lo più e così alti da essere invalicabili. Si scende a mano per precauzione ma appena sotto la voglia prende il sopravvento complice il fondo asciuttissimo, le lastrone laterali sono intatte anche se inclinate e con un pizzico di pelo, controllando la velocità, si possono pedalare per bene. Man mano che si scende tutto migliora. Bellissimo fino all'alpe Pile e al rifugio Pastore. Qui festeggiamo già a base di polenta e formaggi tanto l'ultima gradinata accanto alle caldaie del Sesia me la farò a piedi. Si esce sull’asfalto alla cascata delle Acque Bianche poi un sentiero a sinistra e una sterrata ci riportano ad Alagna.
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